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Redazione MRB.it |
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La notizia è ufficiale: il CJ Basket Taranto non si iscriverà al prossimo campionato. Una scelta dolorosa, confermata nei giorni scorsi da un comunicato stampa della società e approfondita nel corso di un'intervista andata in onda su Studio 100, dove il vicepresidente Roberto Conversano ha raccontato in prima persona le motivazioni e gli scenari futuri.
«Ci eravamo lasciati tempo fa con la rinuncia al campionato e, purtroppo, abbiamo preso una sanzione
– ha esordito Conversano – quindi al momento della riaffiliazione avremmo dovuto metterci in regola con tutti i pagamenti». Una regolarizzazione tutt'altro che simbolica: 22.800 euro, tra saldo della stagione passata e acconto per quella nuova.
Una cifra che, grazie agli sforzi dello stesso Conversano, del presidente Sergio Cosenza e del contributo di «qualche piccolissimo sponsor», era stata anche raccolta. Tuttavia, la rinuncia è arrivata per motivazioni che vanno ben oltre il mero dato economico.
«Se avessimo fatto il pagamento – ha spiegato – saremmo stati costretti, per legge, ad iscriverci all'ultimo campionato disponibile, che parte dal basso, si chiami D1, D2 o D3. Poi, eventualmente, avremmo potuto chiedere un ripescaggio, ma lì servono tre cose: un impianto, una volontà politica, e una garanzia finanziaria, quello che in economia chiamano master planning. E noi oggi non riusciamo a garantirle».
Il vicepresidente ha riconosciuto che da parte della politica cittadina qualcosa si stia muovendo – «mi fa piacere che il sindaco abbia tenuto per sé la delega allo sport» – ma invita alla prudenza: «Non mi sento di insistere. Hanno problemi più grossi, tra Ilva, nomine e altro».
Il cuore della questione, però, resta la penuria di impianti sportivi in città. «Non abbiamo un campo. Un anno senza impianti. E allora a che serve stringere ancora la cinghia sulle economie familiari per fare un campionato che nemmeno conosciamo, in una città con un'imprenditoria che latita?». Di qui la decisione: fermarsi.
Uno stop che, però, non equivale a un addio. «Dipende da tanti fattori – ribadisce Conversano – ma io non sarò alla finestra. Sarò in piazza, a combattere, a protestare, a reclamare. Perché se questa pausa si trasforma in silenzio, tra tre giorni nessuno ne parlerà più, allora sì che sarà la fine. Non solo dello sport a Taranto, ma delle persone che ci hanno creduto».
Il vicepresidente ha concluso con una riflessione amara, ma carica di implicazioni: «Ti sembra normale che con 350 milioni di euro destinati ai Giochi del Mediterraneo, aziende che vincono appalti e mostrano bilanci floridi non diano nemmeno un euro di sponsorizzazione allo sport?».
Il CJ si ferma, ma Conversano promette battaglia. Il basket a Taranto, per ora, è in pausa. Ma la partita fuori dal campo è appena cominciata.