L'EDITORIALE

Taranto, provaci ancora

La fase nazionale dei play off é stata raggiunta. Ora contro il Vicenza senza paura

foto Luca Barone

   Maurizio Calò

14 Maggio 2024 - 09:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Un fatto è sicuro. Sabato sera il Taranto ha raggiunto un traguardo storico, unico, mai ottenuto. Un piccolo grande sogno che, forse, neanche il più inguaribile ottimista tra i supporters ionici poteva sperare di coronare. L'aver agguantato le fasi nazionali dei play off di serie C entra di diritto nella storia del club rossoblu. Mai successo che il Taranto fosse inserito in un'urna per un sorteggio. Sensazioni quasi da coppe europee. Emozioni oggettivamente indimenticabili. E non finisce qui. Con il Picerno abbiamo visto dal vivo il VAR in azione. Per la prima volta allo stadio Iacovone. Roba mai vista prima. E questo esordio della tecnologia nell'impianto tarantino ha sorriso agli ionici. E' indubbio, infatti, che l'espulsione di Murano, grazie al richiamo di Pezzuto dal VAR all'arbitro di campo, ha indirizzato il confronto contro la squadra lucana. Il momento chiave che ha dato una grossa mano al Taranto.

Va, tuttavia, ricordato che il Taranto sceso in campo contro il Picerno è stato tutt'altro rispetto a quello teso e piuttosto falloso visto contro il Latina. Non c è dubbio che gli episodi fanno la differenza in una partita secca ma l'atteggiamento è ancora più rilevante. Certo è mancata la concretezza sotto porta, il giusto killer instinct. E' altrettanto vero, per altro verso, che non si sono subiti gol né martedì scorso contro il latina né sabato scorso contro il Picerno. Un dato da non sottovalutare. Lo schieramento tattico messo in piedi da Capuano ha stupito tutti. Alla vigilia sembrava scontato il solito 3-4-3 ma il tecnico di Pescopagano ha sparigliato le carte come, spesso, suo costume. Ad ogni mossa, come si sa, corrisponde una ratio, un pensiero, un idea. E l'idea era quella di irrobustire il centrocampo rendendolo impermeabile alle verticalizzazioni del Picerno. La superiorità numerica acquisita ha permesso a Capuano di osare ulteriormente di più provando a vincerla rinforzando gli esterni d'attacco inserendo Kanoute' e Bifulco e cambiando il centrale d'attacco con Simeri al posto di De Marchi. Non è arrivato il successo ma il Taranto l'ha cercato provando a colpire il Picerno apparso in difficoltà ma mai fuori partita nonostante l'inferiorità numerica.

Chiusa la fase di girone, ora arriva l'affascinante fase nazionale. Da affrontare con orgoglio e entusiasmo. Stasera ci si rituffa in un nuovo capitolo di questa stagione unica nel suo genere. Ci sarà un'andata e un ritorno. Ora sarà Il Taranto a dover essere dall'altra parte della barricata, dal lato delle squadre non favorite. Sarà il Taranto a dover stupire tutto e tutti. E sarà la squadra che potrà giocare sapendo di non avere nessuna pressione e potendo affrontare il Vicenza in un ruolo, forse, ancora più congeniale. Quella della mina vagante. Saranno in questo contesto i veneti che dovranno dimostrare il perché del loro terzo posto, la loro forza e la loro esperienza. Dimostrare, quindi, di voler arrivare sino in fondo per l'obiettivo Serie B, traguardo dichiarato sin dall'inizio della stagione da parte del club vicentino. Più si va avanti e più la condizione psico-fisica sarà determinante. Per il Taranto e per il Vicenza. La speranza è quella di potersela giocare a viso aperto e senza porsi limiti. In puro stile "capuanesco". Con umiltà e consapevolezza. I diecimila dello Iacovone saranno come sempre l'arma in più. E, magari, una grande invasione a Vicenza al ritorno potrà significare una nuova e incredibile storia da raccontare.

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