
Foto Luca Barone
Foto Luca Barone
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Roberto Orlando |
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Tempo di lettura: 3 minuti
Il percorso del Taranto si è complicato tantissimo e sembra sempre più in salita. Lo splendido girone d'andata sembrava aver dato alla squadra di mister Laterza una dimensione importante, tanto che la tranquilla salvezza sembrava già essere acquisita. E poi? Poi è arrivato il 2022, un filotto incredibile di risultati negativi (ben 11 gare senza vittorie, come nel 2017), una spirale nel quale ci sono caduti tutti.
Probabilmente nello spogliatoio è venuta a mancare la tranquillità e la fiducia, qualche infortunio di troppo, qualche calo di rendimento negli uomini più rappresentativi e ora il Covid: sotto la linea di questa somma di eventi troviamo una squadra con 3 punti sopra la zona playout e 7 partite da giocare in 24 giorni.
Settimana dopo settimana, risultato negativo dopo risultato negativo, si è incrinato anche il rapporto con i tifosi, che dopo la sconfitta interna contro l'Avellino hanno fatto partire la contestazione. Contro tutti, calciatori, società. Tutti. I soliti cori contro i "soliti" personaggi che si insinuano sempre ovunque ci sia il Taranto... le solite vecchie storie tutte tarantine. Storie che purtroppo neanche più stupiscono, tanto che sono croniche, insolubili, radicate. Ma alle quali non bisogna cedere.
Quello che invece stupisce, in negativo, è invece il comportamento dei tifosi al bar social: solitamente non ci soffermiamo quasi mai nel leggere i commenti di coloro che, come diceva Umberto Eco, attraverso i social hanno avuto diritto di parola, gli imbecilli. Il tifoso tarantino medio è umorale, che davanti alle difficoltà preferisce buttare il bambino con tutta l'acqua sporca piuttosto che "stringersi a coorte", come recita il canto degli italiani.
Si, ma cosa abbiamo letto? La società del Taranto ha comunicato anche via social in questi giorni, a più riprese, il numero sempre crescente dei colpiti dal Covid, ma in pochissimi hanno pensato a fare gli auguri di pronta guarigione ai ragazzi di mister Laterza. "l'avete fatto apposta", "avete falsificato i tamponi", "andate a rubare" oppure la facile, gratuita e cattiva ironia di circostanza. Da eroi di Castellammare, Marsili e C. si sono trasformati in bersagli facili della shitstorm di legioni di stupidi, maligni, nocivi e dannosi ignoranti. Centinaia di commenti, dove solo in pochi casi si legge l’umanità della “pronta guarigione”, o dell’”in bocca al lupo, ragazzi”.
Il Taranto in serie C è patrimonio della città, non un fenomeno immateriale che appare e scompare dai social come un post. Il Taranto non è sui social ma nel tessuto sociale ed economico della città. A 80 chilometri da noi ci si prepara a festeggiare la serie B, mentre in riva ai due mari si vive una pietosa e umiliante realtà, senza maturità né orgoglio.
Lo diciamo noi, schierandoci a favore dei 25 ragazzi della rosa e di tutta l’area tecnica: FORZA RAGAZZI, buona guarigione e regalateci questa salvezza!