SULLA STRADA CON IL TARANTO

A difesa della 'pezza'. Pugni e cinghiate a Palermo...

Diario delle trasferte dietro il Taranto. Palermo - Taranto, 25.08.2002
   Redazione MRB.it

18 Marzo 2020 - 16:00

Tempo di lettura: 4 minuti

Tutto non ebbe inizio per caso. La mia prima trasferta, il mio esordio l'ho fatto con la partita persa a Salerno l'anno delle mazzate a montone, quando Coppetelli decise che non dovevamo salire di categoria. Non ho molti ricordi delle centinaia di trasferte fatte, ricordo però la adrenalina per la gara, la adrenalina e la responsabilità che mi sono sempre preso nel difendere la PEZZA che portavo. Vi potrei raccontare tanti episodi successi ma mi soffermo su 2 in particolare.

Salernitana-Taranto sfida decisiva x il Taranto, mi preparai a questa partita per una settimana intera, ero piccolo dovevo partire con mio padre, mio zio, il mio amico giuliano (Puffo) e suo padre. Mio padre ha sempre giocato a calcio e il sabato precedente la gara, in una partita al Mazzola si fece male alla caviglia, si gonfio come un pallone, tanto che era in dubbio la trasferta. Mi misi talmente a piccio che lo convinsi a partire lo stesso, prendemmo il secondo treno speciale, arrivammo in una situazione surreale, iniziarono i primi vocii di incidenti pesanti, pullman incendiati. Mio padre era in condizioni disastrose, non poteva proprio camminare, chiedemmo a un taxi di accompagnarci, ma niente, si rifiuto, ci mettemmo in cammino verso la stazione ma non riuscivamo a tenere il passo degli altri. Riuscimmo ad arrivare allo stadio in un clima di guerriglia, sfotto e lancio di pietre da un settore (noi in gradinata, loro in curva) all'altro, lavatrici buttate giù, torce e ecc... La gara dal punto di vista sportivo ci vide sconfitti e quindi come al solito non fummo promossi,quell'anno ci supero il Pescara. Finita la gara, ricordo tante famiglie a seguito del Taranto, dovevamo uscire da un cancello con un varco strettissimo dove ci trovammo a subire la carica dei salernitani e delle forze dell'ordine che caricavano noi, che cercavamo di difenderci, ricordo la reazione di mio padre contro un carabiniere tutto medagliato, ricordo la gente che si fermava, ripeto tante donne e bambini, però mio padre nonostante il piede in pessime condizioni mi diceva di andare avanti di affrontare la situazione altrimenti sarebbe stato peggio, una situazione surreale per noi che eravamo partiti convinti che saremmo stati promossi, a loro la vittoria o il pareggio non serviva o a niente, dicevo una situazione surreale e confusa tanto che ci perde mo con l'amico giuliano e il padre per poi ritrovarci in stazione a Taranto. Il cammino verso la stazione fu un'impresa gente che dai balconi ci lanciava di tutto, dei 2 treni speciali salirono tutti sul primo, la gente stipata ovunque, ogni 10 mt si tirava il freno e si faceva una carica. Arrivammo tardissimo con tanto da raccontare, una trasferta questa che credo abbia segnato tanta gente della mia generazione, una partita e gli scontri che ha fatto tanto parlare in città e in itaGlia. Bene io attribuisco le colpe della mia passione così morbosa verso la maglia tanto da definirmi ULTRAS DELLA CITTÀ (in quanto difensore dei rosso/blu e non solo della squadra di calcio) a questa mia prima esperienza.

La seconda trasferta che ricordo con ORGOGLIO e quella di Palermo. La società era come al solito in precarie condizioni i giocatori manco erano tesserati forse, noi però dovevamo partire lo stesso, bisognava portare la presenza, dovevamo stare. Incontravamo una squadra appena promosso che per una gara di coppa ad agosto aveva già venduto 40mila biglietti. La partita era di sera, noi la mattina ci incontrammo al bar degli stemmi, eravamo 2 macchine una quella di Fabio e l'altra quella di Peppe M. dove stavamo io, Padre Pio, Luigi e non mi ricordo chi fosse il quinto. Come al solito in macchina durante il viaggio lunghissimo tra una birra e l'altra si raccontano trasferte e puttanata varie, rapporti con le tifoserie ecc.. Eravamo tranquilli oramai dopo l'esperienza appena avuta con il Catania non ci spaventava più niente. Arrivati a Palermo senza biglietto naturalmente,il loro settore ospiti era in tribuna, lasciammo le macchine in una via vicino allo stadio forse a 2 km e ci avviamo verso lo stadio, naturalmente tutti bardati di Rosso/Blu. RICORDO questa trasferta perché posso affermare con estremo orgoglio di aver difeso con i denti una pezza importante x Taranto, mi spiego non essendoci settore ospiti, non essendo stati incanalati da forze dell'ordine e essendoci messi a cordone non eravamo invisibili e ci siamo fatti notare subito tanto da subire una carica importante. La mia reazione è il corpo a corpo, con cinghiate e pugni veri ha fatto sì che noi ci compattassimo sempre di più e che i palermitani scappassero. Finalmente arriviamo nel settore che doveva essere nostro e lì non ci volevano far entrare, perché nessuno aveva comunicato la nostra presenza, altra storia con le FdO. Prossimamente vi racconto la storia di Ciccio Mattone senza pantalone a Barletta.

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