TARANTO FC

Vitti a MRB.it: ''Taranto riparta dal settore giovanile. Che ricordi con Carrano!''

Intervista esclusiva all'ex allenatore in seconda del Taranto nella stagione 1999/2000

foto Luca Barone

   Maurizio Calò

29 Giugno 2025 - 09:30

Tempo di lettura: 4 minuti

Domenico Vitti, cuore rossoblù vero e profondo conoscitore del mondo del calcio, è stato il grande protagonista insieme ad Angelo Carrano del Taranto targato Emanuele Papalia nella stagione 1999/2000 di serie D arrivando secondo in classifica ma avendo disputato un ottimo campionato. Nell'estate del 2000, infatti, con l'avvento di Ermanno Pieroni, il Taranto venne ripescato in serie C2. In un'intervista esclusiva a MondoRossoBlù.it, ha parlato del Taranto, delle sue sensazioni sul futuro del calcio in città e di un suo intendimento per il futuro in questo club. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.

Mister Vitti, da addetto ai lavori e da tarantino, cosa ha provato nell'aver visto il Taranto fuori dal campionato di serie C da quel 7 marzo senza più la possibilità di vedere lo Iacovone con i tifosi e il pallone rotolare?
''C'è da fare in tal senso una piccola premessa. Io ho giocato al calcio a Taranto e nel Taranto negli anni '70 e poi ho vissuto l'esperienza da allenatore in seconda alla fine degli anni '90 avendo avuto l'onore di affiancare mister Angelo Carrano. Quindi sono particolarmente legato ai colori rossoblù e al Taranto. Vedere questa situazione fa male a tutti. Ai tifosi, alla città e a tutto il movimento calcistico nazionale. Le dico che volontariamente non ho più seguito in questi mesi perchè è stato un dolore al cuore vedere il Taranto cosi ridotto. Mi auguro che si possa ripartire al meglio possibile sfruttando la grande occasione dei Giochi del Mediteranneo del 2026 che permetteranno al Taranto di avere uno stadio nuovo di zecca. Un vero gioiello. Spero ancora che si possa ripartire dalla serie D. Se non sarà possibile e si ripartirà dall'Eccellenza sono fiducioso in un pronto riscatto con un nuovo sodalizio''

Secondo Lei, come può ripartire il calcio a Taranto?
''Occorre una società solida, credibile e solvibile. Possono pure essere persone tarantine, perchè no. Ma occorre tanta competenza e voglia di fare bene. Ci vogliono persone che sappiano amare questa città e questi colori riportando senso di appartenenza e voglia di vincere. Priorità assoluta sarà costruire nuovamente un settore giovanile all'altezza. Ci sono tanti tecnici a Taranto preparati e competenti che possono dare una mano al nuovo corso del Taranto anche e soprattutto sulla crescita dei ragazzi. Io credo che si possano fare grandi cose anche perchè più in basso di cosi penso non si possa davvero andare''

Secondo la Sua esperienza, è possibile ripartire a Taranto con tanti giovani calciatori tarantini che possano essere protagonisti della rinascita del calcio a tinte rossoblù?
''Mi auguro che ci possano essere tanti ragazzi del nostro territorio che possano contribuire alla rinascita del calcio a Taranto. Occorrerà un lavoro certosino e fatto meticolosamente ogni giorno. Come dicevo prima, ci sono persone all'altezza di questo compito a livello tecnico. Mi viene in mente Nico Mondino ma anche gente come Marsili, Panarelli. Persone davvero competenti sul piano calcistico e che conoscono l'ambiente benissimo. Sul settore giovanile si può fare tantissimo in questo territorio. Ripartire dai nostri ragazzi potrebbe essere un bel segale di ripresa. Sarà importante stabilire dei rapporti solidi anche con tutte le scuole calcio presenti sul territorio per creare una sinergia vincente''

Lei è stato il protagonista insieme ad Angelo Carrano di quella stagione agonistica 1999/2000 in serie D con un Taranto forte e competitivo. Che ricordi ha di quell'esperienza?
''Ricordo sempre a tutti che in quella stagione siamo passati alla storia per aver fatto 75 punti. Un record che il Taranto non ha mai battuto negli altri campionati e nella sua storia. Un qualcosa che va sempre messo in evidenza ma che va a tutto merito di Angelo Carrano. Un vero maestro, in campo e fuori. Eravamo, in quella stagione, una vera famiglia. Un gruppo eccezionale di calciatori sia per impegno che per sacrificio. E, poi, era davvero una squadra forte. Avevamo Spagnulo, Pizzolla, Ferri, D'Isidoro, Dell'Oglio. Solo per citare alcuni. Ancora oggi, a distanza di 25 anni, ci sentiamo con tutti ed è rimasto un rapporto straordinario di stima reciproca. Sono davvero ricordi notevoli per me''

Mister Vitti, in futuro si sente ancora disponibile a dare una mano al Taranto anche nella futura compagine societaria?
''Rimango sempre con i piedi per terra. Amo il lavoro che faccio ultimamente di responsabile dei giovani per la serie D dando una mano al calcio nazionale. Chiaro che se si tratta di dare un contributo considerando la mia esperienza nel calcio tarantino, sono sempre a disposizione della mia città ma, chiaramente, ci deve essere la volontà di chi dirige la società e, soprattutto, un piano che possa mettermi nelle condizioni di dare un mio contributo''.

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