LE VOCI DI MRB.IT

Tra zeppole e ca...ssate

'Scusa... che ha fatto il Taranto?', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

20 Marzo 2017 - 13:27

Tempo di lettura: 4 minuti

Taranto alla ricerca di certezze, cattivo e consapevole dei propri mezzi. Questo chiedeva Ciullo alla vigilia del fondamentale impegno di Messina. L'infortunio di Pambianchi lascia strada all'impiego di Som sulla fascia mancina dove le alternative (considerata anche la fragilità fisica dell'ex Como) preoccupano e non poco. Tornano Guadalupi e Lo Sicco in mezzo a ricomporre il centrocampo già visto in Sicilia, a Catania. In avanti viene riproposto il tridente (sterile) anti Akragas, ma anziché ritrovare le sue (poche) certezze stagionali, il Taranto ne perde ulteriori in una manciata di minuti iniziali. Proprio la difesa infatti cede di schianto, nei suoi uomini più esperti, in particolare con un Altobello che (infortuni o no) dimostra come un pò di riposo gli gioverebbe, molto più di quanto, da un pò di tempo a questa parte, giovi alla squadra la sua presenza in campo.

Pronti via, dicevamo, e due gol subiti in malomodo in soli 8 minuti; più indigesti di una zeppola con crema avariata o di una cassata con la ricotta scaduta. Fatto sta che dopo il dolce delle ultime prestazioni, 100 minuti tra Akragas e Messina ti fanno capire, con triste sorpresa, che sei nuovamente "alla frutta". Difficile capire, raccontare, per noi... e ancor più difficile reagire per questa squadra poco incline alle clamorose rimonte. Quando ci provi non sei fortunatissimo ma si tratta di una situazione isolata; infatti a fine tempo rischi di subire il terzo gol, ovvero la debacle. E la ripresa inizia sulla falsa riga della prima frazione mentre dagli altri campi arrivano risultati, se possibile, più sconfortanti della prestazione dei nostri... ma c'era da... scommetterci.

Taranto non pervenuto ed in balia dell'avversario. La speranza che, sul finire, Emmausso riaccende con il suo gran gol dura troppo poco. È tutto un attimo, direbbe la Oxa. Infatti la difesa rossoblu, con la Premiata Forneria Maurantonio/Altobello, sforna un'altra "cassata", la più grossa, che sancisce ed ufficializza il nostro mal di stomaco. E ditemi voi come si fa a commentare, con un minimo di lucidità nel mandar giù tutti questi bocconi amari. Forse Ciullo ci aveva abituati sin troppo bene. Prestazioni e risultati cosi belli quasi da non sembrare... veri. Più difficile da accettare questo scempio, ora, dopo quel filotto che sembrava aver trasformato i valori in campo ed invece era stato probabilmente solo un abile camuffare, un congruo e brillante risultato del cosiddetto fruscio di scopa nuova che ci mantiene ancora a galla e che speriamo si riveli comunque decisivo a maggio.

Amara terra mia, cantava Modugno. E lo è certamente la Sicilia per il Taranto che ha, si, portato via pareggi preziosi dalla Trinacria, ma, tra andata e ritorno non ha mai battuto le siciliane (e fossero solo quelle...). Stendardo e compagni non fanno granché per non sbattere contro lo "Scoglio"; le nostre ambizioni si perdono nella "Foresta" peloritana; il Taranto esce dal confronto di Messina decisamente ri-stretto. Amari giochi di parole, lo so, comunque meno amari e ridicoli delle considerazioni dei soliti nostalgici che spuntano come funghi, come le "cozze patedde" dopo la pioggia, a riabilitare personaggi improponibili (leggasi precedenti allenatori o presunti tali) dopo ogni risultato negativo (ai quali quest anno siamo purtroppo vaccinati). Nella tombola, gioco che ha le sue origini proprio nel Regno delle due Sicilie, i nostri numeri non escono; i numeri li fanno, al contrario e in negativo, alcuni nostri giocatori. E anche a fine partita, tra microfoni spenti in corsa e piccanti comunicati, come si dice a Taranto... "Sò numere"!

Al mister l'ingrato compito di sterzare nuovamente per riportarsi in corsia, di scegliere le "cartelle giuste" per fare cinquina...ovvero per lasciarcene 5 dietro. Da normalizzatore a... "special one" (lo so... paragone troppo forte), perché ora serve davvero una magia per non perdere il cilindro, con tutti i... "conigli" dentro. E quel gol di Emmausso da "figurine Panini" potrebbe essere l'unico numero giusto di questa triste domenica.

Noi possiamo solo attendere quello che DEVE essere il lieto fine. Mi fermo qui, perché del silenzio stampa robustamente imposto nel "dopo partita" e del successivo inequivocabile comunicato della società, ne parliamo sicuramente ma dopo attenta riflessione. Perché "a caldo" spesso si dicono e si scrivono cose dettate più dallo stato d'animo (ora decisamente turbato) che dal ragionamento. E siccome, pensando a Ponzio Pilato, ci sarebbe tanto da dire, per ora mastichiamo amaro e rimuginiamo, anche noi in silenzio... sino a giovedì.

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top