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Quotidiano di Puglia |
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Il Taranto compie un piccolo passetto verso la salvezza. Ed è l'unica buona notizia di un mercoledì da cancellare al più presto. Perché se qualcuno pensava ad un possibile salto di qualità, in direzione play off, guardando questa partita si sarà sicuramente ricreduto. Gli unici vincitori di una gara che non è mai decollata, sono stati i tifosi ospiti, arrivati, di mercoledì, in buon numero (almeno un centinaio) a sostenere la propria squadra del cuore. Per il resto zero assoluto da parte di entrambe le squadre.
Zero ha fatto la Viterbese, che non è riuscita a trovare il bandolo della matassa, qualcosa in più di zero, ma poco di più, ha fatto il Taranto. Attenzione, però: i rossoblù non è che abbiano fatto sfracelli. Tutt'altro. Erano "solo" superiori a livello tecnico ma questa superiorità non si è espressa in chiare occasioni da gol. Così questo tran-tran, iniziato con il fischio del positivo Turrini di Firenze, si è prolungato fino al 90' senza colpo ferire. Non vale nemmeno l'attenuante che, dopo mezz'ora, Crecco, già in dubbio prima della partita, sia dovuto uscire perché non ce la faceva. Non è, infatti, che nei primi 32', il Taranto abbia mostrato la sua superiorità. Dopo l'ingresso di Ferrara, sistematosi sull'out mancino, Capuano ha dovuto cambiare tutta la disposizione tattica della sua squadra con la conseguenza che c'è stato prima bisogno di un periodo di ambientamento per poi cercare, nella ripresa, di far male all'avversario. Un paio di volte, a dire il vero, i rossoblù sono andati vicini al gol ma, nel complesso, la squadra ha prodotto poco rispetto a quanto potrebbe produrre ed ha concretizzato zero, come al solito. A supporto di questa tesi la statistica che vede un solo gol realizzato, da Labriola e compagni, nelle ultime 13 gare. Un dato emblematico della pochezza offensiva degli ionici.
Schieramenti speculari, le due squadre si annullano a vicenda in avvio. Ospiti aggressivi, al quarto d'ora Marotta indirizza per Polidori che non riesce a sfruttare l'assist. Al 19' sul primo angolo per il Taranto, svetta Manetta ma la palla finisce sul fondo. Mastromonaco si mette in proprio (25'), Bisogno para il tiro del centrocampista tarantino e si ripete anche su un colpo di testa centrale di Antonini (27'). Crecco deve uscire, Capuano è costretto a stravolgere tutta la formazione. Boccadamo cambia fascia, Mastromonaco si accentra, Labriola resta centrale, Romano passa sul centro-sinistra e Ferrara viene chiamato a fare il terzino sinistro. Nonostante questo di tiri in porta fino alla fine del primo tempo, non se ne vedono.
In apertura di ripresa (8') cross di Mastromonaco, testa di Bifulco e palla fuori. Stessa musica sull'altro fronte: angolo di Mastropietro, testa di Polidori e palla alta. Il Taranto agisce in contropiede e potrebbe fare male al 17', quando Tommasini, di testa, lancia Bifulco che si butta nello spazio, si libera di un avversario ma, poi, appena entrato in area, spara il pallone alle stelle. I rossoblù insistono con un cross di Romano (19'), la palla taglia tutta l'area di rigore pontina ma nessuno riesce ad intervenire per mettere in rete il pallone. Stessa storia al 28' quando, su angolo di Labriola, Tommasini tocca di testa e la palla finisce non lontano dal palo alla destra di Bisogno. A 3' dalla fine Marotta serve Megelaitis il cui tiro, debole, viene parato senza problemi da Vannucchi. Poco dopo sempre Megelaitis, stavolta di testa, manda fuori. Il triplice fischio viene accolto come una liberazione da tutti i presenti.
Fonte: Quotidiano di Puglia