GIOIELLA PRISMA TARANTO

Mastrangelo: ''Taranto e la Superlega la mia occasione. Voglio fare bene''

Intervista al neo allenatore della Gioiella Prisma Taranto
   Fabrizio Giannico

22 Maggio 2023 - 09:00

Tempo di lettura: 6 minuti

Mancano solo gli ultimissimi tasselli per completare il roster della Gioiella Prisma Taranto edizione 2023/24. A guidare la compagine del presidente Bongiovanni la prossima stagione sarà il cinquantatreenne Vincenzo Mastrangelo.
Originario di Gioia del Colle, Mastrangelo, ha alle spalle una lunghissima carriera che lo ha visto ricoprire il ruolo di assistente allenatore nella massima serie e primo allenatore in numerose compagini di A2.
Nella stagione 2022/23, con Reggio Emilia, ottiene la promozione in Superlega ma, a causa della cessione del titolo a Siena, Mastrangelo non fa il salto di categoria e si deve “accontentare” di essere eletto come miglior allenatore della serie A2.

Mister a distanza di tre anni ritorna ad allenare nella sua Puglia e, per la prima volta da capo allenatore, in Superlega. Quanto ha impiegato ad accettare la proposta della Gioiella Prisma Taranto?
“Davvero poco perché professionalmente è l’opportunità più grossa avuta in questi anni e, soprattutto, perché ho tanta voglia. La Superlega l’avevo conquistata sul campo e ci ero andato vicino già altre due volte. Dopo la scorsa stagione a Reggio Emilia, credevo dovessi vincere di nuovo per avere l’occasione di allenare in Superlega ma ora mi rendo conto che nella vita tutto accade all'improvviso. Ho parlato prima con Vito Primavera e poi con i presidenti e, nel giro di pochissimi giorni, abbiamo trovato un accordo”.

Da pugliese cosa significa per lei questo incarico? Lo considera più un onere o un onore?
“Sicuramente un grande onore, è il raggiungimento di un obiettivo che mi ero posto quando ho iniziato ad allenare. Chi mi è stato vicino sa tutti i sacrifici che ci sono dietro, anche se mi rendo conto di essere un privilegiato che ha fatto di una passione il proprio lavoro. In ogni caso, questo è tutto frutto di tanto sacrificio, di tante situazioni messe in secondo piano. Adesso mi godo questo momento con tanto entusiasmo e con tanta voglia di far bene”.

Due stagioni fa ha ottenuto la promozione nella massima serie con Reggio Emilia ma, a causa della cessione del titolo a Siena, non ha avuto la possibilità di allenare in superlega. Considera l’opportunità di quest’anno come una sorta di risarcimento con gli interessi?
“Mi piace considerarla unicamente come l'aver meritato la fiducia di Antonio Bongiovanni ed Elisabetta Zelatore. Non è da poco perché c’è da gestire un budget importante e avere la loro fiducia significa, a livello umano, aver costruito un bel rapporto tanti anni fa e, con i risultati ottenuti dopo, anche la loro fiducia a livello tecnico. E’ il frutto di tutto quello che mi è successo in questi anni: ho attraversato tante situazioni che mi hanno costretto a rialzarmi tante volte, nei momenti migliori le società hanno fatto altre scelte”.

Per lei si tratta di un ritorno in riva allo ionio perché per cinque stagioni ha ricoperto il ruolo di assistente allenatore a Taranto. Cosa ricorda con più piacere di quel periodo?
“E’ stata la mia prima esperienza fuori casa, ricordo cinque anni in cui abbiamo costruito tanto. Poi, le vicende che tutti conosciamo, hanno portato a chiudere perché fare sport al sud è sempre complicato. Ho dei bellissimi ricordi della città e dell’ambiente ma so che oggi troverò una Taranto sicuramente diversa dopo vent’anni. Mi piace pensare e sapere che passerò almeno un anno qui e mi piace pensare di avere la possibilità di costruire qualcosa di ancora più importante”.

Il prossimo anno ci saranno due squadre a rappresentare il sud in Superlega ma in ogni caso sempre troppo poche rispetto al numero delle compagini del nord. Come ha appena detto, nel Meridione è sempre più difficile fare sport e nel caso specifico volley. Perché secondo lei?
“Al Sud ci sono tanti problemi, in primis la mancanza di strutture. Gli impianti, per ospitare una gara di Superlega, devono avere determinate caratteristiche e, ad esempio, in Puglia ci sono solo il PalaMazzola e il PalaFlorio come impianti idonei. Si fa tanta fatica qui e non è da poco perché significa allontanare dai propri territori uno spettacolo del genere, con la conseguente disaffezione del pubblico e le conseguenti difficoltà nel reperire budget che permettono di mantenere una squadra nel massimo campionato. Per questo dico sempre ai tifosi che è davvero tanto che ci siano determinate realtà come Taranto. Può sembrare poco, ma esserci è già tantissimo. Bisogna ringraziare Antonio Bongiovanni ed Elisabetta Zelatore per aver compiuto questo miracolo e che continuano a portare avanti questo progetto che è di una difficoltà unica. Anche nelle difficoltà bisogna stare sempre vicini a loro che sono il motore di questo progetto”.

Il roster per la prossima stagione è praticamente completo, che tipo di squadra sarà a suo avviso?
“Praticamente è completo, mancano davvero pochissimi elementi. E’ un mix di esperienza e mi riferisco a Pippo Lanza, Aimone Alletti, Marco Rizzo, Giovanni Gargiulo o il palleggiatore Trinidad. Abbiamo scelto dei ragazzi che hanno tanta esperienza internazionale, puntiamo sull’esplosione di Gutierrez, che secondo me diventerà un giocatore importante e su tutti gli altri che non sta a me presentare. L’unica difficoltà che vedo, ma che è superabile, è che alcuni giocatori si affacciano nel campionato italiano per la prima volta. Dovranno capire in fretta quanto è complicato il campionato italiano”.

Quali sono i fattori che non dovranno mai mancare alla Gioiella Prisma Taranto?
“L’attitudine al lavoro, al sacrificio ed essere squadra. Pallavolisticamente dovremo parlare la stessa lingua, bisogna essere una squadra. Questo sarà il mio obiettivo e quello del mio staff: tutti devono cercare di fare bene e devono migliorarsi tutti i giorni. Alla lunga, quello che farà la differenza, sarà essere un gruppo. I miei ragazzi dovranno pensare alla pallavolo come una passione e non come un mestiere perché così cambia il modo di vedere tutto. La passione ti porta ad andare oltre alla fatica e alle problematiche”.

Dove può arrivare secondo lei la Gioiella Prisma Taranto?
“Si vedrà dopo alcune giornate, partiamo da una buona base. Cercheremo di salvarci il prima possibile perché quello sarà l’obiettivo primario ma non ci accontenteremo se dovessimo avere l’opportunità di ottenere qualcosa in più. E’ un campionato difficile e non conosciamo ancora i roster delle altre squadre”.

Durante la sua presentazione ha dichiarato di voler ritagliare un po' di spazio da dedicare ai tifosi, vuol mandare un messaggio al pubblico di fede rossoblù?
“E’ un po' quello che ho detto prima: bisogna essere sempre vicini alla squadra soprattutto quando le cose non vanno bene. Il vero tifoso si vede proprio nei momenti di difficoltà. Da parte mia le porte saranno sempre aperte, ho sempre avuto un occhio di riguardo per i tifosi perché fanno parte di questo mondo ed è importante che ci siano”.

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