TARANTO FC

Quotidiano di Puglia: Padovano, ''Taranto, fidati di Capuano''

Dalla rassegna stampa di oggi

Foto Luca Barone

   Quotidiano di Puglia

03 Giugno 2023 - 13:00

Tempo di lettura: 3 minuti

RASSEGNA STAMPA
Articolo tratto da Quotidiano di Puglia

Storico vice di Capuano (12 anni trascorsi professionalmente insieme), Giuseppe Padovano, classe ’67, tarantino doc, dice la sua in merito al ciclo apertosi in riva allo Ionio, su base triennale, e con mansioni allargate per “Eziolino”.

Mister Padovano, scelta geniale o rischiosa da parte del Taranto quella di aver affidato interamente le chiavi dell’area tecnica a  Capuano?
«Capuano ha una carriera quasi quarantennale e ha maturato un’esperienza talmente ampia da fare invidia perfino a direttori sportivi già affermati: conosce tutto dei calciatori e, tecnicamente, credo che ne sbaglierà pochi. Sicuramente, nel corso della stagione, è stato determinante anche l’ausilio del ds Evangelisti che verrà sostituito da un profilo giovane che dovrà crescere accanto a Capuano. Il tempo darà delle risposte, ma di certo è una sfida affascinante».

È stato il suo secondo per 12 anni: cosa significa, per un calciatore, essere allenati da Capuano?
«Ho condiviso tantissime esperienze con lui, sono stati 12 anni intensi. Per me Capuano è un fratello. Essere allenati da lui richiede, da parte del calciatore, un grandissimo dispendio di energie soprattutto mentali: Ezio dà tanto, ma pretende altrettanto. D’altronde parla la carriera per lui: non è mai sceso a compromessi con nessuno. E a Taranto ha realizzato un vero e proprio miracolo».

In riva allo Ionio è riuscito a riscattare anche i recenti esoneri, anche se non tutti dettati da ragioni tecniche.
«Nel calcio, prima o poi, l’esonero capita, ma bisogna contestualizzarlo. Prendo in esame la nostra ultima esperienza insieme a Messina: partimmo forte, poi a Catanzaro, con il Covid, vivemmo una situazione ai limiti del paradossale fino a giungere, poco dopo, a  un esonero quantomeno discutibile. Ma è luogo comune, soprattutto in Italia: ne vinci tre di fila e sei un fenomeno, viceversa sei scarso».

Il Taranto ha già una buona base dalla quale ripartire?
«Non conosco nello specifico le situazioni contrattuali dei calciatori del Taranto, ma un’ossatura importante vi è già anche perché in molti hanno già metabolizzato la filosofia di gioco di Capuano e ne conoscono le richieste. Penso, ad esempio, a Ferrara e Mastromonaco, calciatori cresciuti notevolmente sia sul fronte tecnico che mentale: i meriti sono soprattutto del mister. Antonini, a oggi, è sulla bocca di tutti, Evangelisti, classe ’03, ha collezionato oltre 30 presenze in una piazza come Taranto e ha appena 20 anni. Lo stesso Tommasini è riuscito a consacrarsi definitivamente».

Quanto sarebbe importante rivedere uno Iacovone caloroso e festante? Quest’anno l’assenza di buona parte del pubblico si è notata
.
«Parto dal presupposto che ogni scelta va rispettata e sicuramente la tifoseria avrà avuto e ha le sue ragioni, ma è chiaro che in una piazza come Taranto, che io conosco benissimo, il pubblico ha un ruolo non solo fondamentale, ma per certi versi determinante. Lo Iacovone sold-out genera un’atmosfera magica e le emozioni si susseguono: il mio auspicio, sia da tarantino che da amante del calcio, è che la frattura possa ricomporsi il prima possibile. Il Taranto di quest’anno meritava sicuramente una cornice di pubblico importante per quanto realizzato sul campo».

Le piacerebbe, in futuro, tornare a lavorare a Taranto?
«Preferisco non rispondere, ma per non mettere in difficoltà altre persone. Dico soltanto che io vivo a Taranto, la mia famiglia è a Taranto e qualunque tarantino vuole il meglio per la squadra della sua città. Sono molto legato alla mia gente: vedremo cosa accadrà in futuro».

Fonte: Quotidiano di Puglia

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top