Nicola Ragno - foto Luca Barone
Nicola Ragno - foto Luca Barone
Redazione MRB.it | |
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"Il Taranto non c'è più. È evaporato nel secondo tempo di Bitonto. Consunto da tanti dubbi, troppe sconfitte (adesso sono quattro in appena otto gare di questa Serie D 'pazzesca'), mille pensieri sommersi e malumori nascosti a fatica.
La 'corazzata' che doveva imporre la propria legge al campionato (anche se a Ragno il termine non è mai piaciuto) si è trasformata in una barchetta in preda alle onde e con evidenti falle sul fondale. Il Bitonto, tutt'altro che irresistibile, ha atteso che gli ardori iniziali dei calciatori rossoblù si spegnessero con la fine del primo tempo: nella seconda frazione i padroni di casa hanno cominciato un vero e proprio tiro a segno verso la porta difesa dal povero Sposito, esposto alla furia degli attaccanti avversari. Allo stadio 'Degli Ulivi' è finita nel modo peggiore: un 3-0 violento come uno schiaffo in pieno volto, che getta una luce sinistra sul campionato del Taranto e rischia di verificarne le ambizioni. La panchina di Nicola Ragno, ribadirlo ora è persino un'ovvietà, traballa sempre di più. Al di là delle rassicurazioni verbali dell'ultimo periodo, lo stesso tecnico ha ammesso di sentirsi in discussione dopo il successo casalingo con l'Altamura. Indipendentemente dalle scelte dell'allenatore, preoccupa la diffusa abulia che sembra aver pervaso la maggior parte dei giocatori, la qualità del gioca sempre insoddisfacente, una condizione fisica che appare lontana dalla brillantezza. Di certo non si può perdere tempo ulteriore: dalla società si attendono decisioni chiarificatrici sulla conduzione tecnica. Fiducia definitiva o esonero immediato? Uno stato di limbo in attesa che qualcosa accada non gioverebbe a nessuno."
Fonte: Leo Spalluto - La Gazzetta del Mezzogiorno