L'EDITORIALE

Taranto, che la giostra abbia inizio

Finita la stagione regolare la compagine rossoblù si tuffa nei play off in attesa del CONI

Foto Luca Barone

   Maurizio Calò

29 Aprile 2024 - 09:00

Tempo di lettura: 4 minuti

E' terminata cosi la stagione regolare. Una delle stagioni più belle del Taranto degli ultimi quindici anni.  Almeno per quanto riguarda la Serie C. Quest'estate il presidente ha avuto ben chiaro, sin da principio, l'obiettivo della squadra. Arrivare ai play off nella migliore posizione possibile. E' stato un cammino denso di situazioni, storie, momenti. Ripercorrere questo viaggio induce il tifoso rossoblù e non solo a pensare quanto di unico sia stato fatto sino ad oggi. Il secondo posto ottenuto sul campo e, ahimè, dimezzato dalla sciagurata penalizzazione subita, è un risultato oggettivamente straordinario se consideriamo dove era il Taranto sino all'anno scorso. Era impensabile solo lontanamente immaginare un Taranto cosi. Quel Taranto che tanti tifosi si aspettavano da tempo. Una squadra finalmente competitiva per provare ad arrivare a qualcosa di importante e di tanto agognato. E cosi è stato quest'anno. I meriti sono molteplici. E tutto ciò va considerato anche sottolineando i vari episodi successi fuori dal campo e che hanno caratterizzato quest'annata. Vicende non certo immaginabili e prevedibili.

Si diceva della società. Il presidente Giove, come più volte sottolineato nelle precedenti riflessioni, ha pensato di creare un progetto diverso dal solito, nuovo rispetto al solito clichè della Serie C. L'idea del progetto triennale targato Capuano nella veste di "direttore sportivo" della squadra (anche se il tecnico di Pescopagano ha sempre riconosciuto il ruolo di ds proprio a Giove) e responsabile del mercato è risultata, vedendo come è andata, vincente. In che senso però? Ebbene, è stato vincente nel momento in cui, se è vero che l'obiettivo erano i play off arrivando il più in alto possibile, si è avuta la capacità di anticipare incredibilmente i tempi avendo avuto il merito di costruire una squadra dotata di valori tecnici e morali davvero notevoli. Si ha, infatti, la sensazione che lo stesso staff tecnico e dirigenziale siano rimasti sorpresi dal rendimento di tanti calciatori. Nessuno si aspettava, ad esempio, la straordinaria stagione di Kanoutè, la crescita di Bifulco, l'impatto di Luciani ed Enrici. E poi, le conferme di Ferrara e dell'Antonini della prima parte di stagione. L'incredibile capacità di Miceli di entrare subito nei meccanismi di Capuano. La scoperta piacevolissima di Valietti e della sua duttilità.

Ecco la duttilità. Uno degli altri grandi pilastri di questa squadra e che hanno avuto come conseguenza questo importantissimo risultato. Espressione massima del lavoro di Capuano che ha saputo plasmare questa squadra a proprio piacimento mettendo nelle condizioni tutti di rendere al massimo. Si è passati dal 3-5-2 iniziale al 3-4-3, modulo che è stato cristallizzato durante la stagione e che ha portato ai risultati migliori. Un gioco spesso veloce, verticalizzante, fluido. La compattezza in certi momenti delle partite. La sensazione di voler, a tutti i costi, ottenere i tre punti non accontentandosi mai. Una voglia di vincere che non è mai mancata. E poi il gruppo. La squadra. Lo spogliatoio. Un altro capolavoro che ha indubbiamente un nome. E quel nome è Ezio Capuano. Il tecnico campano ha saputo mettere insieme un gruppo forte, granitico, umanamente di spessore altissimo. E' riuscito a isolare da tutto e da tutti questi ragazzi soprattutto nei momenti più difficili. E di momenti difficili ce ne sono stati tanti e che, in altri, contesti, avrebbero distrutto qualsiasi giocattolo. La vicenda Taranto-Foggia, la questione stadio, la penalizzazione, qualche infortunio. Nulla ha fermato questi calciatori capaci di arrivare ad un risultato davvero fantastico.

E ora ecco la giostra dei play off. In attesa delle risultanze del ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, il Taranto, al momento, dovrebbe vedersela con il Latina allo Iacovone. Il primo giro di giostra, se sarà cosi. E, naturalmente, la piazza comincia a scaldarsi, a sognare. Si percepisce un'attesa spasmodica che da tempo non si vedeva, non si respirava. Come arriverà questa squadra a questo appuntamento? Come si comporterà? Quale spirito metterà in campo? Cosa passa ora nella testa dei giocatori e di Capuano? Tante sono le domande che ci poniamo ora. Lo stesso Capuano ha sempre sostenuto che bisognerà affrontare questi play off nella massima spensieratezza possibile non facendo voli pindarici. E' chiaro, però, che quando l'appetito vien mangiando al tavolo ci si vuole rimanere. Sino alla fine. Chissà.

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