L'EDITORIALE

Taranto, attacco da ritrovare

La trasferta di Caserta evidenzia le difficoltà dei centravanti nel concretizzare

foto Luca Barone

   Maurizio Calò

02 Aprile 2024 - 09:00

Tempo di lettura: 2 minuti

Partendo dal presupposto che il Taranto non meritava la sconfitta a Caserta, è evidente come, dalla trasferta in terra campana, emerga una constatazione piuttosto evidente. E ci riferiamo alle difficoltà oggettive dei centravanti rossoblù di realizzare gol e cosi accrescere le proprie percentuali realizzative. I numeri nel calcio spesso non mentono. E, allora, in tutta la stagione, gli attaccanti del Taranto non sono stati stati particolarmente prolifici. Se è vero che le fortune dei rossoblù sono state l'exploit di Kanoutè e qualche rete realizzata da Bifulco (anche se non sempre continuo), la nota più dolente è stata (almeno sino al momento) la mancanza di un numero consistente di gol dei cosiddetti "numeri nove".

A partire da Pietro Cianci, passando per Simone Simeri e per finire a Michael De Marchi e senza dimenticare Samele e Fabbro, risulta evidente come la percentuale in fase realizzativa sia davvero bassa. Eppure, rispetto alla scorsa stagione, il Taranto produce molto di più, crea di più e le possibilità per gli attaccanti di poter segnare sono molto più alte. Certo, l'esperienza dei giocatori suddetti parla per loro. Non sono certo giocatori giovanissimi, acerbi, da svezzare. Sono giocatori con tanti anni di Serie C sulle spalle e che hanno calcato i campi della terza serie professionistica da tanto tempo. Per questo ci si aspetta di più da loro. Ed è lecito pretendere da loro maggiore cattiveria sotto porta e maggiore malizia in zona gol.

Forse proprio questo è quello che sta mancando al Taranto attuale e, probabilmente, numeri alla mano, è mancato sin dall'inizio di questa stagione. In un campionato davvero ottimo della squadra di Capuano, con un collettivo che funziona sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista temperamentale, il difetto sta proprio nella fase realizzativa. E, forse, il Taranto potrebbe avere qualche punto in più se i suoi attaccanti centrali fossero stati più prolifici. La speranza è che ci sia un'inversione di tendenza in questo finale di stagione dove i punti contano tanto e, naturalmente, con un pensiero ai play off.  Pertanto, ci si augura che Simeri, De Marchi e Fabbro siano più incisivi e più determinanti nell'economia del gioco rossoblù. Per non essere davvero una squadra Kanoutè-dipendente.

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