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Pari ferma

'Scusa... che ha fatto il Taranto?', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

05 Febbraio 2018 - 10:03

Tempo di lettura: 6 minuti

Dopo il mercato conclusosi con tante parole (a costo zero) e zero fatti (che invece costano), il Taranto va a San Severo per un altro scontro con una foggiana, sicuramente meno ambiziosa e temibile del Cerignola piegato allo Iacovone.
Forse il nostro ds pensava di poter proseguire le trattative a... Mercato San Severino, ma ha evidentemente sbagliato località (e secondo qualcuno anche mestiere).
Alla fine della fiera è arrivato, quindi, soltanto il giovane Quero che, come già detto, a Taranto è un cognome che riporta alla "nobile arte"; il ragazzo potrà ben integrarsi con l'altro under Palumbo che, in quel di Manfredonia, dimostrò di avere spiccate doti pugilistiche.
Cazzarò è sempre senza il lungo degente Sgambati, ma anche senza Capua (sul finale di gara senza Capua...né coda, purtroppo).
In campo ed in panca ci sono due Palumbo e due D'Angelo, ma nessuno di questi è portiere... altrimenti si giocherebbe a "portieri volanti".
Anche Menicozzo tra gli ex che, a parte un gran gol (se non erro a S.Maria Capua Vetere) non ha certo lasciato il segno in riva allo Jonio.
Prima notizia ufficiale: la palazzina alle spalle della "Porta Nord" è stata ultimata rispetto a quando Siclari, due campionati fa, spedì una conclusione al volo in quella ancora in costruzione. Per gli spettatori affacciati sui balconi non si sa se il costo del biglietto sia compreso nell'affitto. Indagheremo. Di sicuro Vasco Rossi direbbe, comunque e tristemente: "Eh già...noi siamo ancora qua".
Proprio il Palumbo di casa (fugace ex di una notte di mezza estate che non gradisce la...Pera) è il primo a rendersi pericoloso ma, grazie ad uno scellerato disimpegno difensivo in orizzontale (che sin da bambino ti insegnano a non fare), scaturisce un perfetto assist per Favetta che è prontissimo nel controllo e nel tiro vincente.
Su un'azione innocua a centrocampo, Bilotta "esce" maldestramente in anticipo, senza successo. Gli avversari sono abilissimi nello sfruttare l'estemporanea superiorità in quella zona di campo e realizzano il pari. Praticamente riusciamo a subire un contropiede a difesa (teoricamente) schierata.
Dalla tv si sente un coro dei supporters locali contro "la Tarentinità'" ma l'offesa resta loro in gola perché Favetta riceve un altro "cadeau" da D'Agostino, controlla e scarica sul secondo palo il sinistro del nuovo vantaggio.
In un minuto, prima D'Agostino (Patania respinge alla Garella), poi Ancora (tiro a lato) potrebbero triplicare.
L'ambiente resta "frizzantino" ma il Taranto è sul pezzo.
Favetta, lanciato verso la tripletta personale, si incarta e D'Agostino (che si aspettava il passaggio) gli lancia contro un "disco volante".
Rosania perde un pallone "rosso sangue" che, per fortuna, viene deviato in corner.
Altro spunto di D'Agostino che dalla sinistra mette una palla d'oro per...Lorefice. Il colpo di testa sarebbe a botta sicura ma il nr 15 rossoblu difetta di centimetri...e non ci arriva.
I pericoli maggiori per la nostra difesa arrivano da...Rosania, sempre impacciato nell'uscita palla al piede.
Finisce il tempo con il Taranto avanti ma due note negative: non aver siglato il terzo gol ed i due gialli per i nostri centrali.
Il San Severo, al rientro, ne cambia due e tra le new entry c'è il Grottagliese Loris Formuso.
I rossoblu si affacciano due volte in area foggiana e poi colpiscono un palo con D'Agostino (sembrava davvero fatta).
Non è campanilismo...il 3-1 sarebbe strameritato e ci sono altre occasioni per realizzarlo ma D'Agostino cincischia e viene "robustamente spostato" da un avversario, sul seguito dell'azione, mette forte in mezzo ma Favetta non può arrivarci per il tap-in vincente.
Il campo piccolo favorisce i generosi e confusionari assalti locali che mostrano grossi limiti tecnici. Su una incursione in area, però, Bilotta allunga ingenuamente il braccio per contrastare l'avversario che non aspettava altro per "svenire"; l'arbitro, molto vicino, assegna un rigore a dir poco generoso per un fallo si ingenuo ma sorvolabile, proprio come quello subito da D'Agostino.

Palumbo dal dischetto non fallisce ed aumenta il disappunto per non averla chiusa prima. Cazzarò inserisce il "mister automatico" e propone il solito cambio: Diakite per Galdean.
La partita diventa frammentaria, senza azioni degne di nota; con
Portoghese per Li Gotti la trazione rossoblu diventa spiccatamente anteriore. Personalmente (non conta nulla lo so) avrei rinunciato a Bilotta, molto meno abile nel fluidificare)..ma tant'è.
Azione da simil volley in area del San Severo ma per il direttore di gara il "bagher" è regolare; nervosa reazione dalla nostra panchina dalla quale viene allontanato il "secondo", Murianni.
Ma il Taranto sembra purtroppo essersi sgonfiato; le sostituzioni non incidono e Cazzarò non ritiene (stranamente) di doverne effettuare altre; succede cosi che, dopo il pari subito, non riusciamo a creare altre occasioni; anzi, in pieno recupero è proprio Palumbo a graziarci letteralmente calciando alto un rigore in movimento...Sarebbe stato davvero troppo!
Un vero peccato aver pareggiato una partita gestita per oltre un'ora; peccato più per noi stessi, per la serie di vittorie interrotta e per l'entusiasmo conseguentemente scemato, che non per la prima posizione in classifica che il Potenza non consolida (pur vincendo in 10 ad Altamura) solo grazie ad un clamoroso ribaltamento del risultato da parte della Cavese che a sua volta, dopo esser stata sempre sotto, vince il derby salernitano contro la Sarnese praticamente nel...terzo tempo.
Anche dopo le vittorie delle ultime settimane avevamo parlato delle lacune difensive che si erano chiaramente palesate; nei singoli come nel reparto. Per i nostri tecnici e addetti ai lavori, però, siamo fortissimi anche così e, svincolati a parte, a questo punto non possiamo che prenderne atto.
La vittoria, ribadisco convintamente, c'era tutta ed è svanita, come a Manfredonia, per alcune imperdonabili disattenzioni.
Un episodio di violenza ai danni del direttore sportivo rossoblu Luigi Volume si sarebbe verificato nel pre partita con il dirigente tarantino, accompagnato poi in ospedale in ambulanza a termine della gara, per un malore; situazione da accertare, sia chiaro e sulla quale il Taranto ha preferito optare (almeno per ora) per il silenzio stampa; decisione probabilmente saggia... ma a noi resta l'esigenza di sapere, conoscere la verità dei fatti... in ogni caso.
Alla luce degli altri risultati non si tratta di punto "guadagnato" ma di due punti persi, anche in ottica secondo posto. Che sarebbe una magra consolazione, lo so, ma...avete mai sentito quel detto che ti invita a "raccogliere l'acqua quando piove"?
Resta solo da riempire, il più possibile, i secchi nei quali far galleggiare la papera ed attendere l'ennesima estate di (forse vana) speranza.
Ma che nessuno giochi (nuovamente) con i nostri sentimenti.

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