Emiliano Fraccica | |
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Si preannuncia un test probante per il Taranto quello che andrà ad affrontare domenica a Nardò: i granata infatti sono una delle squadre più in forma del girone, con tre vittorie e un pareggio ottenuti nelle ultime quattro gare.
Gli uomini di mister Taurino, grazie a quest’ottimo ruolino e al ritrovato posto nella fascia playoff, arrivano al match molto carichi. È un derby, inutile ricordarlo, e l’importanza della posta in palio aumenta vertiginosamente in questi casi.
A fare la differenza possono essere anche i tifosi, che non hanno fatto mai mancare il loro sostegno, sia al Giovanni Paolo II che in trasferta. I granata sentono la vicinanza del proprio pubblico, il sostegno al progetto dirigenziale, e vogliono ripagarla sfornando l’ennesima grande prestazione per non interrompere questo periodo positivo.
Unico squalificato sarà l’italo-ghanese Kyeremateng, espulso nella partita contro il Bitonto: salterà anche la partita successiva. Per quanto riguarda l’infermeria c’è fiducia sul fatto che possa svuotarsi entro il fine settimana, Taurino dunque ha quasi tutta la rosa a disposizione.
Non crediamo che uomini e modulo possano differire troppo da quelli proposti nelle settimane scorse, verosimilmente il Nardò dovrebbe schierarsi con la seguente formazione: (3-5-2) Mirarco; Benvenga, Aquaro, Giglio; Sené, Bertacchi, Gigante, Bolognese, Versienti; Molinari, Cordella.
Possiamo definirlo un derby storico, sono infatti ben 11 i precedenti giocati a Nardò e lo score del Taranto è tutto sommato buono: 3 vittorie, 7 pareggi e una sola sconfitta.
La vittoria più rotonda dei rossoblu è datata 9 gennaio 1966, in piena era Tofani (mister che guiderà il Taranto tra il 1963 e il 1970, con qualche interruzione), e il tabellino di quella gara parla di uno 0-3 ottenuto dagli ionici: le reti di Benetti II al 20’ e la doppietta di Mattioli tra il 52’ e l’83’ in quell’occasione permesso di avere ragione dei mai domi neretini.