TARANTO-AZ PICERNO 0-1

Quotidiano di Puglia: Brutto stop per il Taranto, col Picerno finisce tra i fischi

Dalla rassegna stampa di oggi

foto Luca Barone

   Quotidiano di Puglia

13 Marzo 2023 - 12:30
RASSEGNA STAMPA
Articolo tratto da Quotidiano di Puglia

E’ un’agonia il girone di ritorno del Taranto. La sconfitta interna di ieri ad opera del Picerno, punteggiata dai fischi sonori dei pochi intimi dello “Iacovone”, ha certificato una volta di più un’involuzione che la classifica non descrive (ancora), ma che nelle prestazioni, nei numeri e nelle preoccupazioni accende una serie copiosa di segnali di allerta. La zona pericolo è quattro punti sotto, tuttavia è nel non gioco e nella regressione della squadra di mister Capuano che l’incedere agonizzante è ormai manifesto. Non si scorge alcunché che possa far pensare ad un ritorno alla vittoria ed al gol: un solo successo ed una rete soltanto in dodici partite sono l’assioma evidente di una crisi tecnica e tattica sotto gli occhi di tutti. Col Picerno poi, l’arrendevolezza diffusa nello sviluppo della manovra, la confusione nelle scelte e la pochezza complessiva hanno chiuso il cerchio di un lungo periodo di declino, in netta contrapposizione alle aspettative della vigilia della partita di ieri che Capuano incautamente aveva alzato.

Nel preparare il match qualche assente e scelte erroneamente ragionate disegnano il Taranto: Mastromonaco va interno in mediana con Formiconi a destra e Manetta in difesa, il resto è laconicamente uguale a sempre; il 4-2-3-1 del Picerno è quello delle ultime esibizioni, senza lo squalificato Pagliai e con il suo sostituto, Novella, che si fa male dopo appena 10’. L’avvio di gara (primi 16’) è a guizzi reciproci: gli ionici protestano dopo 80 secondi per un contatto in area tra Gonnelli e Tommasini. Sui calci da fermo contro, i rossoblù sono poco reattivi, quasi passivi: al 15’ Vannucchi blocca sulla zampata di Ferrani dagli sviluppi d’angolo. Mentre sul capovolgimento di fronte Mastromonaco crossa e Tommasini, di testa, sorvola la traversa. Da questo momento in poi il Picerno prende in mano la prima frazione: ha dominio nel possesso, nella tecnica, nelle giocate, nell’aggressività, in tutto insomma. Il Taranto resta piccolo e fragile nella propria metà campo, rifugiandosi nelle inutili palle lunghe che ormai lo caratterizzano. Gli ospiti arrivano facilmente sulla trequarti locale perché non c’è pressing sui loro portatori di palla: Esposito spara un destro largo al 17’. Tuttavia il vantaggio lucano si materializza banalmente su un corner calciato teso da Esposito al 27’ e ribadito in rete da Kouda, sul quale la marcatura a uomo di Formiconi è molle ed intempestiva. Lo 0 a 1 annichilisce gambe e mente dei tarantini, così il sinistro violento di Guerra necessita del miglior Vannucchi per non finire nel sacco. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo, sponda ionica, è davvero inconcludente e deficitario. Ad inizio ripresa: fuori Formiconi, dentro Diaby e Mastromonaco va sulla fascia. Poco dopo con l’ingresso di Nocciolini al posto di Romano, Capuano tenta la carta del 3-4-1-2, bocciando al contempo l’approccio di Diaby favorendo l’innesto di Labriola: labile il confine tra lettura e confusione, appunto. Il secondo tempo è didascalico: il maggior possesso tarantino è sterile, povero, sotto-ritmo, di una impressionante povertà di contenuti. Al Picerno basta difendersi con ordine, palleggiare quando serve, rimanendo nel pieno controllo della contesa. Un paio di colpi di testa di Diaby e Tommasini sono davvero poca cosa, come poca roba è diventato il Taranto da gennaio in poi. Mercoledì si va a Viterbo a cercare un’impresa: perché con altri passi falsi e con la medesima avaria tattica e tecnica, quella rossoblù è una squadra destinata ad avvitarsi pericolosamente verso il basso.

Fonte: Quotidiano di Puglia



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