Ezio Capuano - foto Luca Barone
Ezio Capuano - foto Luca Barone
Redazione MRB.it | |
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Negli ultimi giorni è riemersa la questione minutaggio. Nel corso dell'ultima puntata di "A tempo scaduto", in onda sui canali social di Blunote, il discorso è stato affrontato con l'ex direttore sportivo rossoblù Danilo Pagni, ospite della trasmissione. In sintesi: vista la penalizzazione, si doveva fare minutaggio che, se fatto bene, può portare introiti ai club anche intorno al milione di euro. Questo è stato il cuore della discussione. Sempre ai microfoni di Blunote, a Milano dopo l'evento organizzato da il Foglio, su precisa domanda del giornalista, mister Ezio Capuano ha avuto modo di rispondere e di dire la sua su questo tema.
"Mi dispiace che a parlare di questo sia stata una persona che di calcio ne capisce e a cui sono molto legato, mi sembra eresia e follia quello che si è detto" - ha dichiarato il tecnico - "noi abbiamo iniziato con il progetto di voler fare il minutaggio, dopo l'infortunio di Bonetti è stata fatta un'altra scelta, condivisa con il presidente Giove che è l'unica persona che identifico a livello societario. Con il presidente abbiamo pensato che continuare a fare minutaggio senza avere i giocatori per farlo sarebbe stato deleterio. Anzi, confesso una cosa che non ho detto mai detto: avessimo rinunciato in alcune partite al minutaggio probabilmente ora avremmo anche 4/5 punti in più. Mi riferisco alle partite di Giugliano e Benevento. Nessuno mi ha imposto di farlo ma per la mia testardaggine di cercare di portare a casa qualcosa, alla fine il minutaggio mi ha portato a perdere dei punti, oggi la classifica poteva essere ben diversa".
"Da persona intelligente, è stata presa un'altra scelta vincente" - ha aggiunto Capuano - "l'anno scorso con il minutaggio siamo arrivati giusto a 180 mila euro, quindi avendo costruito una squadra oculata grazie all'impegno massimale del presidente Giove, si è fatto un campionato importante riuscendo a portare 7/8 mila persone allo stadio. Capisco che nell'essere umano c'è la parola dell'invidia, invece di parlare del miracolo Taranto come ormai leggo su tutti i media nazionali dove veniamo accreditati come la più bella sorpresa di tutti i tre giorni, ci viene ricordato solo del minutaggio. Nessuno ha parlato, per esempio, della più grande plusvalenza fatta per un giocatore del '98 nel mese di gennaio o che nonostante la cessione di alcuni giocatori abbiamo fatto un girone di ritorno migliore rispetto a quello dell'andata"
"Nel calcio ti perdonano tutto, tranne il successo" - conclude il tecnico - "e pur di non condividerlo, la gente si aggrappa sempre a pettegolezzi e maldicenze".