
foto Luca Barone
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Quotidiano di Puglia |
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Il Taranto vince, il Brindisi sprofonda. E’ questo il sunto legittimo della sfida di ieri sera allo “Iacovone”. La vittoria rossoblù è di misura ma meritata, suffragata da diverse occasioni e sorretta da una cifra oggettivamente superiore. Gli adriatici rimangono in una crisi nera, certificata dall’inconsistenza offensiva e soprattutto da un umore tecnico e di rendimento che non lasciano presagire nulla di buono.
Il derby torna tra i professionisti dopo 35 anni, da allora solo sfide in serie D. Entrambe arrivano da una fase difficile: il Taranto da due sconfitte consecutive che ne hanno normalizzato rendimento e ambizioni; il Brindisi da settimane di magra, dal rischio di esonero di Danucci (un ex a forte rischio) e da una stagione che stenta ad ingranare. Le premesse sono quelle annunciate: gli ionici devono rinunciare all’infortunato Panico, agli squalificati Bifulco ed Enrici, e lanciano il difensore Luciani dal primo minuto nel solito 3-4-2-1 nel quale Orlando rimpiazza Bifulco. Bonetti non è in panca, segno che la sua avventura tarantina potrebbe essersi conclusa prima del tempo.
Gli adriatici optano per il 4-2-3-1, ma è un chiaro 4-4-2 (fase di non possesso e non solo) con qualche marcatura a uomo che colpisce: Lombardi che scherma Zonta, chiamato a fare il play, e Ceesay che battaglia su Calvano. Così i padroni di casa hanno le fonti di gioco otturate e faticano nel giro palla ed a trovare l’ampiezza con i tempi giusti, complici molti errori tecnici. Il possesso, nella prima frazione, è nettamente in mano al Taranto, ma è sterile, lento, costantemente sporcato dalla pressione (bassa) dei biancazzurri. Per quanto l’approccio dei primi 15’ sembri promettente: dopo neppure 1’ Ferrara, di testa, manda a lato; all’11’ Orlando calcia dal limite, un difensore devia ed i tarantini protestano per un presunto tocco di braccio. Dal corner seguente Riggio svetta e Albertazzi blocca. Il Brindisi contiene con ordine ma comunque non riesce a ripartire, perdendo misure e movimenti quando arriva sulla trequarti avversaria. Così si può annotare solo una zampata da posizione decentrata di Fall, che Vannucchi blocca. E così dopo un destro alto di Calvano al 32’, il primo tempo finisce inerte nel suo ultimo quarto d’ora.
La ripresa si inaugura con un Taranto più vivo, che fa densità offensiva, spinge con maggiore pulizia di tocco. Al 47’ Kanoute si libera e calcia, palla deviata in angolo; al 53’ la rovesciata di Orlando subisce la stessa sorte. E’ un momento propizio che al 58’ trova il suo sbocco naturale: punizione dall’esterno di Orlando, girata di Cianci e palla in rete. Il vantaggio non riabilita il Brindisi ed anzi irrobustisce le motivazioni dei locali. Che poco dopo l’1 a 0 sull’asse Orlando-Kanoute trovano lo spunto di quest’ultimo che Albertazzi blocca in due tempi. I cambi hanno letture differenti: Danucci cambia tre quarti di pacchetto avanzato; Capuano con Romano e Fabbro al posto di Kanoute e Orlando vira al 3-5-2. Il cliché non muta: Zonta sciupa due volte al 69’ quando conclude in braccio al portiere ed al 74’ quando sul limite dell’area piccola si fa rintuzzare dall’estremo biancazzurro. Non accadrà più nulla eccetto un sinistro da calcio piazzato del subentrato Galano che Vannucchi invia in corner.
Il Brindisi manda giù la quinta sconfitta consecutiva ed il Taranto riassapora il successo tornando in marcia. Per quello che si è visto l’esito è corretto.
Fonte: Quotidiano di Puglia