
Foto Luca Barone
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Quotidiano di Puglia |
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In attesa di una nuova collocazione a partire dalla prossima stagione (ha iniziato l'annata al timone della Viterbese), Giacomo Filippi segue con particolare attenzione le vicende riguardanti la Serie C e, più nel dettaglio, il raggruppamento C. Classe '75, il tecnico siciliano si è anche espresso in merito ai percorsi di Francavilla e Taranto a nove gare dal termine della stagione regolare.
Mister Filippi, quali sono le sue sensazioni sulla stagione di Virtus e Taranto?
«La Virtus può contare su un organico di buon livello, anzi, credo che gli investimenti estivi fossero finalizzati al raggiungimento dei playoff, ma in griglia alta. In più, oltre a una società forte, la squadra è guidata da un tecnico giovane, anche se già d'esperienza. Sabato hanno interrotto la maledizione esterna: ciò significa che la scintilla è scoccata e che la Virtus potrà essere protagonista nel corso di questo rush finale. Il Taranto, secondo me, sta facendo benissimo soprattutto in termini di costanza: è la classica squadra di Capuano, che non realizza grappoli di gol, ma che subisce poco e riesce a dare continuità. Sono convinto che si salverà senza playout e i playoff, se tutto va in maniera lineare, sono una suggestione percorribile».
Una politica differente quella attuata dal Francavilla: fiducia a oltranza nel progetto malgrado i risultati.
«Sono assolutamente favorevole con questa strategia, ma d'altronde bisogna tenere fede a ciò che si dice a inizio stagione. Prendo il caso della Virtus: Calabro era l'allenatore sia quando si vinceva in casa che quando si perdeva fuori ed è giusto che sia ancora lui a guidare la squadra. Qualcosa di simile è capitato anche a Picerno: Longo era contestato, ma con il tempo ha trovato la quadra e ora è in piena zona playoff. Purtroppo, ciò che manca spesso è la programmazione: d'altronde, se soltanto cinque o sei società hanno mantenuto lo stesso allenatore con i quali hanno svolto il ritiro precampionato, forse sono altri aspetti a dover essere rivisti».
Patierno è l'uomo che fa la differenza, ma quali altri calciatori del Francavilla le piacciono tecnicamente?
«Patierno sta disputando un'annata semplicemente straordinaria, oscurata soltanto dalle gesta irripetibili dei calciatori del Catanzaro. Non mi piace granché fare nomi, però stanno disputando una grande stagione anche i vari Cisco, Maiorino e Murilo, senza dimenticare Idda che è uno dei difensori migliori di tutta la Serie C».
Focus sul Taranto: quanto può incidere, a livello psicologico, l'episodio di Potenza, ma più in generale ciò che sta accadendo con le decisioni arbitrali?
«Gli errori ci sono stati e ci saranno, bisogna esserne coscienti, però effettivamente il Taranto, più di qualche volta, credo sia stato penalizzato dagli stessi. In questi momenti bisogna rimanere lucidi e tranquilli: la salvezza è lì, a portata di mano».
Taranto, però, con evidenti difficoltà in termini realizzativi: soltanto un gol nel girone di ritorno, due considerando quello non convalidato a Labriola.
«Ma non è che nel girone d'andata avesse segnato con chissà quale cadenza. Io, però, non vedo motivi di allarme e preoccupazione: parliamo di una squadra a +5 sui playout, che imbriglia bene gli avversari e che è padrona del suo destino. Più che altro dispiace che la stessa non possa contare sul supporto della sua gente: a Taranto ci ho giocato ed è una piazza che vive di calcio».
Cosa si aspetta Filippi per il futuro?
«Cerco unità d'intenti, ma a lungo termine: spesso le società ti chiedono qualcosa e poi cercano altro a stagione in corso. Nel calcio serve programmazione e lungimiranza, altrimenti è difficile. Ho i giusti stimoli per ricominciare, al di là della categoria».
Fonte: Quotidiano di Puglia