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Maurizio Calò |
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Continua la nostra rassegna di interviste e di pareri da parte di colleghi giornalisti sul girone C della Serie C e sul Taranto in particolare con uno sguardo sulla questione stadio nuovo e Giochi del Mediterraneo 2026. Ecco le sue parole:
Giuseppe, come giudichi questo campionato di Serie C e in particolare il rendimento del Taranto?
''Non entro molto nel dibattito se questo campionato sia livellato verso l'alto o verso il basso perchè è una questione che, secondo me, lascia molto il tempo che trova. Di sicuro credo che questo torneo sia caratterizzato dalla presenza di tre livelli. Il primo è a pannaggio di Catanzaro e Crotone che stanno facendo un campionato a parte e che lotteranno sino all'ultimo per la prima posizione e, quindi, per la vittoria del campionato. Il secondo livello è caratterizzato dalla presenza del Pescara che è una sorta di via di mezzo tra l'alta classifica e il resto del gruppo; squadra forte che, però, è notevolmente calata dimostrando, forse, di non essere all'altezza delle prime due squadre del campionato e della classifica. Il terzo livello è, ovviamente, di tutto il resto delle squadre. Chi sta più in crisi e sembra senza speranza è il Messina che davvero non riesce a riemergere dal pantano in cui si è cacciato. Di sicuro, parlando del Taranto, dico che la squadra dell'anno scorso era meglio strutturata rispetto a quella di quest'anno. La squadra rossoblù è partita male e, di fatto, con l'esonero di Di Costanzo e Dionisio si è cambiato tutto lo staff tecnico nonchè il direttore sportivo. Ebbene è evidente che si è fatto un mezzo prodigio considerando la bontà della rosa a disposizione di Capuano. L'allenatore campano ha dato un'impronta fondamentale a questa squadra. Ha dato umiltà e compattezza e la cosa che colpisce è che questi ragazzi seguono alla lettera i dettami di Capuano con profitto e sostanza. E' una squadra fatta di testa e di cuore''
Chi ti ha deluso di più del Taranto al momento e chi ti ha impressionato in senso positivo?
''Ma sinceramente credo che tutti i giocatori abbiano dato il massimo. Se proprio devo fare un nome dico Antonini ma, ripeto, credo che tutti meritino la piena sufficienza considerando le premesse che c'erano. Non mi sento di parlare di giocatori che stanno dando di meno perchù dobbiamo anche considerare i tanti infortuni che ci sono stati che hanno minato spesso il percorso della squadra. Dispiace per Diaby che quando è sceso in campo ha fatto capire di che pasta è fatto ma che purtroppo continua ad essere martoriato dagli incidenti fisici. Dico poi che Mastromonaco è cresciuto tantissimo dopo un inizio un po' difficile''
Non pensi che questa squadra meriti più sostegno e più presenze allo stadio che troppe volte è stato tristemente vuoto?
''Si c'è bisogno del sostegno di tutti. Però, dai, diciamo che già con il Monopoli si è visto un piccolo segnale di riavvicinamento con una buona presenza di pubblico. E' chiaro che tutto è legato ai risultati. Indubbiamente uno Iacovone pieno sarebbe tutta un'altra cosa. Sappiamo cosa può dare questa piazza a chi scende in campo con questa maglia''
Cosa ti aspetti a questo punto dalla società in ottica mercato di gennaio 2023?
''Ci si aspetta un intervento importante da parte della società. Credo che soprattutto l'attacco sia da rinforzare perchè, di fatto, il solo Tommasini garantisce presenza e gol considerando l'ultima parte di girone d'andata. Ci vogliono giocatori di spessore rispetto al mercato di gennaio della scorsa stagione se si vuole ambire subito ad una salvezza tranquilla e, magari, a qualcosa in più. Anche a centrocampo forse un intervento non guasterebbe ma direi che l'ossatura fondamentale della compagine rossoblù bene o male ci sia anche se la scorsa stagione c'era qualcosa in più''
Giuseppe, infine, come giudichi il progetto nuovo stadio Iacovone? Anche tu vedi perplessità oppure una grande opportunità?
''Lo vedremo. Al momento abbiamo questo progetto che indubbiamente è un progetto importante e vedremo se le nostre sensazioni poi corrisponderanno alla realtà. Sicuramente lo stadio nuovo è un passo importante per la città cosi come i Giochi del Mediterraneo del 2026 sono una grande opportunità per sentirsi finalmente parte di una comunità. Un qualcosa che finalmente coinvolga in toto la città. Spesso, da un punto di vista sportivo, si ricorda Taranto per le imprese di singoli atleti come Roberta Vinci e Benedetta Pilato. Ora, però, possiamo coinvolgere Taranto nel suo complesso. La città potrebbe avere un'importantissima ribalta a livello mediatico ed internazionale. Quanto alla vicenda stadio e sulla vicenda soprattutto della capienza mi è capitato recentemente di essere a Pescara. In quella città ci sono stati nel 2009 proprio i Giochi del Mediterraneo con relativa ristrutturazione dello stadio Adriatico. Ebbene la capienza lì è stata ridotta considerando che, prima, era superiore. Quindi il progetto di Taranto dovrebbe andare nella direzione giusta. Poi è chiaro che la capienza prospettata per lo stadio nuovo di Taranto può sembrare ridotta rispetto al bacino di utenza del territorio jonico e questo crea qualche malumore tra i tifosi. E' vero, altresì, che se il progetto è questo evidentemente va nella direzione giusta e inevitabile considerando i tempi che viviamo. Un dato è certo: questa è una grande opportunità di crescita per la società''