XX GIOCHI DEL MEDITERRANEO - TARANTO 2026

Giochi 2026, architetti furiosi: ''Stadio del Nuoto, noi esclusi''

Dalla rassegna stampa di oggi

Foto Roberto Orlando

   Quotidiano di Puglia

02 Marzo 2023 - 10:00
RASSEGNA STAMPA
Articolo tratto da Quotidiano di Puglia

Clima teso attorno al concorso di progettazione per la realizzazione dello Stadio del Nuoto, l'impianto di punta dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026. L'Ordine degli Architetti della provincia di Taranto ha ritirato il suo supporto, annunciando che non farà parte della commissione giudicatrice, e in una lettera indirizzata anche al sindaco Rinaldo Melucci attacca il direttore generale del Comitato organizzatore Elio Sannicandro, che invece invita alla collaborazione.

I fatti: il 16 novembre 2022, ricorda il presidente Paolo Bruni, l'Ordine degli Architetti della provincia di Taranto viene invitato a Palazzo di città dal direttore generale del Comitato organizzatore, Sannicandro, per la firma di un protocollo di intesa, vista la necessità di bandire un concorso di progettazione per la realizzazione dello Stadio del Nuoto con annessa piscina olimpica. La «spontanea» richiesta di coinvolgimento viene «positivamente» accolta dal Consiglio dell'Ordine, che si è impegnato - si legge - a fornire al Comitato organizzatore ogni «necessario supporto». Ma «solo» un anno dopo, «il 20 gennaio 2023», l'Ordine «apprende dagli organi di stampa, dell'avvenuta pubblicazione del bando di concorso per la progettazione dell'impegnativa opera».

Gli architetti, a questo punto, evidenziano nella missiva che «gli intenti sottoscritti non sono stati rispettati da parte del Comitato organizzatore, il quale non ha ritenuto necessario informare la controparte di scelte concorsuali differenti e più adeguate alle proprie esigenze. Non vi è stata alcuna volontà di intenti nel richiedere all'Ordine la consulenza nella stesura del bando del concorso di progettazione; la divulgazione e promozione del bando in Italia e all'estero; l'utilizzo dell'apposita Piattaforma informatica, sulla quale svolgere il concorso». E aggiungono: «Oggi, 1 marzo, si segna la conclusione della prima fase di questo concorso. Entro 10 giorni una Commissione dovrà procedere alla selezione di cinque tra le migliori proposte che, nel brevissimo tempo di trenta giorni, dovranno consegnare le progettazioni successive per una seconda e ultima selezione. La scelta di una piattaforma di concorsi di progettazione differente da quella riportata nel protocollo d'intesa e il non rispetto degli obiettivi e principi su cui si è voluto sottoscrivere il protocollo, dimostrano ancora una volta, la totale mancanza di volontà, già prima dell'intesa e della sincera e rispettosa collaborazione, dell'attuale classe dirigente. Il cronoprogramma è così incombente e urgente che non si è neanche dato avvio alla richiesta di nominativi, tra gli architetti iscritti all'Ordine di Taranto, per il suggerimento a completamento di uno dei cinque membri della Commissione giudicatrice». Per queste ragioni - scrivono - «l'Ordine pertanto non può assumere il ruolo di garante, nei confronti di questo importante evento e del suo progetto architettonico "simbolo". L'accaduto purtroppo dimostra quanto l'intera macchina amministrativa stia sottovalutando il tessuto umano e sociale della cittadinanza tarantina».

L'Ordine degli Architetti chiede quindi al direttore Sannicandro di «rendere formali e pubblici i nuovi intenti. Non per ultimo, per doverosa trasparenza, di pubblicare immediatamente i cinque nominativi della Commissione giudicatrice della prima fase del Concorso di progettazione, con riferimento specifico del membro scelto per sostituire la rappresentatività degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Taranto».

La risposta di Sannicandro è altrettanto chiara: «Era nostra intenzione utilizzare la piattaforma informatica dell'Ordine Nazionale degli Architetti per l'organizzazione del concorso come ha già fatto la Regione Puglia in varie circostanze. Purtroppo non è stato possibile in quanto il Consiglio Nazionale degli Architetti ha richiesto alcune modifiche al disciplinare di concorso che non rispondevano alle esigenze del Comitato Organizzatore in quanto avrebbero comportato una considerevole variazione del cronoprogramma con un allungamento delle tempistiche. Inoltre la piattaforma dell'Ordine Nazionale prevede che siano gli stessi candidati a scegliere il proprio codice identificativo e ad apporlo su tutti gli elaborati concorsuali, non assicurando l'anonimato dei partecipanti come richiesto dalle norme Anac. Infine la mancanza di un'interlocuzione diretta e tempestiva con il Consiglio Nazionale ci ha costretto a individuare un'altra piattaforma informatica. D'altronde i contenuti e le finalità del concorso internazionale di progettazione, condivisi con l'Ordine degli Architetti di Taranto, non sono mutati così come il desiderio di ampia partecipazione e soprattutto di elevare la qualità della progettazione e sviluppare un'iniziativa di carattere "culturale" nell'ambito dei Giochi del Mediterraneo».

Fonte: Quotidiano di Puglia



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