LE VOCI DI MRB.IT

Taranto, tra campionato, mercato e futuro

La gara contro il Brindisi ha dato anche indicazioni di mercato. Società, continuano gli sgambetti alla stampa
   Roberto Orlando

24 Novembre 2020 - 08:57

Tempo di lettura: 2 minuti

Ritornare a giocare, questa la cosa più importante, ha dato un senso di normalità in un contesto, quello della pandemia, che è purtroppo ancora lontano dalla norma. E allora occorre analizzare la gara di domenica soprattutto sulla contingenza della situazione attuale; soltanto da questa ottica si trova giustificazione all’intera partita.

Ritornare in campo contro un avversario vero, con dei punti in palio, necessitava della massima concentrazione e mister Laterza questa bussola non l’ha persa. Continuamente in contatto visivo e vocale coi suoi giocatori, ha chiesto la massima concentrazione, il miglior approccio possibile ad una gara difficile non solo per l’avversario.

Nella “perdita di confidenza” col campo, col ritmo partita, è normale per alcuni calciatori perdersi in campo: è il caso di Sposito, non proprio reattivo in alcune occasioni, e di Serafino, assente, avulso, non pervenuto. Capire se è stato un passaggio a vuoto causato da questo “nuovo esordio” oppure un campanello d’allarme sulla tenuta di alcuni giocatori, probabilmente lo si vedrà domenica prossima a Casarano. Lo stesso Casarano che ha pagato scotto della situazione sopra descritta e a Nardò ci ha lasciato le penne.

Restiamo fiduciosi sul piano prettamente tecnico perché il tecnico Laterza si dimostra preparato, concentrato, motivato. Una guida che fa la differenza per i suoi calciatori. La scelta di lasciare in panchina Lagzir, Stracqua e Matute è significato anche fare i conti coi numeri degli under. Ferrara ancora fuori dai giochi (domenica non era neanche in panca), per provare Falcone dal primo minuto è stato sacrificato Santarpia che, stranamente, non era neanche in panchina. Probabilmente dalle scelte del mister ci sono già anche indicazioni di mercato, ma sarà l’apertura dello stesso a confermarci scelte e voci di corridoio.

Un’ultima parentesi, che purtroppo torna nuovamente ad occupare la cronaca più triste, è l’ennesimo negato accredito ad un nostro collega, Giovanni Saracino del Corriere di Taranto. Non ci abitueremo mai a queste spiacevoli e mortificanti scelte della società e, senza remore o riserve, nel silenzio generale di tanti, continueremo ad evidenziare queste storture. Senza nemmeno tirare in ballo discorsi alti, visto che da più parti si ignorano (nel senso proprio di non conoscere) concetti basilari del giornalismo come il diritto di cronaca e la deontologia, ci limiteremo soltanto a dire che è tutto l’ambiente che viene ferito, umiliato. E non fa assolutamente bene a nessuno.

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