CRISI TARANTO

Questa volta l'alibi non c'è, in campo un mezzo disastro

I nodi tornano al pettine e la vetta si allontana
   Redazione MRB.it

02 Dicembre 2019 - 09:21

Tempo di lettura: 2 minuti

Il Taranto è rimasto al buio. Di nuovo, vanificando il peso di un mese di vittorie. Due sconfitte consecutive, in casa con il Gravina e ieri a Fasano, hanno riaperto le porte del baratro. Una situazione resa ancor più grave dalle dimissioni del presidente Giove, arrivate nel tardo pomeriggio. Cinque gol subiti, nessuno fatto, alcun possibile alibi: stavolta non c’era il terreno bagnato con cui prendersela. La classifica ha un sapore sempre più amaro: il Bitonto, in vetta, è a +6. Ma gli jonici sono costretti a inseguire anche Foggia (a +4) e Fasano (+2), sono stati agganciati da Casarano e Sorrento, vedono riavvicinarsi anche il Cerignola, reduce da quattro vittorie. Un mezzo disastro, quando mancano ancora tre giornate al termine del girone d’andata.

Il Taranto attuale non va. È evidente. Il gruppo tanto reclamizzato in estate non riesce a competere per la testa della graduatoria. Troppe cose non funzionano: i portieri un po’ incerti, la difesa perennemente ballerina nonostante l’alto tasso d’esperienza, il centrocampo piatto al di là della presenza di uomini di qualità, l’attacco insospettabilmente sterile pur contando su stoccatori a doppia cifra. I buoni ingredienti hanno prodotto, però, un impasto meno saporito del previsto. L’arrivo di Panarelli in panchina al posto di Ragno ha prodotto una scossa momentanea, favorita da una fase propizia del calendario: i nodi sono tornati al pettine quando nessuno se l’aspettava.

Sul terreno del «Curlo», nel primo tempo, si è visto un Taranto volenteroso e spuntato. Nella ripresa, invece, l’undici rossoblù non è pervenuto: la rete di Prinari ha spento ogni iniziativa. La splendida rovesciata dell’under Cavaliere ha chiuso i conti: ma il risultato avrebbe potuto essere ancora più pesante. E adesso? Le dimissioni di Giove formalizzano l’apertura della crisi. D’ora in poi tutto può accadere: oggi riapre anche il mercato. Salvare la stagione sembra un’impresa improba. I tifosi, a suon di fischi, hanno già votato la propria «sfiducia».

Fonte: Leo Spalluto - Gazzetta del Mezzogiorno

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