TARANTO FC

Capuano: ''Prima del ritiro chiesi di essere liberato. Dimissioni? Ecco perchè non le ho date...''

Il tecnico a TMW Radio entra nel dettaglio delle ultime vicende

Ezio Capuano, allenatore del Taranto - foto Luca Barone

   Redazione MRB.it

02 Agosto 2024 - 20:45

Tempo di lettura: 2 minuti

A TMW Radio, nel corso della trasmissione A Tutta C, mister Ezio Capuano, dopo la lettera diramata nella tarda mattinata di venerdì, entra più nel dettaglio delle ultime vicende legate al Taranto spiegando il motivo per cui non ha dato le dimissioni e svelando anche un retroscena: cioè che, cinque giorni prima dell'inizio del ritiro, chiese al presidente Giove di essere liberato perchè aveva percepito qualcosa che non andava.

"Qualcuno ha speculato, la mia lettera è stata fatta col cuore ma mi dicono che mi dovevo dimettere" - ha dichiarato il tecnico - "ma la gente non conosce le normative. Un allenatore tesserato, nel momento in cui dà le dimissioni non può essere tesserato da un'altra squadra fino alla fine del suo contratto. Lasciando stare l'aspetto economico, almeno vorrei continuare a fare il mestiere che faccio da una vita e per cui vivo. Non ci si aspettava mai che non si potessero pagare gli stipendi. Taranto, essendo recidiva, molto probabilmente ora ripartirà con una penalizzazione pesante ma non avevo percezione che potesse accadere. Ora spetterà al presidente prendere decisioni. Guardo la situazione attuale ed è difficile, resto a disposizione di una persona che dovrà prendere delle decisioni. Sicuramente non sono contento. Cosa farò? Dovrò trovare un accordo, ma il mio futuro non dipende da me per le regole attuali".

"Tranne la penalizzazione per un mancato pagamento di poche ore, non ci era mancato mai nulla, non avevo percezione che potesse esserci un terremoto simile" - commenta sempre il tecnico a TMW Radio - "sapevo che serviva fare le cose con parsimonia e oculatezza. Cinque giorni prima che iniziasse il ritiro, presso lo Store Joma a Taranto del signor Cascarano, alla presenza dei miei collaboratori, chiesi al presidente per l'ennesima volta di liberarmi, lì lui fu bravo a convincermi e io per l'ennesima volta non fui in grado di far parlare il cervello ma feci piangere il cuore. Perché chiesi di essere liberato? In quel momento vedevo che c'era qualcosa che non andava. Cosa di preciso? C'era qualcosa che io chiedevo e che non veniva fatto. Iniziai ad avere qualche piccolo dubbio, anche nella gestione societaria con qualche persona che io non ritenevo molto credibile".

"E ora? Siamo ben tutelati ma credo che a tutti ora convenga trovare una soluzione" - conclude Capuano - "se non ci sarà soluzione, è normale che dovrò essere a disposizione del Taranto Calcio. I calciatori? Li ho sentiti tutti, sono figli miei e non li abbandonerò mai. Sono preoccupati, vogliono andare via tutti e io mi sento gravemente responsabile di quanto accaduto, anche se in buona fede. Emotivamente sono molto coinvolto".

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