Cuore di presidente. Sensibilità e tenacia si coniugano elegantemente nella figura di Elisabetta Zelatore, finalmente una donna al comando della neonata creatura Taranto. Magari avrebbe desiderato un debutto altisonante e colmo di giubilo, la “presidentessa”: ma la sua carriera pregressa nel mondo dello sport le raccomanda pazienza, le suggerisce la giusta metodologia, finalizzata al progresso del progetto stesso condiviso con gli altri soci. E dispensa parole commosse, partendo dall’epilogo della sfida coi casertani del Gladiator. Dagli applausi dei tifosi tributati alla squadra rossoblu, nonostante la sonora sconfitta. “Era la risposta che ciascuno pensava ed immaginava, in termini di pubblico, dell’affetto e della vicinanza che auspicavamo- conferma, accomodata in conferenza stampa- L’importante è esserci. La squadra necessita di essere rifinita, per esprimersi al meglio”.

Il messaggio declamato prima dell’avvio della contesa ha sortito i suoi frutti: “E’ stato emozionante- confida la presidente Zelatore- L’atteggiamento del pubblico equivale alla concretizzazione del nostro impegno, del nostro modo d’intendere il calcio in riva allo Ionio. Lo Iacovone pieno di cori, di rossoblu, di comprensione: per noi questa è una vittoria”. Peccato che non sia coincisa con un esito più felice sul campo: “Una sconfitta è sempre da mettere in preventivo, sennò avremmo prefissato un tipo di campionato diverso- catechizza la leader del Taranto F.C 1927- Conta la necessità d’impegnarsi per superare le eventuali problematiche. I giocatori hanno risentito dei carichi di lavoro e, probabilmente, stanno soffrendo la preparazione iniziata inevitabilmente in ritardo. Il trascorrere delle settimane consentirà al gruppo di aumentare la tenuta atletica. Mi affido ad un pizzico di scaramanzia: nel ’98, l’Arsenal Taranto debuttò in casa con una sconfitta. Sappiamo bene come è finita!” Il ritmo della LND è incessante e non ammette soste: il recupero della partita “beffardamente” sospesa a Trani è praticamente alle porte. “La squadra si appresta a disputare tre gare in sette giorni, una situazione imprevista- commenta la Zelatore- Non ci aspettavamo di dover rincontrare il Trani così presto. Ci confronteremo con i nostri giocatori, sul tappeto come negli spogliatoi: c’è poco tempo per metabolizzare la debacle odierna”.

Suona la carica, la presidente rossoblu: “Non ci sono occasioni per piangerci addosso, non intendiamo cercare alibi, né ipotizzare particolari situazioni- spiega- La società sta operando al fine di rimpinguare il gruppo, seguendo i dettami proposti dall’allenatore. Così come il gruppo dovrà dedicarsi al perfezionamento tattico nella quotidianità. Il mister saprà compiere un’ottima sintesi per superare le defaillances in materia tecnica. Ci può stare, questa giornata: inutile negare che un successo ci avrebbe reso più leggeri e più felici”. Ex general manager della Prisma Volley al fianco dell’avvocato Bongiovanni, ora partecipe a tutto tondo nella nuova era del calcio a Taranto, Elisabetta Zelatore non trascura le insidie di natura psicologica che potrebbero destabilizzare una compagine allestita in fretta: “Cercherò una postazione adeguata per cogliere le sfumature nei volti dei calciatori, direttamente dal campo- confida, da esperta del settore- Ero troppo distante, oggi, per fornire una simile valutazione. Risultava molto più facile farlo sul parquet dei palazzetti, ai quali ero abituata: percepivo ogni sguardo, ogni espressione”.

“E’ mancata la vittoria, ma la squadra ha provato a giocarsela- continua- Prendiamo atto delle difficoltà che dovremo attenuare. Gli approcci ed i risultati stessi fanno parte dell’entrata in un ingranaggio di gioco, sicuramente appaiono più complicati per un gruppo composto da ragazzi che giocano insieme da pochissimo tempo. L’obiettivo è imparare e ripetere a memoria schemi. Come un’abitudine”.