TARANTO FC

De Santis: 'Squadra non costruita bene, ambiente senza regole'

'Però adesso abbiamo sistemato tutto'. Il DS rossoblù fa il punto sul lavoro a Taranto
   Redazione MRB.it

05 Gennaio 2020 - 09:05

Tempo di lettura: 5 minuti

TARANTO. Il 2019 del Taranto si è concluso con una vittoria e un pari, rispettivamente contro Fidelis Andria e Audace Cerignola. Due sfide che hanno permesso ai rossoblu di restare attaccati al treno playoff, poi è intervenuto il calciomercato che ha modificato in parte il progetto tecnico originario.

FACCIA A FACCIA COL DIESSE -
L’ambizione dei rossoblu non è cambiata, al netto delle difficoltà che ci sono state nel girone d’andata tra cambio di guida tecnica e parziale rivoluzione della rosa nella sessione invernale di mercato. La nostra redazione ha raggiunto il direttore sportivo del Taranto, Vincenzo De Santis, col quale abbiamo avuto un’interessante scambio di battute sulla situazione attuale e sul futuro della squadra.
“Non è mai facile entrare a stagione in corso in un progetto così importante, però credo non sia impossibile ritrovarsi se si lavora con oculatezza e in team. – ha esordito il direttore – Il gruppo chiaramente deve fare la sua parte, non basta il lavoro del diesse, ogni componente deve dare il massimo per quelle che sono le competenze e i ruoli. I margini di miglioramento ci sono, e sono molto alti ad ogni livello”.

PRIMA LA TESTA… POI LE GAMBE -
Il Taranto palesa un organico comunque di grandissimo livello, qualche risultato negativo di troppo ha però tolto serenità ad un gruppo di calciatori che resta di primissimo livello. In questa sosta si è agito soprattutto sulla testa dei ragazzi che già erano in rosa, prima che sui nuovi arrivati: “Soprattutto, dice bene, questo è il lavoro da fare al momento, credo presi singolarmente i membri di questa squadra non centrino niente con la categoria, il discorso però è un altro. – spiega il direttore – A mio avviso la rosa non è stata costruita in modo omogeneo, con gli equilibri giusti, poi i risultati non arrivano anche per queste piccole cose. Aggiungiamo poi che in piazze importanti come Taranto è già difficile fare calcio in queste situazioni, chiaro che poi la testa pesa molto di più, ci vuole gente che riesca a mantenere una certa serenità per togliersi da questa situazione. Lavorando in un certo modo, soprattutto mentalmente, possiamo uscirne”.

MOSSE BEN PRECISE - La direzione sportiva è l’area di competenza principale di De Santis, difatti sul mercato sono andati via calciatori importanti per vari motivi e ne sono arrivati altri, ma qualcos’altro sarà fatto: “Abbiamo preso Kosnic, Olcese, altri si sono aggregati di recente, dai Pro faremo qualcosa a livello di under. C’erano diversi ruoli con troppe alternative, abbiamo sfoltito e riorganizzato l’organico secondo le esigenze del mister“.

PRIMI STEP DA DIESSE - Definito il suo approdo a Taranto, il diesse De Santis ha mantenuto una condotta molto lineare, con passaggi ben precisi per individuare e risolvere quanto prima le varie criticità, non solo a livello tecnico: “In prima battuta ho parlato col Presidente, per mettere in chiaro il mio modo di pensare e lavorare, poi come secondo step mi sono confrontato con l’allenatore, per capire il suo pensiero tecnico e cercare poi, in terza battuta, di parlare singolarmente con i calciatori più esperti e poi in gruppo con gli under. – ha precisato il diesse – C’è stato anche un confronto con tutta la squadra, volevamo capire dove fosse il problema, perchè se a livello tecnico certe cose le puoi capire dopo qualche allenamento o partita, se le cose non vanno vuol dire che c’è qualcosa che non gira per il verso giusto anche extracampo. Abbiamo individuato e risolto queste situazioni”.

ELEMENTI DI SQUILIBRIO - Tra i vari aspetti, puramente non tecnici, due su tutti sono stati oggetto di interventi mirati da parte della società e dello staff: “Uno dei primi punti da risolvere era quello di andare ad eliminare l’eccessiva concorrenza in alcuni ruoli, dove si erano creati degli squilibri. All’interno di uno spogliatoio, quando troppi calciatori sono il lizza per un ruolo, poi è normale che qualcuno resta fuori e si creano malumori dannosi. – precisa De Santis – Siamo il Taranto, è vero, ma abbiamo cercato di far capire ai ragazzi che serve sempre la giusta dose d’umiltà per far bene in questa categoria. Abbiamo poi definito un pò di regole, perchè francamente ho trovato un ambiente che non ne aveva, ognuno si sentiva in diritto di esprimere il proprio parere anche in aree di competenza non sue. Quest’ultimo aspetto non andava bene per niente, credo che se ci sono delle regole i risultati prima o poi arrivano”.

MESSAGGIO AI TIFOSI - Chiosa finale con un messaggio molto chiaro alla piazza: “Mi piace inquadrarmi come uno dei tanti che vuole fare il bene del Taranto, chiaro che non posso chiedere pazienza ai tifosi, ne hanno avuta fin troppa in questi anni. Voglio però ricordare che, in qualsiasi ambito lavorativo, se si lavora con pressioni eccessive poi il rischio di sbagliare aumenta. In tanti dicono di voler bene al Taranto, ma concretamente si fa ben poco in tal senso, serve più serenità e obiettività nei giudizi, ma soprattutto meno cattiveria. – conclude De Santis – Ogni componente della società può avere alti e bassi, siamo pur sempre persone, quindi credo che siamo fondamentale mantenere un certo rispetto. Tifosi? Ci sostengano concretamente in questo momento, insieme possiamo uscirne. Già siamo in lotta con altre squadre, se poi dobbiamo battagliare anche internamente non se ne esce più”.

Fonte: restodelcalcio.com

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