Tempo di lettura: 3 minuti
RASSEGNA STAMPA
Articolo tratto da
Quotidiano di Puglia
Il Taranto torna a pareggiare, impattando con
l'Avellino. È un esito differente, però, dagli altri "punticini"
raccolti in questo girone di ritorno: perché i gol arrivano e perché a
sostenerlo c'è una discreta prestazione, densa di pressing e pregna di
cinismo.
Le scelte iniziali sono quelle
preventivate: Capuano punta su Sciacca in difesa per ovviare all'assenza
di Manetta, rispolvera Labriola in regia, con Romano e Mazza sugli
interni; davanti Bifulco e Tommasini. Anche il 4-3-3 dell'Avellino è
quello ipotizzato, con Kanoute tra i tre attaccanti, con licenza di
ondeggiare su tutta la trequarti tarantina.
La gara che si dipana nella
prima frazione è tutto sommato godibile, con due atteggiamenti e idee di
calcio diverse: il Taranto pressa, provando a tenersi alto' specie nei
primi 20'; gli irpini portano più palla, usano il fraseggio come
strumento per trovare poi l'uomo libero o per il cross o per la
conclusione. L'avvio è veloce: Romano scalda le mani a Marcone con un
destro telefonato' al 4' e D'Angelo, di testa, sorvola la traversa
all'11'. Il vantaggio temporaneo dei padroni di casa arriva al 18':
Mazzocco perde palla nella propria metà campo, Bifulco gliela strappa e
verticalizza di prima per Tommasini, che entra in area e in diagonale fa
1 a 0. Da quel momento in poi l'Avellino oltre a tenere palla alza
ritmo e baricentro; il Taranto si accartoccia nei primi 30 metri e prova
a rincorrere l'avversario.
Poco prima
della mezzora il match si ferma per 3' a causa di un malore di un tifoso
ospite collocato in curva sud: niente di grave e quando si riprende, in
una mischia in area ionica, Kanoute calcia addosso a Vannucchi. Si alza
la pressione biancoverde, così al 37' sulla palla morbida calciata da
Tito, Mazzocco incorna e Vannucchi alza la sfera in corner. La coralità
offensiva dei campani da l'esatta percezione di un pareggio che può
arrivare ed infatti arriva, al 40': traversone di Rizzo, tentativo di
Russo che Vannucchi respinge e successivo tap in vincente di D'Angelo
che pareggia i conti.
Ripresa analoga,
con l'unica differenza che le energie scemano progressivamente e la gara
perde di toni. L'avvio tarantino è di maggiore brillantezza, come
attestano le conclusioni di Mastromonaco e Romano che finiscono di poco a
lato. L'Avellino si allunga e quindi si espone a qualche sbavatura,
come capita nell'azione del raddoppio dei ragazzi di Capuano: lancio di
Labriola, Tommasini vince il duello fisico con Auriletto ed in solitaria
batte Marcone, segnando il suo settimo gol stagionale. I biancoverdi
riprendono il possesso, ma incidono poco o nulla, solcando solo un
predominio territoriale. Che trova il definitivo pari al 77': Tito batte
un angolo che la difesa respinge e dal limite Matera infilza Vannucchi
con un destro teso. Nella circostanza protestano molto i tarantini, dal
momento che davanti al portiere in sospetto fuorigioco attivo c'erano un
paio di giocatori avellinesi.
Praticamente
la partita finisce, perché il risultato fa comodo ad entrambi e
l'inerzia della contesa asseconda questa convenienza. Per il Taranto la
prossima è a Crotone: proibitiva, ma con una classifica che consegna
ancora sicurezza.
Fonte: Quotidiano di Puglia