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Avanti (dal) Savoia

'L'humus in fabula', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

24 Ottobre 2018 - 10:24

Tempo di lettura: 5 minuti

Il Taranto fa la voce alta, la più alta del torneo al momento, e con i tre punti conquistati a Torre Annunziata si isola in testa alla classifica. Siamo a mercoledi ma, visto il lieto fine, un pò di partita lasciatelo raccontare anche a me.
Panarelli giostra ancora con gli under: Squerzanti passa così dall'undici iniziale contro il Nola, alla tribuna, mentre Ancora torna in panca. È Salatino il prescelto e basta scorrere il tabellino per accorgersi che è anche decisivo. Si potrebbe dire che il gol del "Salatino lizzanese" è stato un "aperitivo" verso la vittoria. E poco conta se la parte avversa si lamenta per un tocco di braccio; il ragazzo é come detto di Lizzano, terra del buon vino, è giusto che alzi un pò... il gomito.
Nel secondo tempo il Savoia parte forte ed il Taranto si salva sulla linea con Bova che si trova al posto giusto nel momento giusto. In quel momento entra in campo... Panarelli.
No, non si tratta di un clamoroso amarcord ma il giovane mister rossoblu diventa decisivo nell'unico modo consentitogli: le sostituzioni. Ferrara più difensivo sostituisce il bomber di giornata, ma entra anche Guadagno per Pelliccia a dare fosforo e manforte ai due centrocampisti. Un Di Senso sotto tono lascia opportunamente spazio al più solido e fresco Massimo. Nei momenti finali in cui il fisico conta... eccome, esce l'esile D'Agostino per far posto a Diakitè; ecco l'unica nota stonata, rappresentata dalla fumosità dell'attaccante rossoblu che riesce nell'impresa di finire a terra, da solo, in pochi minuti; sulla seconda caduta (e non siamo nemmeno in Settimana Santa) la sua emulazione di Heather Parisi sarebbe anche fallosa; quello che "Ci...cale" è che l'arbitro non sanziona la pericolosa punizione sul lato corto dell'area ma il 9 rossoblu non ha la leggiadria della ballerina americana e, nell'occasione, riesce addirittura a farsi male; professore di "autoinfortunistica".
Pur essendo un marinaio, vi prego di credermi, non ho un debole per...Ancora, ma vista la non prestazione di Diakitè, oso pensare che la corsa e la capacità di mettersi al servizio della squadra dell'attaccante salentino avrebbero, (col senno di poi... è chiaro) portato più benefici.
Dopo il rischio sventato da Bova, per tutto il secondo tempo la partita è stata sotto controllo; mai fluida la manovra avversaria anche se, su una palla spizzicata in area di rigore, Pellegrino è stato sontuoso nel salvare su Rekik che, da posizione a dir poco favorevole quasi ci beffa con un tiro sbagliato che qualcuno definirebbe "masticato"... come si fa con una chewing gum;
Il famoso "Rekik di gomma"... insomma!
L'attivissimo ex Alvino, poi, approfitta di una notevole ingenuità dello stesso Bova che gli salta davanti con ingiustificabile anticipo facendosi superare facilmente; per fortuna il cross dalla sinistra non viene sfruttato da Tedesco che evidentemente parla "un'altra lingua" rispetto al suo compagno di squadra.
Al fischio finale, dopo corposo recupero, il Taranto si scopre capolista e sbanca un campo inespugnato da oltre un anno, mantenendo tra l'altro nuovamente inviolata la propria porta.
Certo, nella squadra di casa si contavano molte assenze, probabilmente però frutto di una diffusa "esuberanza" da parte dei Torresi che ha portato alle espulsioni di domenica scorsa, ad altri episodi di intolleranza in campo domenica pomeriggio, sino ad arrivare alla "frizzantina" conferenza stampa nella quale a Panarelli è stato rinfacciato un rigore non concesso e un tocco di braccio di Salatino sul gol; il mister ha ben sottolineato che si è trattato di una prestazione non eccezionale e che "ai punti" poteva finire in pareggio, ma ha giustamente rivendicato la capacità della sua squadra di gestire al meglio la situazione, meritando, dal canto suo, la vittoria.
Recriminazioni avversarie a parte, la cosa che ci interessa è che quel "quasi in vetta" della scorsa settimana svanisce perché in vetta, stavolta, ci siamo davvero. No, non sarà una cima impervia quella conquistata, non si tratta di un'impresa alla Reinhold Messner, ma quel primo posto dopo tempo immemore regala belle sensazioni, come quelle che scaturiscono dalla esultanza della squadra a fine partita sotto il settore dei tifosi rossoblu.
Gli abbracci tra i giocatori e dei giocatori sia con Panarelli che con Triuzzi sono segnale inconfutabile che loro... la squadra... questi ragazzi... ci credono davvero.
Immagini sintetizzabili giocando con un detto tarantino che recita: "mazze e Panarelli... fanne le uagnune belle"!

Vietato illudersi ovviamente; nel corso del campionato bisognerà gestire situazioni calde, talvolta bollenti, (quasi sino a 400 gradi); le risposte, sul campo, arrivano però con confortante continuità, quella continuità che sembrerebbe stia trovando anche il Cerignola che, al momento, credo rappresenti l'avversario più credibile e temibile.

Parlavamo delle belle scene a fine partita con i giocatori a ringraziare ed abbracciare i tifosi giunti a sostegno al Giraud; c'è da dire che dei 500 tagliandi a disposizione ne è rimasta invenduta più o meno la metà; oltre a qualche sempre encomiabile fuorisede, i "soliti noti" partiti da Taranto dimostrano che, al di là delle struggenti dichiarazioni di incondizionato (ma giovane) amore, in molti sono tra coloro che Al Pacino definirebbe "tutto chiacchiere e distintivo o, ancor meglio... tesserine". Attaccati alle tastiere ed allergici a mettere la firma su giudizi, opinioni ed affermazioni che sono sempre da rispettare, in democrazia, anche quando si parla di "pallone".

Ma oggi, tutto questo conta poco. Godiamoci l'aria salubre della vetta, sperando di poter piazzare la bandierina in cima anche domenica prossima contro la Fidelis Andria che ha ben regolato l'ex fugace capolista Picerno. Lasciatemi sottolineare, nel chiudere, un particolare fondamentale, ovvero l'assoluta necessità che tutto ciò... Sia solo l'inizio!

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