
foto Luca Barone
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Maurizio Calò |
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Nel freddo glaciale di Francavilla Fontana e, per la precisione, della Nuovarredo Arena, è andata in scena un'altra puntata di un campionato sempre più straziante e duro. Quello del Taranto. Nella performance più dignitosa delle ultime otto, i rossoblù non sono riusciti ad evitare l'ennesimo ko, figlio di un errore individuale e dell'inesperienza oramai acclamata di questo gruppo. Eppure, l'impegno, stavolta, non è mancato. Come a Latina e, per certi versi, anche nel freddo silenzioso dello Iacovone contro il Giugliano prima della sosta natalizia, nell'ultima recita a tinte rossoblù nel "vecchio" stadio tarantino.
Oramai si va avanti per onor di firma in un clima di incertezza esasperante e con un futuro che continua ad essere indecifrabile e con tante incognite. Si continuano ad inseguire voci, gossip, illazioni di ogni tipo. Eppure la situazione è sempre più difficile. Di sicuro, il tutto è scadenzato dai vari "appuntamenti" in agenda. Da un'istanza di fallimento probabilmente risolta prima (quella del 14 gennaio) alla scadenza del permesso di Bisignano per poter sedere in panchina, a quella legata alla messa in mora dei calciatori. Una serie di eventi che scandiscono quel che resta del Taranto nell' attesa spasmodica di qualche novità, di qualche sussulto, di qualcosa a cui attaccarsi.
Ogni settimana si spera di poter arrivare al prossimo appuntamento di campionato nell'auspicio di mettere su una squadra che possa scendere in campo e, professionalmente, poter onorare il torneo di serie C. Con un mercato in pieno svolgimento diventa impresa erculea poter agire in una certa normalità. In attesa di qualche raggio di sole in un cielo di nuvole, non ci resta che aspettare con speranza e fiducia lo sblocco di una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre di più un'agonia. E, allora, appuntamento alla prossima puntata. Con la preghiera che qualcosa davvero succeda.