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Emiliano Fraccica |
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Una sfida prestigiosa, che mancava all’appello da ben 30 anni. Si può riassumere così il match Taranto-Palermo che andrà di scena domani alle 17.30 allo Iacovone, una partita che quasi suggella, con la sua aura di storia, il ritorno tra i professionisti della squadra rossoblù.
Due squadre che, dopo la seconda di campionato, si ritrovano con gli stessi punti, 4, un obiettivo che, se per il Palermo era quasi prevedibile, non era poi così scontato per il Taranto. I rosanero hanno battuto il Latina nella gara inaugurale e pareggiato nel derby siculo contro il Messina, ora giungono in riva allo Ionio intenzionati a raggiungere quota 7.
Il Palermo, allenato da mister Filippi, ha sicuramente ambizioni più alte rispetto a quelle degli ionici: dopo il fallimento del 2019 che li ha visti ricominciare dalla D, ora puntano a ritornare in breve tempo nelle categorie nobili del calcio italiano, anche se, nella griglia di partenza di questo campionato, ci sono alcune squadre meglio attrezzate al salto.
I rosanero si schiereranno con ogni probabilità con il 3-4-2-1, mister Filippi, che deve fare i conti con le assenze di Buttaro, per squalifica, e di Accardi e Peretti infortunati (quest’ultimo colpito violentemente in viso da una pallonata nel match contro il Messina aveva fatto temere un possibile distacco della retina, escluso poi da esami approfonditi) potrebbe proporre il seguente undici iniziale: (3-4-2-1), Pelagotti; Marong, Lancini, Marconi; Almici, De Rose, Luperini, Giron; Fella, Dall’Oglio; Soleri.
Candidato a ruolo di protagonista l’attaccante del Taranto Andrea Saraniti, prelevato proprio dal Palermo quest’estate dopo un anno di permanenza in Sicilia, condito da 5 gol in 31 presenze. È troppo sperare nel più classico e beffardo gol dell’ex?