Roberto Orlando | |
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Non finisce mai di stupire, Benedetta Pilato. Anche in questa occasione, al Foro Italico, era l’atleta più attesa: quindici anni, non più promessa del nuoto ma nuotatrice vincente e temuta anche dalle più esperte, con ampi margini di miglioramento nonostante i risultati di altissimo livello finora ottenuti.
Oggi è di rientro a Taranto dopo l’esperienza al Trofeo Sette colli, dopo due giorni in cui ha dato dimostrazione di essere sempre più vicina, sulla distanza dei 100rana, alle azzurre Carraro e Castiglioni. Primo giorno quarto posto, con il tempo di 1:07.38: centesimi rosicchiati sulla via di Tokio, una prestazione sinonimo di crescita e lavoro.
Ieri il capolavoro: la distanza dei 50 è suo personale dominio e anche le quotate compagne di nazionale possono solo seguire la scia. 29.85, nuovo record italiano e nuovo record del mondo juniores. Una prestazione che ha rimesso le cose in chiaro, Benedetta c’è e continua a crescere. Non sono tanto le sue prestazioni a stupire quanto la solidità della sua crescita affidata al lavoro di mister Vito D’Onghia, che non la molla un attimo.
Abbiamo sentito entrambi, appena sbarcati a Brindisi, per percepire la soddisfazione e le sensazioni di una esperienza diversa dalle altre dopo un inverno difficile per tutti. Voci soddisfatte, cariche, allegre. Ne abbiamo colto una complicità armonica, di chi sa che la strada è quella e la si sta percorrendo davvero insieme.
Allora, quali erano le aspettative prima del Sette Colli e quali le consapevolezze alla fine della manifestazione?
Vito: “le aspettative, e la voglia, era quella di ritornare a gareggiare e respirare l’aria delle gare di alto livello. Si, abbiamo ripreso in un contesto ‘soft’, quello di Casarano per rompere il ghiaccio con la competizione ma tornare a Roma, al Foro Italico, in quel contesto, con le avversarie di livello, è sicuramente tutt’altra cosa. Avevamo voglia proprio di quello. Ci siamo resi conto che i tre mesi di allenamento sono stati proficui, si è fatto il massimo”.
Benedetta: “dopo Casarano volevo confermarmi nei tempi, soprattutto sui 100. Inoltre volevo migliorarmi sui 50, non scendevo sotto i 30” dall’anno scorso e puntavo a quello. Puntavo a fare meglio, certamente, anche se la sensazione di farlo senza pubblico è stata strana. È stato difficile gareggiare senza il tifo, ma la voglia di confrontarmi è stata tanta. Una bella parentesi e buone sensazioni, dopo cinque mesi senza gare è stato molto bello”.
Abbiamo sentito le dichiarazioni live sul fatto di ritornare a lavorare il 31 agosto anziché il 24, visto il nuovo record del mondo e abbiamo chiesto a Benedetta se Vito avesse accettato la proposta. Ne è nato un siparietto molto complice tra i due, che fa capire l’aria serena che tira.
Benedetta: “Si, dopo il record glielo ho chiesto in diretta. Ora una settimana di vacanza, però con Vito siamo scesi a compromessi”
Vito: “Si, iniziamo il 24 come concordato, però nelle prime due settimane le concedo il weekend libero. Ci siamo dati la mano e abbiamo trovato l’accordo”
Benedetta, va bene così?
Benedetta: “Si va bene così anche se continuerò a premere per riprendere il 31”
Vito: “se continui a premere iniziamo il 16!”
Il sorriso è stato spontaneo, è molto bello partecipare alla complicità del team D’Onghia – Pilato. Al termine della telefonata coach Vito D’Onghia ci chiede di poter fare dei ringraziamenti.
Vito: “ci tengo a ringraziare più di qualcuno, tutte le persone che in questi mesi hanno permesso a Benedetta di potersi allenare e di raggiungere questi risultati. ringrazio il preparatore atletico Luigi Zaffarano, il medico Franco Confalonieri, il massaggiatore Davide Crocicchio e il biomeccanico Stefano Norra. Ringrazio Romolo Mancinelli e Roberto Galliano, Arci Marcianò e la piscina Meridiana di Taranto che ci ospita. Ma non solo: Benedetta non si è allenata solo a Taranto e per questo un dovuto ringraziamento va anche al Circolo Canottieri Aniene, a Mirko Nozzolillo e Gianni Nagni, al presidente della FIN Basilicata Roberto Urgesi e la struttura Torre del Faro, a tutto lo staff del CUS Bari”.
E un ringraziamento lo dobbiamo anche noi, a Vito D'Onghia e alla famiglia Pilato, papà Salvatore, mamma Antonella e Benedetta, per la disponibilità che hanno sempre nei nostri confronti. Buone vacanze!