LE VOCI DI MRB.IT

Scarsa memoria...

L'analisi tecnica della gara Taranto - Nocerina
   Luigi Boccadamo

09 Dicembre 2019 - 08:00

Tempo di lettura: 4 minuti

Spesso si sente dire dagli studenti, chissà perché bisogna studiare la storia, a cosa ci serve studiare la storia, ma pochi colgono l'essenza dell'esercizio che la storia abitua a fare e cioè imparare dal passato per provare a non ripercorrere gli stessi errori. Nel Taranto pare che questa capacità sia dispersa, infatti da troppi anni si ricommettono sempre gli stessi errori. Senza voler ripercorre tutto ciò che si è sbagliato fuori dal rettangolo di gioco, anche perché non è mia competenza, provo ad analizzare cosa non è andato anche nella partita di ieri all'interno del rettangolo di gioco.

Se ci si fosse soffermati ad analizzare il dato storico delle prime partite con il mister Ragno in panchina, non si sarebbe ripercorso lo stesso canovaccio, ed invece inspiegabilmente ieri abbiamo rivisto un Taranto involuto completamente, a causa di vari motivi. Partiamo dall'undici iniziale con un centrocampo nuovamente composto da due giocatori che per caratteristiche tecniche sono portati alla quantità piuttosto che alla qualità, infatti soprattutto nel primo tempo la squadra non è mai riuscita a palleggiare o a produrre trame di gioco degne di questo nome. Mi viene difficile capire come si possa tenere perennemente in panca un giocatore come Galdean, che a mio modesto parere è un ottimo giocatore in un ruolo da play che potrebbe fare solo lui nell'attuale rosa del Taranto. Invece si è preferito partire con una sorta di 442 più improntato a non prenderle che a darle; emblematici al riguardo sono stati i continui richiami dei compagni di squadra Manzo ed Allegrini verso Pelliccia, reo di provare a spingersi in avanti piuttosto che assumere un atteggiamento esclusivamente difensivo, rimanendo schierato nei quattro di difesa, mentalità questa di un calcio ormai passato, oltre che sintomatico di paura dell'avversario. Allora vien da pensare che il fatto di essersi schierati a specchio anche nella partita di Fasano snaturando le proprie caratteristiche di gioco non è stato un episodio ma uno stato di fatto che denota un periodo di paura e di disorientamento.

Come spesso accade e come tante volte si sente dire quando si gioca con paura e si osa poco, si finisce col consegnare le chiavi della partita all'avversario, che con il passar dei minuti si rende conto di non aver di fronte quella corazzata che immaginava e quindi una volta superata la paura iniziale assume un atteggiamento disinvolto o addirittura spavaldo, arrivando a palleggiarti in faccia fino a passare in vantaggio e finendo col vincere la partita, come è accaduto anche ieri.

All'indomani della sconfitta di Fasano un amico giornalista e grande studioso di calcio mi disse che gli sembrava strano che il Taranto (grande corazzata) fosse andato con paura a giocare quella partita, in quanto si era schierato a specchio con il Fasano ed aveva messo un Over basso a destra per contenere un solo giocatore del Fasano. A suo dire (concetto pienamente condivisibile) una grande squadra, la partita la impone in casa e fuori casa, non si concentra mai su un solo avversario e soprattutto se un avversario come in quella occasione si mette a due in mezzo al campo, tu hai l'obbligo di prenderti il cuore del gioco e dominarlo senza dargli mai la possibilità di giocare. Come dargli torto, anche alla luce di queste ultime prestazioni? Noi però queste domande o dubbi possiamo solo porceli ma non abbiamo risposte, anche perché l'unico che potrebbe dirimere questi dubbi si trova a dover trattare nelle conferenze stampa sempre le stesse domande generiche e mai tematiche afferenti assetti di gioco o scelte di campo.

Non conoscendo pertanto le motivazioni interne di questa involuzione, impensabile solo quattro domeniche fa, ed analizzando da solo il dato storico di questi ultimi anni, mi viene da pensare che una squadra che passa dall'esaltazione tecnico-tattica di Francavilla in Sinni alla sconfitta di ieri, manca di uomini leader all'interno dello spogliatoio, capaci di caricarsi sulle spalle il gruppo e condurlo fuori da ogni difficoltà, ed allora dico che essersi privati di figure carismatiche come Di Bari o Miale (solo per fare qualche esempio tra i più recenti) non è servito a nulla anzi ha prodotto un effetto negativo.

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top