TARANTO FC

Auguri Fabio

Storia di quell'incontro in un Pro Vercelli-Taranto...
   Carlo Esposito

16 Aprile 2020 - 17:45

Tempo di lettura: 4 minuti

Lo avevo conosciuto tempo prima durante i preparativi della prima e storica mostra sui cimeli del Taranto Calcio, organizzata con l’amico Franco Valdevies e il musicista Nicola Grassi. E avevamo stretto una conoscenza amichevole durante i ritrovi con la Redazione del sito MagicoTaranto di Daniele Semeraro, in cui avevamo l’abitudine di invitare un calciatore. In una di quelle sere, la sua “Fiat 500” (quella con cui mi raggiungeva in viale Magna Grecia per regalarmi le prime maglie ancora sporche…) ebbe un guasto e andammo a prenderlo insieme ad alcuni amici, prima di cenare in un locale della nostra Litoranea. Disponibile, mai “prezioso”, una persona senza “puzza sotto al naso”, sincero e schietto.

Poi quell’anno divenne Capitano, l’anno in cui si andava a vincere dappertutto.

Io all’epoca ero a Vercelli, o meglio, in frontiera, e il 16 ottobre del 2011, ottava giornata di andata del Campionato di Lega Pro, il Taranto avrebbe affrontato la Pro allo stadio Piola.

Non c’era occasione migliore per trascorrere una splendida giornata di calcio e di passione come quella. Con un amico, decidemmo di andare a salutare la squadra, pensando fosse in ritiro in uno degli alberghi della città vercellese. Il mio amico (tarantino anche lui) lavorava proprio in città, e aspettò me prima di andare alla ricerca dell’A.S. Taranto, così intorno alle 15.00 partii da Alagna Valsesia in direzione Vercelli.

Avevo con me una fascia da capitano fatta fare in una bottega locale, da consegnare a Fabio Prosperi.


(la creazione della fascia per la partita Pro Vercelli-Taranto)

Era il mio 14° anno da militare fuorisede e il primo della sfida contro la Pro. Che occasione...
Giunto a Vercelli, io e Luigi, cominciammo a controllare a “tappeto” tutti gli Hotel che avrebbero potuto ospitare i rossoblu, ma nulla. Eppure Luigi li conosceva tutti, ma proprio tutti. Giunte quasi le 19 e non avendo concluso un granchè, decisi di fare quello che in genere non faccio mai: disturbare!

sai che c’è? Adesso chiamo Cillo” dissi a Luigi...

mi mangiò con gli occhi, a farmi capire che avremmo potuto farlo molto ma molto prima, senza girovagare come se non ci fosse un domani.
pronto Cillo”...
uè Arletto” rispose Colombini col suo accento toscano…
mi devi dire dove state alloggiando a Vercelli? Ce li siamo girati tutti gli alberghi, ma nulla…
oh bischero, siamo a Novara, all’albergo Italia, quello vicino al centro storico

Pronti via, cambio di direzione e arriviamo nella città dell’Hockey, che poi da Vercelli dista meno di uno sputo.
Le 19.30 e all’ingresso dell’hotel intravediamo Cillo, Nicola Russo, Bremec, Guazzo e Fabio Prosperi.

Cordialmente, ci accolgono forse perché avevano appena terminato di cenare. Un abbraccio sincero, un in bocca al lupo per la partita del giorno dopo e poi “porto” Fabio in disparte e gli chiedo se può indossare la fascia da capitano che avevo preparato per l’occasione; Fabio si presta ben volentieri, con la sola riserva per l’arbitro che avrebbe dovuto autorizzare o meno la cosa.

Ero già felice così, per me la missione era compiuta appieno, quattro chiacchiere con i protagonisti, un saluto all’amico Cillo e poi via, rientro in caserma per smontare la mattina di domenica, dopo il turno notturno.


(Fabio Prosperi in un’azione di gioco)

Esodo di tarantini al “Silvio Piola”, per una partita che non rimarrà negli annali della bellezza: triplice fischio e tutti accalcati nel settore ospite così vicino agli spogliatoi da sentirne le urla.
Fabio sta uscendo e mi intravede, si slaccia la fascia da capitano e mi fa segno di volermela passare attraverso la recinzione...


(Fabio Prosperi con la fascia slacciata...)

“no, no... ci vediamo dopo al pullman, ca m’accìdene aqquà...”
Deflusso manco fossimo al Meazza, e dopo una decina di minuti a discutere con la Municipale piemontese, vedo Fabio che esce dallo stadio, gli faccio segno e viene a prendermi lui.
Fascia e maglia zuppa di sudore, ed uno dei ricordi più belli della mia sincera amicizia nei suoi confronti.



Ricordo oggi tutto nei minimi dettagli, come l’avessi vissuto ieri.
E proprio oggi, solo un messaggio d’auguri per telefono.
Avrei voluto abbracciarlo per ringraziarlo di tutte le emozioni che mi ha dato ogni volta che ha calciato quel pallone con i miei colori addosso.

L’ho fatto solo virtualmente, ma ci sarà tempo per poter sorridere presto insieme.

Buon Compleanno, Auguri Capitano

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