SERIE D

Montervino: ''Società ambiziosa, squadra costruita per qualcosa di importante''

Intervista al nuovo DS del Casarano, che dopo l'esperienza col Taranto è ripartito dalla serie D
   Roberto Orlando

12 Agosto 2022 - 14:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna a parlare a Taranto, dopo diversi mesi di silenzio, Francesco Montervino. Dopo la separazione col Taranto, avvenuta in modo burrascoso a pochissime giornate dalla fine del campionato, il dirigente tarantino ha proseguito per la sua strada, ripartendo dal Casarano del presidente Maci

Nessun accenno al suo lavoro a Taranto, al suo addio, all'attuale corso. Niente è stato chiesto, niente è stato detto. Perché, quando ci si separa, nel mondo del calcio, la cosa migliore da fare è silenzio. Si riparte forti dei risultati ottenuti, del lavoro svolto, degli obbiettivi conseguiti. E proprio per queste caratteristiche Montervino è stato voluto fortemente dal Casarano, pronto a ritornare tra le protagoniste del prossimo campionato di serie D ormai alle porte. 

Proprio per capire come i salentini si presentano al proprio pubblico dopo un campionato deludente, abbiamo intervistato l'ex DS rossoblù. Si ringrazia, per la disponibilità, l'Ufficio Stampa del Casarano, nella persona della dott.ssa Cerino, anch'ella passata in rossazzurro dopo due anni quale responsabile dell'area stampa del Taranto.

Direttore, che aria tira a Casarano?
A Casarano c'è la possibilità di costruire qualcosa di importante, su un programma biennale/triennale. La proprietà è importante, di certo si vuole e si può lavorare bene. Ho accettato volentieri perché c'è una prospettiva equilibrata, di crescita, di lavoro. Quando si parte con questi presupposti si lavora con tranquillità e bene.

Quale ruolo vorrà avere il Casarano nel prossimo campionato?
Occorre adesso stare tra le prime in classifica e poi dare il massimo. Ce la possiamo giocare con tutti, abbiamo costruito una ottima squadra. Abbiamo calciatori di categoria e dei ragazzi under molto bravi. In attacco possiamo contare su Burzio, Saraniti, Strambelli, Gatto, un buon centrocampo di sostanza con Marsili, Atteo. In difesa Guastamacchia, Pambianchi, Vitofrancesco, Sepe, Rizzo e tutti gli altri sono garanzia di qualità, e il valore aggiunto lo danno degli under di carattere. La squadra c'è, dobbiamo semplicemente completare la rosa con gli ultimi innesiti.

Come consideri il Casarano rispetto anche alle altre squadre?
Il Casarano può fare bene può fare bene, può dire la sua. Ma ci sono tante rose importanti nel prossimo campionato, come il Brindisi,  che secondo me è la squadra migliore di tutte. Ma anche l'Altamura, costruita con intelligenza, e poi ci sono quelle piazze sempre calde e dure da affrontare come il Barletta, Molfetta, Nardò e, nel caso capiterà nel girone H, ci sarà anche la Cavese. Per quanto ci riguarda occorrerà avere la consapevolezza dei propri mezzi e guardare in casa propria senza distrazioni.

Il mercato estivo ha portato a Casarano tanti colpi importanti. Come giudichi la vostra campagna acquisti?
Il mercato è andato bene, secondo i piani che insieme alla società avevamo preventivato. Questa società ha garantito di portare avanti le trattative che avevamo in mente con tranquillità, mettendomi nelle condizioni di poter lavorare in autonomia totale. Ho lavorato, come sempre, con un occhio al bilancio, con equilibrio, senza strafare. Perché non si vince portando a casa nomi importanti e poi non avere consapevolezza della propria forza. La squadra è importante, competitiva, costruita senza esagerazioni né spese faraoniche.

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