IL PRIMO GOLDEN GOL DELLA STORIA

Orlandini: 'Chi vince rimane nella storia, battemmo un avversario più forte'

Intervista all'ex calciatore Pierluigi Orlandini
   Cosimo Palumbo

21 Aprile 2020 - 17:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Oggi, in occasione del recente anniversario del primo golden gol della storia, noi di MondoRossoBlù.it abbiamo intervistato Pierluigi Orlandini, ex centrocampista con un passato in Serie A con le maglie di Inter, Parma e Atalanta. L'ex calciatore classe '72, in occasione della finale degli Europei Under 21 del 1994 contro il Portogallo, firmò la rete che consegnò il titolo agli azzurrini.

Partendo dal passato, ieri si è celebrato l'anniversario del primo golden gol della storia, rete segnata proprio da lei in occasione della finale degli Europei Under 21 del 1994. Può raccontarci i ricordi di quella partita?
Ricordo che si affrontavano due squadre qualitativamente buone, la favorita, però, era il Portogallo che aveva in rosa grandi campioni già con esperienze importanti a livello nazionale ed europeo. Noi eravamo una squadra solida ed un grande gruppo e, come spesso accade nel calcio, smentimmo la regola del più forte vince. Non fu una bella partita da parte di entrambe, ebbero più occasioni loro ma alla fine la spuntammo noi.

Del suo gol cosa ricorda?
Nacque su una riconquista palla nei pressi del centrocampo, la palla giunse a me, mi accentrai e, da fuori area, tirai trovando il sette e vincemmo la competizione. Nella storia non rimane la partita, ma chi vince, il resto conta poco.

Tornando al presente, gran parte dell'Italia è ferma a causa del Coronavirus. Cosa pensa di questa situazione?
Purtroppo da quasi due mesi, per una giusta causa, siamo chiusi in casa. I disastri avvenuti in Lombardia speriamo che non si ripercuotano in altre regioni dove credo che ci sarebbe il devasto totale. Adesso è difficile capire come e quando ripartire, ma in un certo modo bisognerà farlo, anche se lo Stato non sta dando tutti gli aiuti necessari a chi ne ha davvero bisogno per andare avanti.

Anche il movimento calcistico italiano è bloccato. Crede nell'ipotesi di riprendere in estate?
Non lo so, qualunque sarà la decisione dovrà essere ponderata e nella massima sicurezza. Se decideranno di partire vorrà dire che ci saranno le condizioni per farlo, altrimenti bisogna fermare tutto.

Attualmente è ancora nel mondo del calcio?
Adesso ho una scuola calcio e ho dato attenzione a questa attività e ai bambini che ne fanno parte.

Qual è la differenza, secondo il suo punto di vista, nell'allenare in una scuola calcio rispetto ad un settore giovanile e a una prima squadra?
La differenza è molta, ci sono tre step: bambini, ragazzi, adulti. I bambini devono approcciare a questo sport con divertimento insegnando percorsi motori e coordinativi che, tra scuola e altre attività, svolgono poco. Questi percorsi sono molto importanti per loro. Dopodiché si passa nell'insegnare le basi, il contatto con la palla, la tecnica e tutti i fattori che permettono al ragazzo  di crescere e arrivare all'età di 18-19 anni dove dovrebbe essere completo in tutti i lati.

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