
foto Luca Barone
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Comunicato Stampa |
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La finale di stasera tra Farmaè Viareggio e Lenergy Pisa non è soltanto una sfida per il trofeo, ma anche un derby dal sapore intenso, che accende i riflettori sulla crescita del beach soccer giovanile italiano. Le due squadre arrivano a questa finale di San Benedetto del Tronto dopo un percorso diametralmente opposto, e proprio in questo contrasto si trovano le chiavi emotive e tattiche del match.
Viareggio – Il cuore dei giovani leoni
Il Farmaè Viareggio
ha conquistato il biglietto per la finale dopo una rimonta epica in
semifinale contro la Lazio: sotto di tre gol, i bianconeri hanno trovato
la forza di crederci, raggiungendo il 3-3 e vincendo ai rigori. Una
partita che ha lasciato il segno, non solo per il risultato, ma per il
modo in cui è arrivato. Il Viareggio arriva alla finale con l'entusiasmo
e la carica di chi ha già fatto un'impresa, e sa che può farne
un'altra. Il gruppo di mister Pacini è compatto, giovane e con talento
sparso ma ancora grezzo, unito attorno alla figura di un centravanti
dominante come Matteo Santini, autentico trascinatore.
Le emozioni vissute in semifinale potrebbero aver dato al gruppo una
nuova consapevolezza: nessun risultato è mai scritto nella sabbia. Ma
occhio anche alla gestione delle energie: il dispendio fisico e mentale
del match contro la Lazio è stato altissimo. Saranno riusciti a
recuperare in tempo?
Pisa – Il progetto che cresce
Dall'altra parte del campo c'è un Lenergy Pisa
quadrato, preparato, con idee chiare. La formazione nerazzurra ha
mostrato grande maturità durante l'intera competizione, vincendo con
autorità e impressionando per l'equilibrio tra fisicità e tecnica. La
mano del tecnico Miglionico è evidente: i suoi ragazzi
sanno cosa fare con e senza palla, tengono bene il campo, e giocano un
beach moderno, dinamico e aggressivo. Pisa arriva alla finale con meno
pathos rispetto a Viareggio, ma con la forza di una squadra che si sente
pronta. In particolare: ha in Mogavero un difensore completo, già con attitudini da leader. In attacco può contare su più frecce: Bacci possente, ordinato e stoccatore, Tararà instancabile che crea sempre pericoli e Armadori rivelazione della Coppa Italia. Senza dimenticare il “fattore X” rappresentato da Baldacci,
un numero 10 ancora tutto da esplorare, ma che può accendersi in
qualsiasi momento. La sensazione è che Pisa abbia una marcia in più sul
piano della gestione della partita, ma dovrà stare attenta a non
sottovalutare la fame e l'imprevedibilità dei rivali.
La Finale di Coppa Italia Q8 come punto d'arrivo (e di partenza)
Questa finale è anche la fotografia di un movimento giovanile in fermento, che attraverso i tornei U20 sta
costruendo basi solide per il futuro del beach soccer italiano.
Entrambe le società stanno investendo con serietà nei settori giovanili,
e quella di stasera non sarà solo una finale, ma un palcoscenico per
far brillare i talenti di domani. Una finale che unisce rivalità
territoriale, progetti ambiziosi, talento emergente e uno sport dove
ogni granello di sabbia può cambiare la storia.