VERSO POMIGLIANO-TARANTO

Campilongo, 'A Pomigliano gara delicata, bisognerà giocare da Taranto'

E sul mercato, 'Da lunedì questa rosa va ampliata, il discorso non è chiuso'
   Alessandra Carpino

12 Dicembre 2015 - 14:50

Tempo di lettura: 7 minuti

La vigilia filtra attraverso uno sguardo concentrato ed una rilassata propensione alla confidenza. Sulle metamorfosi del Taranto, sulla genesi di una compagine decisamente rivoluzionata. Un gioco di incastri, di selezioni, di confronti psicologici, di avventi e di diaspore, finalizzati alla creazione di un meccanismo che funzioni e trionfi sotto l’egida del preciso dogma tattico. Ne è pienamente consapevole, e non potrebbe essere altrimenti, Salvatore Campilongo: stratega e demiurgo nel corso della delicata fase del mercato invernale, in cui occorre adempiere a precise esigenze, evitando di destabilizzare l’umore dei singoli. Dopo i contingenti rimpinguati da elementi schierati in blocco nella vittoriosa sfida col Marcianise, l’organico rossoblu registra un esodo sostanzioso in vista del big-match in casa del Pomigliano: giovanissimi prestati, al fine di temprare se stessi altrove, così come elementi esperti desiderosi di esprimersi con continuità, rinunciando ad una dolorosa e spesso non proficua competitività.

Una chiacchierata in cui non occulta dettagli e pensieri, Sasà Campilongo: dalla volontà di trattenere D’Angelo, al nome di Manganelli impresso sulla lista dei cedibili, sino all’ambizione di Gori, al quale il tecnico partenopeo si era affidato e dalle cui prestazioni era stato comunque piacevolmente sorpreso. Tasselli da recuperare e riempire con logica e senza fretta: l’allenatore rossoblu conferma le caratteristiche eclettiche da esplicare anche nel cuore del comparto difensivo, garantite dai neo acquisti De Giorgi e Mbida. L’idea equivale ad ingaggiare qualche alternativa anagraficamente fresca, non necessariamente un under, preferibilmente atleti nativi tra il ’92 ed il ’94, svezzati per la categoria, senza dimenticare l’innesto di talenti emergenti dalla brillante Juniores collaudata da Fabio Prosperi: in tal senso, Campilongo non nasconde la sua predilezione per il baby Russo, già aggregato alla Prma Squadra. Riflettori puntati, però, sul campionato: avvincente, imprevedibile, orchestrato da ben sei squadre compresse in un punto. Ed il Taranto, al momento secondo in graduatoria in condominio con Fondi e Francavilla in Sinni, lancia domani il classico guanto di sfida al Pomigliano, protagonista del trittico delle capolista, forse la più inaspettata alla luce degli ultimi avvenimenti. Successivamente, nell’epilogo agonistico dell’anno solare, i rossoblu ionici ospiteranno un ulteriore scontro diretto fra le mura amiche dello Iacovone, quello col Francavilla in Sinni.

Un passo alla volta, in Campania si respirerà atmosfera d’alta quota: “Due partite sulla carta molto difficili, in cui dovremmo esprimerci alla perfezione, da squadra vera ed importante-  esordisce mister Campilongo- Due banchi di prova il cui esito felice ci inviterebbe a pensare in grande ma, nello stesso tempo, in caso di risultati negativi che non auspico, si potrebbero tarpare le ali all’entusiasmo che si è venuto a ricreare”.  Prima pratica, complicata e sintomatica dell’equilibrio che governa l’intero girone, da affrontare con sicurezza, allontanando amnesie fatali, proprio all’ombra del Vesuvio: “Ritengo che il Pomigliano sia una buona squadra, non si trova al primo posto per caso- catechizza Sasà Campilongo- Consta di una società organizzata ed affidabile, ne conosco bene il presidente, che ho avuto modo di incontrare in precedenza. Un assetto molto solido, che sta gettando le basi anche per il futuro”.

“Per quel che concerne la squadra- continua- il cambio di tre allenatori ha influito su diverse vicissitudini, come normale che accada: metodologie diverse di lavoro, regole e disposizioni tattiche stravolte. Adesso, con Biagio Seno alla guida, pare che il Pomigliano abbia trovato la giusta quadratura, ed è reduce da due buoni risultati. Dopo la pesante debacle incassata a Torre del Greco, si pensava che il Pomigliano cedesse, invece la stessa ha stimolato una reazione encomiabile: la vittoria in rimonta, nei minuti finali, contro il Nardò ne è l’emblema. Il nostro avversario è vivo, bisogna stare attenti”. Il Pomigliano rinvigorito dal primato proporrà una disposizione tattica “a specchio”, similare a quella prediletta dal trainer originario di Fuorigrotta: l’efficacia nel contrasto ed il dinamismo sulle corsie si preannuncia chiave di volta per la corretta didattica di preparazione ed interpretazione dell’incontro. “Aldilà dei calciatori che saranno schierati, penso che quella del Pomigliano sia una rosa attrezzata e di spessore- analizza mister Campilongo- La compagine campana adotta un 4-3-3 come noi, e gli interpreti che possono maggiormente far male provengono da categorie superiori: ne conosco parecchi, poiché li ho avuti alle mie dipendenze nel corso delle annate”.

