L'ANALISI

Il mercato rossoblu: il blocco Cavese

Desta curiosità vedere all’opera i giocatori ex Cavese approdati in riva allo Jonio per la prossima stagione
   Roberto Orlando

18 Giugno 2018 - 20:55

Tempo di lettura: 4 minuti

La società rossoblu ha deciso di iniziare la stagione 2018-2019 in anticipo, programmando gli acquisti da mettere a disposizione del tecnico Cazzarò in previsione di un campionato, si spera, di vertice. In questa prima parte del mercato ha tenuto banco l’acquisto di un nutrito blocco di ex giocatori della Cavese, seconda classificata nello stesso girone del Taranto e vincitrice dei playoff del girone. Torna alla mente il mercato dello scorso anno, quando il tecnico Cozza, fresco vincitore del girone I con la sua Sicula Leonzio, portò a Taranto alcuni di quei calciatori. Nonostante l’esonero del tecnico calabrese, il rendimento del blocco Leonzio non è stato sicuramente eccelso e quindi ci chiediamo cosa potremo mai aspettarci dai nuovi arrivi ex Cava.

Innanzitutto partiamo dalla premessa che entrambe le formazioni, quella della passata stagione e il Taranto che si appresta al suo sesto campionato in D in sette anni, vengono allestite ad inizio dell’estate; Cozza aveva a disposizione anche nomi importanti per la serie D come Aleksic, Pera, Galdean; Cazzarò per ora ha ottenuto la riconferma di Marsili, Ancora, Miale e D’Agostino, protagonisti lo scorso anno. Luglio e agosto saranno mesi decisivi per completare l’organico e puntare alla posta massima, quindi occorrerà ancora qualche settimana per poter confrontare le due rose. Nel frattempo, però, possiamo “pesare” i due blocchi giunti a Taranto, confrontandoli: con Cozza sono arrivati a Taranto tre difensori ovvero Scoppetta (classe ’86), Cacciola (’98, under) e Milizia (’97, under), due centrocampisti, Savanarola (’86) e Lorefice (’98, under). Nella stagione 2016/2017 Scoppetta con la Sicula ha collezionato 29 presenze, 22 per Milizia (3 dalla panchina) 19 per Cacciola, 20 per Savanarola (5 dalla panchina), 2 subentri invece per Lorefice. Potremmo già da questa prima analisi giungere alla conclusione che alla corte di Cozza sono rimasti non proprio i perni della squadra che ha vinto il campionato ma buoni rincalzi. A Taranto il più presente con 26 presenze è stato Lorefice (18 da titolare, 8 da subentrato), seguito da Cacciola (12 presenze in tutto, 10 da titolare) e pochi spiccioli per Milizia e Scoppetta (andati via a Dicembre) e Savanarola (1 presenza e addio senza troppi rimpianti per nessuno).

Come si presenta invece il blocco biancazzurro che l’anno scorso ha dato filo da torcere alla corazzata Potenza? Sicuramente con un’età media più alta (31,4 anni contro i 23 degli ex Sicula), quindi con maggiore esperienza (a vederla positivamente…). Un difensore, D’Alterio (classe ’80, già a Taranto nel 2007/2008), tre centrocampisti: Massimo (’89) e Manzo (‘90) centrali e Tripoli (’87) ala sinistra e un attaccante, Oggiano (’87), ala destra. Posizioni strategiche, che potranno dare continuità all’affiatamento di gioco e di conoscenza nel reparto e tra i reparti. Massimo e Manzo si presentano con un ottimo curriculum: 33 presenze l’anno scorso e 7 reti per il primo, 30 presenze e 5 gol per il mediano di Torre del Greco. Centrocampisti che partecipano all’azione offensiva, quindi. Oggiano, più assist-man che marcatore (2 reti, 5 assist), nonostante possa giocare anche da prima punta, ha collezionato 20 presenze lo scorso anno (15 da titolare), mentre Tripoli 23 (11 da titolare).

Anche per quanto riguarda il minutaggio i numeri sono a favore degli ex biancazzurri: il blocco metelliano ha macinato gioco per quasi 10.000 minuti, quasi il 30% dell’intero minutaggio disponibile in un intero campionato; la considerazione che possiamo fare è che siamo di fronte a giocatori che hanno influito inequivocabilmente sul campionato degli aquilotti. Dal lato siciliano abbiamo quasi 7.500 minuti, ovvero il 22% circa nell’intero campionato.

A proposito di campionato, il confronto tra la Cavese arrivata seconda lo scorso anno e la Sicula vincitrice del girone I 2016/2017 è quasi pari: entrambe hanno concluso il proprio torneo con 76 punti (24V 4N 6P), ma i metelliani hanno siglato 68 reti (31 subite) contro le 58 (28 subite) della formazione isolana. Di questi gol solo 2 tra i giocatori giunti a Taranto per la Leonzio (di Savanarola, tra l’altro), 19 quelli del blocco cavese. Un bel bottino, non c’è che dire.

Concludiamo dicendo che i numeri ci dicono molto, ma che ogni campionato è diverso dall’altro e sono tante le incognite durante il cammino verso la promozione. Si spera che mister Cazzarò sappia ben amalgamare il gruppo confermato con i nuovi e che questi portino maggiore spessore tecnico e diverse soluzioni di gioco rispetto alla scorsa stagione. Il tempo gioca a favore dalla parte del Taranto, noi saremo qui, dove siamo sempre stati. Dalla parte del Taranto.

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