Questa mattina ci siamo imbattuti in diversi articoli (leggi qui e qui) di altre società e delle loro iniziative a favore dei bambini e delle classi disagiate che comunque amano il calcio e che non vogliono rinunciare a seguire la propria squadra del cuore: in fondo il calcio, nella sua dimensione del sogno, dello svago, dell’entertainment è il luogo dove sentirsi parte di una comunità, crescerci dentro, vincere differenze e difficoltà. E negli anni sempre più società di calcio affiancano progetti importanti a sostegno dell’infanzia, ma anche semplicemente ad avvicinare allo stadio le nuove leve, i tifosi del domani.

Abbiamo intervistato il Direttore Generale del Taranto Gino Montella, proprio perché il Taranto FC sta portando avanti diversi progetti legati all’infanzia: l’impegno concreto della società si è materializzato nel dono dei palloni ad alcune parrocchie di Taranto, al dialogo con la Chiesa per avvicinare e far dialogare le due realtà, dare attraverso il calcio una possibilità ai bambini dei Tamburi, della Salinella, di Paolo VI. Per domenica prossima torneranno i bambini ad accompagnare i giocatori del Taranto a centrocampo, un momento emozionante che può significare molto: “la società sta cercando il dialogo continuo con il territorio – esordisce il DG Montella – e domenica avremo ospiti allo Iacovone i ragazzi della Cooperativa sociale La Vela e dell'Associazione Il Delfino: sarà un piacere donare un sorriso a questi bambini e speriamo di donare loro un pomeriggio speciale”.

Il Direttore Montella parla con entusiasmo dell’iniziativa, ma ci tiene a precisare: “naturalmente noi non abbiamo voluto dare molta pubblicità a questa iniziativa… cerchiamo di essere discreti”. Certo, siamo d’accordo Direttore, il bene si fa ma non si dice, ma è giusto riconoscere questo impegno alla società del Taranto FC, in fondo l’abbiamo voluta organizzare noi l’intervista proprio per dare risalto ad un aspetto, quello del sociale, che proprio per questioni etiche non viene (e non va) pubblicizzato. “cercheremo di proseguire durante tutta la stagione con questo tipo di iniziative – conclude Montella - invitando le altre realtà, come le scuole calcio, le cooperative sociali. In molti ci cercano e nei limiti del possibile cerchiamo di andare nelle scuole calcio, ad incontrare i bambini che vogliono diventare calciatori così come incontriamo i bambini sfortunati, quelli che magari un campo da calcio non lo possono vivere nella normalità della loro età. Davvero, cerchiamo con tutto il cuore di donare un sorriso a tutti”.

Iniziative lodevoli, tutte. Avvicinare i bambini ai colori del Taranto, far vivere un pomeriggio speciale a chi vive una normalità diversa dagli altri, rende onore a chi si prodiga per questo. E speriamo, allargando l’orizzonte dei sorrisi, che questo Taranto oltre a donare domeniche speciali ai bambini, possa donare un sorriso proprio a tutti. Avanti così, Taranto.