STADIO IACOVONE

Nuovo Iacovone, Contrario: ''A Taranto gli occhi di investitori importanti''

Intervista al consigliere comunale per parlare delle infrastrutture dei Giochi del Mediterraneo
   Redazione MRB.it

19 Novembre 2022 - 19:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Dalla presentazione del progetto del nuovo Iacovone, martedì scorso al Circolo Ufficiali della Marina Militare, sono state tante le parole e i confronti spesi, con note non prive di malumori sulla capienza, soprattutto. Ma l’intervento sul vecchio “Salinella” è solo il fulcro di una riqualificazione più ampia che investe il quartiere, che verrà rivitalizzato dai Giochi del Mediterraneo. Per affrontare l’argomento stadio, ma non solo, ci siamo confrontati schiettamente, con il consigliere comunale di maggioranza Luca Contrario, tifoso del Taranto da sempre.

Luca, c’eri alla presentazione del progetto del nuovo Iacovone, cosa ne pensi?
Contentissimo per il progetto, anche se avrei preferito anche io una capienza da 18.ooo spettatori piuttosto dei 16.500 dichiarati dal dott. Ferrara di Esperia.

È nato un acceso dibattito tra i tifosi, c’è chi vede la capienza adeguata ma c’è anche chi dice che ci vorrebbe uno stadio da 30.000 posti a sedere.
Io immagino che i progettisti nel calcolo dell’economia dell’investimento abbiamo valutato tanti parametri, come la media spettatori degli ultimi 30 anni e non solo durante le partite di cartello, la soglia minima di economicità garantita, che di solito si aggira intorno all’80% della capienza.

Abbiamo notato che approfondisci molto i tuoi post sui social per motivare i tuoi interventi, come l’ultimo, proprio sullo stadio. Da Taranto – Catania ad oggi il calcio è cambiato completamente.
Intendiamoci, anche io sono sostenitore del calcio romantico, dei gradoni con gli amici, la birra e i borghetti. Ma dobbiamo capire che il calcio è profondamente cambiato: o capiamo che possiamo crescere solo se entriamo nell’ottica del calcio, ahimè, moderno, oppure accontentiamoci e continuiamo a seguire il calcio popolare.

Ecco, crescere. Significa che per uno stadio all’avanguardia, futuristico, ci vorrà una società al passo di questa trasformazione.
A Taranto sta passando un treno che non passerà più, rendiamoci conto di questo. Molti investitori si stanno avvicinando alla città e in modo diretto o indiretto vorranno capire, se non proprio intervenire, sul futuro del calcio a Taranto. Per continuare a fare calcio ci si dovrà adeguare ai livelli alti ai quali i Giochi ci porteranno.

Nessuno lo ha detto direttamente ma il campo B “De Molfetta” sparirà. Come si ovvierà alla perdita di un campo di calcio nuovo in un quartiere affamato di calcio?
Si, il campo B non ci sarà ma ciò non significa che ci sarà un campo da calcio in meno. La progettualità esterna ai Giochi prevede la rivalutazione di altre zone della Salinella dove far sorgere un altro impianto sportivo, senza dimenticare le strutture nuove come quella di Talsano.

Chiuso l’argomento stadio Iacovone, un’altra punta di diamante delle infrastrutture sarà lo stadio del Nuoto.
Certo. Sarà un progetto di portata internazionale. Taranto si doterà di una piscina olimpica, ma non solo. Lo Stadio del Nuoto porterà anche alla rivalutazione di una zona, quella alle spalle di Torre D’Ayala, che sarà interamente riqualificata, con un parco archeologico finalmente valorizzato ed altre strutture che lo faranno vivere non soltanto come una struttura per il nuoto.

La chiacchierata con Luca Contrario è stata fitta, piena di spunti per poter continuare a parlare dei Giochi del Mediterraneo e dell’eredità in termini di impiantistica sportiva che dovrà lasciare alla città. Ma ci saranno ancora luoghi e tempi per parlarne. La macchina che porterà a Taranto 2026 è in moto e crediamo che l’avanzamento dei lavori ci farà rendere conto di come si sta costruendo il futuro di Taranto.

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