
Foto Luca Barone
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Quotidiano di Puglia |
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Il Taranto è sull'ottovolante finale del
campionato: poco meno di due mesi per suggellare l'obiettivo salvezza e
assicurarsi il diritto di partecipare al prossimo campionato di Serie C.
La classifica lascia margini non ampi, ma ancora discreti, di
tranquillità e rimarca che alla formazione di Capuano basta un nulla per
evitare gli spareggi playout, spauracchio distante cinque lunghezze.
Domani,
allo Iacovone, sarà di scena il Picerno (ore 17.30), avversario che nei
cinque precedenti avuti luogo tra le mura amiche rossoblù è uscito
sconfitto in tre occasioni (una delle quali sul neutro di Brindisi)
strappando soltanto due pareggi. Partita priva di particolare pedigree
storico, anche se negli ultimi anni simbolo di diversi testa a testa per
la C, uno risoltosi a favore dei lucani (2018/19 con annessa
retrocessione per illecito sportivo due stagioni più tardi) e l'altro
degli ionici (2020/21).
Quella contro l'undici di Longo, che giungerà
allo Iacovone forte di una classifica invidiabile, è un'autentica prova
del nove sia in termini di collettivo, soprattutto, ma in maniera
significativa anche di singoli. Perché se da un lato il reparto
difensivo viaggia a ritmi da big (appena cinque reti subite nelle ultime
14 partite), dall'altro è la fase realizzativa a essersi ingolfata
malgrado, paradossalmente, sia stato proprio l'attacco il comparto su
cui il ds Evangelisti è intervenuto maggiormente nel mese di gennaio.
Tommasini, in particolare, punta a ritagliarsi nuovamente uno spazio
importante: la sua figura all'interno del gruppo ionico assume una
rilevanza non indifferente poiché si tratta dell'unico attaccante ancora
in organico tra quelli che hanno svolto il ritiro precampionato a
Sturno. Il Pisa lo ha girato in prestito al Taranto: a fine stagione
farà rientro in Toscana, ma nel mentre vuole contribuire alla salvezza
dei rossoblù a suon di reti. Ne ha segnate quattro, consecutive, a
cavallo tra il 30 novembre e il 18 dicembre, ma da quasi tre mesi anche
lui non sta riuscendo a incidere secondo gli standard abituali.
Contro
il Picerno, però, non è una gara come le altre: all'andata rientrò dopo
un problema al polpaccio che lo tenne ai box per circa 30 giorni e, sul
gong, fu atterrato in area di rigore da un difensore lucano, dinamica
che, tuttavia, non fu punita con l'assegnazione del penalty. Le
immagini, tuttavia, certificarono che il contatto era da ritenersi
falloso. In quella circostanza, Tommasini subì il secondo "torto" della
stagione dopo quello della rete che gli fu annullata a Torre del Greco,
sempre nell'extra time, per un precedente tocco di braccio di Infantino.
È una partita "speciale" anche per Vannucchi, pressoché impeccabile nel
corso della sua parentesi tarantina, anche se proprio contro il
Picerno, nella partita d'andata, la sua performance non fu propriamente
trascendentale. Al di là dei due gol subiti, sui quali oggettivamente
avrebbe potuto far poco, al triplice fischio complice l'eccessivo
nervosismo dopo l'episodio del mancato penalty su Tommasini ebbe un
battibecco con il picernese Kouda al termine del quale entrambi furono
espulsi rimediando poi due giornate di squalifica. Episodio, tuttavia,
circoscritto perché, a eccezione di quanto accadde in Basilicata qualche
mese fa, Vannucchi si è sempre comportato egregiamente, sia in campo
che fuori, guadagnandosi stima e affetto da parte dei tifosi del
Taranto. Domani sarà un'altra storia: in palio tre punti fondamentali
per mettere in cascina, forse in maniera definitiva, il discorso
permanenza diretta.
Fonte: Quotidiano di Puglia