
Pietro Cianci - foto Luca Barone
Pietro Cianci - foto Luca Barone
![]() |
Quotidiano di Puglia |
|
Tempo di lettura: 3 minuti
Un successo, quello
contro il Brindisi, dal valore
doppio, forse anche triplo, per
il Taranto che, in un solo colpo,
ha riscattato le due sconfitte
consecutive, si è consolidato ulteriormente in zona playoff e
ha nuovamente ritrovato il suo
bomber principe, Pietro Cianci, ora capocannoniere della
squadra, ex-aequo con Kanoute, con quattro reti all’attivo.
Una domenica, quindi, comodamente vissuta in poltrona
come ribadito, simpaticamente, da Capuano: «Per qualche
giorno non voglio vederli… (riferimento ai suoi calciatori,
ndc)».
Ripresa degli allenamenti, infatti, ritardata perché, il
calendario, vedrà i rossoblù
scendere in campo esattamente tra una settimana quando,
allo Iacovone, sarà di scena la
lanciatissima Casertana in
quello che, graduatoria alla
mano, è uno spareggio per (almeno) il quarto posto. Nell’occasione, Capuano potrà contare su Cianci che, pur nelle vesti
di diffidato, sabato contro il
Brindisi non è stato sanzionato
con l’ammonizione: permane,
quindi, il medesimo status, ma
lunedì sera sarà regolarmente
al centro dell’attacco. A risolvere la minicrisi dei rossoblù,
quindi, l’uomo che, involontariamente, ha dato il via al periodo-no sbagliando il calcio di
rigore del potenziale 1-1 contro
la capolista Juve Stabia: a generare “tensione” non tanto l’errore dal dischetto, quanto la
decisione, evidentemente arbitraria, dello stesso Cianci di
presentarsi alla battuta nonostante Capuano, memore dei
due errori del bomber barese
contro Picerno (in Coppa) e
Giugliano, avesse designato un
altro rigorista (Romano).
Dinamica del gol-vittoria contro il
Brindisi, per certi versi, “simpatica” perché Cianci ha concretizzato nel migliore dei modi l’assist al bacio da parte di
Orlando... dall’altezza del dischetto. Il suo, perciò, è stato
un rigore in movimento, quasi
simbolo di un cerchio che si è
aperto e chiuso dopo due settimane sempre allo Iacovone.
Il clima in sala stampa, sabato sera, non a caso, era assolutamente disteso e non sono
mancati neppure i sorrisi.
A
specifica domanda, Capuano
ha risposto: «Ma Cianci non ha
fatto ancora niente, ha un potenziale straordinario che deve ancora venire fuori. Il nostro è un rapporto padre-figlio:
sa di aver sbagliato, ma è un ragazzo d’oro. Ed ero convinto
che avrebbe segnato perché un
calciatore del genere deve essere ancora più incisivo. Ripeto,
però: la strada è ancora lunga».
Sorriso stampato anche sul volto dello stesso Cianci che, ricaricate le pile, è tornato a fare
ciò che gli riesce meglio: il gol.
L’esperienza di Taranto è, per
lui, particolare perché, dopo il
biennio di alti e bassi vissuto a
Catanzaro, gli è stata concessa
la grande chance di riscattarsi
definitivamente. «Io sono arrivato a Taranto con la voglia di
essere protagonista e anche
perché so quanto il mister ci
tiene a me e gli sforzi profusi
per avermi nuovamente alle
sue dipendenze. Mi piace sentirmi al centro del progetto e
qui, in rossoblù, sento la fiducia del club e della gente». Ma
Cianci non si accontenta e alza
ulteriormente l’asticella: «L’obiettivo è portare il Taranto
quanto più in alto possibile:
che poi a segnare sia io o un altro mio compagno, conta relativamente, di certo mi piace
fornire il mio contributo alla
causa. A livello personale sento di poter migliorare tanto e
mi aspetto di più da me stesso:
guai ad accontentarsi».
Cianci
è tornato, il Taranto anche:
adesso un tour de force della
durata di un mese per provare
a chiudere il girone d’andata
quanto più in alto possibile. Da
lì dipenderanno le scelte di
mercato nel mese di gennaio
Fonte: Quotidiano di Puglia - Vito Di Noi