
Foto Luca Barone
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Quotidiano di Puglia |
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Crocevia: a Viterbo oggi il Taranto si gioca molto, non tutto, ma una buona parte delle chance che ha di salvarsi senza passare dai play-out. La sconfitta interna con il Picerno ha impoverito la classifica (4 punti appena di vantaggio sulla zona-rischio e tre scontri diretti con le inseguitrici da giocare da oggi fino alla fine nelle sette gare che rimangono) e squarciato il velo sui tanti problemi tecnici, fisici ed emotivi di una squadra che nel 2023 pare essersi dissolta, a fatica coperta dalle polemiche e dal folclore del suo allenatore, ma da domenica sera inchiodata ai suoi limiti ed alle sue inadempienze diffuse.
Oggi contro la Viterbese, allora, si sarà di fronte ad un bivio: vincere porterebbe linfa, fiducia e punti al punto da sentirsi quasi al sicuro, non solo nei numeri. Perdere vorrebbe dire aspettarsi un finale di torneo da incubo. Capuano ha ammesso problemi, limiti, mercato sbagliato e perfino abbozzato sulla sua fallacità nelle scelte: un completo esame di coscienza che a questo punto si auspica produca una reazione, un'inversione di tendenza sul campo della penultima della classe oggi fiaccata pure dalle importanti assenze per squalifica di Jallow e Riggio. Così come nel Taranto mancheranno lo stesso Capuano ed il centrocampista Mazza.
C'è poi da fare i conti con la condizione fisica approssimativa ed alle eventuali rotazioni da fare a soli tre giorni dalla partita precedente e quattro da quella successiva con la Virtus Francavilla. Un guazzabuglio di decisioni da prendere nel momento più delicato della stagione. Nel pieno delle tante contraddizioni rivenienti dal mercato. Il centrocampo è emblematico: manca di fosforo e di geometria, oggi dovrebbero rimaner fuori per scelta tecnica Provenzano, lento ma unico pensante ragioniere della mediana, e Diaby, magari lontano dalla forma migliore da dirompente anche quando utilizzato part time, in un reparto che dopo gennaio conta nove giocatori ed alla fine giocano sempre gli stessi. Come in attacco, dove Semprini non è al meglio, Nocciolini e Rossetti sono impalpabili, Tommasini gioca sempre e Bifulco (da esterno di origine bravo nell'attaccare gli spazi "lunghi") viene depotenziato nella veste di seconda punta spalle alla porta.
Impossibile abbozzare una formazione titolare, se non andando a sensazioni. Vannucchi andrà in porta; difficile scalfire Evangelisti e Antonini in difesa, con Manetta terzo centrale a sinistra; sulle corsie sembra tempo che Boccadamo faccia rifiatare uno tra Ferrara e Mastromonaco; mediana scontata con Romano, Labriola e Crecco (non ancora al meglio); davanti Bifulco e Tommasini, ma forse Rossetti potrebbe partire dal primi minuto come prima punta. Ma a prescindere dagli interpreti, il Taranto è chiamato a vincere da squadra, a riscattarsi con orgoglio e attenzione, se ha ancora energie da riversare all'obiettivo.
La Viterbese si metterà a specchio, col 3-5-2 e con tutti i problemi che una penultima della classe può avere: fragilità difensiva, errori banali, rivendicazioni arbitrali, come avvenuto dopo la sconfitta di tre giorni fa a Potenza (un rigore non dato ed un'espulsione ritenuta ingiusta dai laziali). Calcio d'inizio alle 14,30.
Formazioni
Viterbese (3-5-2): Dekic; Monteagudo, Ricci, Nesta; Semenzato, Rabiu, Barillà, Mungo, Devetak; Marotta, Polidori. In panchina: Bisogno, Chicarella, Marenco, Ingegneri, Mbaye, Montaperto, D'Uffizi, Pavlev, Mastropietro, Megelaitis. All. Lopez.
Taranto (3-5-2): Vannucchi; Evangelisti, Antonini, Manetta; Mastromonaco, Romano, Labriola, Crecco, Boccadamo; Bifulco, Rossetti. In panchina: Loliva, Caputo, Nocciolini, Formiconi, Fontana, Sciacca, Tommasini, Finocchi, Ferrara, Canalicchio. All. Capuano.
Fonte: Quotidiano di Puglia