Per la precisione: “Galizia ed Alfano hanno contribuito ai successi della mia Cavese, mentre Perna ha vissuto al mio fianco, e da protagonista, la promozione in Lega Pro dell’Ischia- ricorda lo stratega rossoblu- Nessuno da omettere: potrei citare Mignogna, ex di turno e tarantino verace, che è stato un mio pallino, spesso da me richiesto ma mai ottenuto; oppure Guadalupi, un signor giocatore, lo stesso Panico. Si tratta di una squadra in salute, concreta in ogni reparto: è fondamentale giocare “da Taranto”, mostrarci organizzati, arrabbiati, sfoderando una grande prestazione”. Lista scarna e scelte obbligate: le convocazioni diramate da Campilongo si riducono a diciannove elementi. Nessuna apprensione: “Non mi lamento mai, mi affido al materiale umano del quale dispongo- sorride il tecnico- Non la reputo un’emergenza, semmai una necessità, che mi offre ugualmente certezze: chi farà parte della gara, opererà in maniera lodevole, come accaduto già mercoledì in Coppa Italia a Francavilla, nonostante l’eliminazione ai calci di rigore. In questo momento, non mi interessa chi è andato via, chi è rimasto, chi deve abdicare per infortunio: mi concentro esclusivamente sull’approccio alla gara, voglio che i diciannove che vengono con me a Pomigliano dimostrino sul campo di essere uomini importanti”.

“E’ normale che questa rosa, da lunedì, vada ancora ampliata ed assortita- puntualizza Campilongo- Non abbiamo finito il nostro mercato, sicuramente. Per dieci undicesimi, credo che riproporrò la stessa formazione di partenza di domenica scorsa”. Gruppo ovattato al cospetto dell’enigmatico preannuncio di ricorso avanzato dal Marcianise, avverso l’omologazione del risultato della precedente gara persa a Taranto: “Non abbiamo assolutamente pensato a questo, né io né i miei calciatori- è perentorio- Siamo proiettati alla grande sfida di domani, che ci permette da una parte di poter tastare il Pomigliano come diretta concorrente, dall’altra di apprendere come sta avvenendo la nostra crescita”. Un progetto eclettico e mnemonico, quello coltivato da Salvatore Campilongo, che coinvolge una certa versatilità espressiva da parte della compagine stessa, pragmatica e rocciosa in trasferta come più frizzante e logicamente spregiudicata nel proprio stadio: “Non prediligo una squadra più coperta, fuori casa, ma certamente votata all’equilibrio ed alla compattezza- spiega lo stratega campano- E’ importante lavorare molto sulle coperture preventive, sulle transizioni: in previsione della sfida di Pomigliano, abbiamo dovuto intervallare l’applicazione su questi aspetti con la gara di Coppa, considerando l’apporto dei nuovi arrivati. Ieri, per esempio, ci siamo dedicati a notevoli sperimentazioni tattiche, quindi abbiamo cominciato a capire certi movimenti”.

“La squadra deve metabolizzare una sua precisa identità- è il monito di Campilongo- Deve essere compatta, sempre aggressiva ed intensa, deve esprimersi corta, portando pressing sulla formazione avversaria. Fuori casa deve giocare sempre per vincere. E’ normale che, dalla parte opposta, ci siano sempre gli antagonisti e le loro mosse da studiare ed intuire”. Anatema esterno da infrangere: l’ultimo campo espugnato dalla banda ionica è stato quello di Picerno. Era settembre, in panchina si accomodava ancora Michele Cazzarò. Ora è il suo successore a voler incamerare il bottino pieno a domicilio, il primo della sua gestione: “Speriamo di sfatare il tabu già da domani- incrocia le dita Sasà Campilongo- Sono sempre convinto che, per ritornare alla conquista dei tre punti in trasferta, sia basilare sempre una grande prestazione. E’ essenziale crescere sotto il profilo della mentalità, anche al cospetto del Pomigliano, squadra che rispettiamo per i nomi di prestigio che annovera e per la sua progettualità”.

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