L'EDITORIALE

Taranto, problema gol e atteggiamento discutibile. Ora vincere contro la Gelbison

Tanti i pensieri e le riflessioni dopo il pareggio di Andria

Foto Luca Barone

   Maurizio Calò

24 Gennaio 2023 - 09:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Sono piuttosto discordanti i pareri sul pareggio del Taranto ad Andria. C'è chi parla di punto importante, chi, invece, di occasione sprecata. Di certo non è stato il miglior Taranto possibile e immaginabile in continuità con le titubanze avvertite gia' contro Monopoli, Catanzaro e Turris. Le dichiarazioni della vigilia della trasferta di Andria sembravano andare nella giusta direzione; obiettivo tre punti giocando bene e cercando di imporre il proprio gioco. Al netto della storica difficoltà del Taranto di espugnare il terreno della Fidelis Andria, non c'è dubbio che sul piano dell'organico i rossoblù avevano qualcosa in più dei federiciani e, dunque, l'occasione era ghiotta per far propria l'intera posta anche considerando il momento poco felice della Fidelis.

Una vittoria avrebbe allontanato il Taranto dalla zona play out (zona che ora si fa sempre più vicina con una classifica che si è ulteriormente accorciata). Da Andria si torna con tanti interrogativi e, probabilmente, anche con un pizzico di delusione. Si ha come l'impressione che il Taranto sia come quello studente che si accontenta della sufficienza pur potendo dare nettamente di più facendo il proprio compitino e non andando oltre. E' questa la sindrome che da un po' troppo tempo sembra aver permeato l'animo dei rossoblù. 

La politica dei piccoli passi può anche avere un senso laddove, però, si dimostri di essere sempre presenti sul campo. Ad Andria è stato molto discutibile l'atteggiamento della squadra sia come approccio alla partita nel primo tempo ma anche come è scesa in campo nel secondo. Una squadra che deve ancora conseguire l'obiettivo matematico della salvezza dovrebbe "mordere" le caviglie degli avversari e subito aggredire gli spazi per provare immediatamente a sbloccare il risultato. Niente di tutto questo. La Fidelis ha iniziato entrambi i tempi con maggiore cattiveria agonistica trovandosi davanti un Taranto come troppo spesso sta accadendo ultimamente in una posizione di attesa per poi provare a ripartire. E non sempre è andata cosi. A conti fatti proprio i federiciani almeno in tre circostanze hanno sfiorato la marcatura andando più vicino alla stessa rispetto ai rossoblù.

Per fortuna nella parte centrale del primo tempo e in quello della ripresa il Taranto ha saputo proporre qualcosa limitando le avanzate della Fidelis ma ancora una volta è balzata agli occhi la grossa problematica del gol. Nelle ultime quattro partire zero gol fatti al netto di una difesa che, quanto meno, ha ritrovato compattezza. E, di questo, bisogna dare un giusto plauso a Vannucchi autore di una parata decisiva nel finale che ha evitato il clamoroso ko. Il problema del gol è tornato ad essere un limite grosso di una squadra che, creando poco, non può permettersi di non sfruttare le occasioni che ha. Sta mancando quel cinismo e quella chirurgica capacità di concretizzare il poco che si crea che era stata la caratteristica più lampante della squadra prima della sosta natalizia.

Aspettando che i nuovi innesti in avanti trovino la giusta condizione e la giusta precisione, la sterilità offensiva preoccupa e non poco considerando anche la mancanza di centrocampisti che possano ovviare a questo grosso inconveniente. Ma quello che non deve accadere è questa sindrome dell'accontentarsi del compitino svolto che non può soddisfare lo staff tecnico che cerca di inculcare nei suoi ragazzi la cultura del lavoro e dell'ottenere il massimo scendendo in campo per vincere. Con l'atteggiamento visto nelle ultime partite difficilmente si potrà raggiungere nel più breve tempo possibile una salvezza che sembra davvero alla portata in un campionato in cui il livello non sembra davvero altissimo. La classifica si sta accorciando ed è ora di accelerare tornando a vincere già da domenica prossima nell'importantissimo scontro diretto contro la Gelbison. Occorre determinazione massima e finalmente tornare a realizzare reti. E' ora di fare molto di più.

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