Periodo di sacrificio enorme per tutti, dal 9 marzo, quando scattarono le prime pesanti restrizioni del Governo, ma soprattutto per i bambini che sono da un mese "chiusi" in casa senza poter andare a scuola e divertirsi su un campo di calcio. Tra questi c'è il caso dei Piccoli Amici (5, 6 anni) dei Diavoli Rossi che il tecnico-educatore Carlo Salvati commenta e analizza così: "E' un periodo, per tutti noi, di grandi sacrifici: è dura non poter allenare e stare con i bambini. Questa è una cosa che facciamo con grande piacere ma restare quanto più possibile in casa è una grande esigenza per tutti. Con le famiglie e i bimbi sono in contatto ed è bellissimo vedere dei video in cui palleggiano, fanno slalom tra le bottiglie, si cimentano in esercizi di controllo esterno-interno. Ho dato loro degli spunti con qualcuno che prova, addirittura, a fare la bicicletta con il pallone in casa. Un episodio simpatico, che mi è rimasto in presso, è quello di un "mio" bimbo che per calciare il pallone stava per rompere la TV. E' un bel riscontro vederli continuare ad allenare".

LA RIPRESA: "Il desiderio di tornare in campo è fortissimo ma capiamo la situazione. Sappiamo aspettare con pazienza. Adesso, è inutile fare prospettive e programmi visto che il calcio è uno sport di contatto. Avverto la mancanza del pallone e dell'avere i bimbi intorno a me".

IL BILANCIO: "Quando si parla di bambini così piccoli non esiste un vero e proprio bilancio. La cosa bella e più importante è il clima che si è creato con i piccoli calciatori che entravano in campo correndo e prendendo i palloni entusiasti e felici di effettuare determinati esercizi. Per noi tecnici è importante educarli e allenarli sotto l'aspetto emozionale ed emotivo, poi, dopo, coordinativo e tecnico...".

COME RIPRENDERE?: "Ho la fortuna di trovarmi in una società composta da gente esperta come i due presidenti Renna e Fischetti oltre che da uno staff competente. Alla ripresa mi affiderò alla loro esperienza mettendoci un po' di mio. Al ritorno in campo dovremo far si che si possa riscoprire l'essenza dello sport come aggregazione ed educazione. Si uscirà da un periodo di distacco totale e dovremo trasmettere proprio questi aspetti che sono, anche, il modello della nostra società".