Angelica Grippa | |
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Quest’anno come redazione di MondoRossoBlù.ti, proponiamo
la rubrica ‘Mojito Football Club’, a cura della sottoscritta Angelica Grippa,
dopo i libri e il cinema e la volta della musica che parla di calcio. Perché abbiamo
scelto questo titolo? Il calcio è ovunque, bastano 2 ragazzi e una palla per
dare vita all’incanto di questo sport. Possiamo giocare per strada o su una
spiaggia sorseggiando appunto un Mojto, è proprio questa la bellezza del
calcio, un momento di coesione che non conosce limiti di spazio e di tempo.
Questo sport che ha spirato tante canzoni, alcune dedicate ai protagonisti
diretti e altre che parlano proprio del tifo, dell’amore puro. Ogni giovedì
sceglieremo per voi un brano italiano ma anche internazionale, che ci porterà
nel rettangolo verde con le orecchie. E iniziamo alla grande con un brano celeberrimo
di Ligabue, ‘Una vita da mediano’ direttamente dall’album ‘Miss Mondo’ del 17
settembre 1999, e proprio questa il primo singolo estratto. Ecco il testo:
Una vita da mediano
a recuperar palloni
nato senza i piedi buoni
lavorare sui polmoni
una vita da mediano
con dei compiti precisi
a coprire certe zone
a giocare generosi
Lì
sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n’hai stai lì
Una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
Una vita da mediano
che natura non ti ha dato
né lo spunto della punta
né del 10 che peccato
Lì
sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n’hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n’hai
finche ce n’hai
stai lì
Una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto
Una vita da mediano
lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e
vinci casomai i mondiali
lì
sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n’hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n’hai
finché ce n’hai
stai lì..
Protagonista del brano, è Gabriele Oriali, un mediano
vecchia scuola, calciatore nerazzurro negli anni ‘70. Di nota fede interista,
Ligabue decide di incidere un brano che esalta gli ‘antieroi’, coloro che nel
calcio lavorano nell’ombra, i centrocampisti instancabili, fautori veri delle
grandi imprese ma mai veramente celebrati. Uno calciatore che non aveva piedi
buoni ma tanto fiato. Il protagonista del brano fa il ‘mediano’, appunto, colui
che gioca tra la difesa e il centro avanti, un ruolo che ormai è in disuso nel
calcio moderno. Nessuno che urla il tuo nome, perché i gol non li fai tu,
nessun merito per le vittorie ma solo tanto lavoro e sacrificio, perché il
pallone devi passarlo a chi finalizza il gioco. Dedizione, coerenza, passione,
umiltà e volontà, il codice di un vero mediano. Un calciatore che può camminare
sempre a testa alta perché tutti gli obiettivi raggiunti sono meritati e li hai
centrati con la forza delle tue gambe.
Il brano è ricco di analogie tra il calcio e la vita, una
dedica nitida a tutta quella gente che vive la propria vita nel sacrificio e senza
tanti elogi, lavorando più per gli altri che per sé stessi. L’uomo che porta
avanti anche la ‘vita altrui’, come un vero padre di famiglia, senza mai stancarsi
ma combattendo per tutti. Un inno dedito ai calciatori che non hanno le prime
pagine de giornali, nessun premio, ma hanno un posto speciale nei cuori dei
tifosi, sempre pronti ad ogni chiamata. Guardiamo bene la storia del calcio, e
vediamo come Oriali e tanti altri come lui sono ancora sulla bocca dei tifosi e
questa per loro la grande ricompensa. Un brano caldo, con la voce carismatica e
potente di Luciano e quel velo di tristezza che accompagna tutte le sue
ballate: mira in modo diretto alla parte emotiva così come un brano deve fare. E
noi amanti del calcio e della musica ci dilettiamo con questo brano bellissimo
e intramontabile, entrato a far parte della cultura musicale italiana.
Non ha bisogno di presentazioni, Luciano Ligabue,
cantautore romagnolo esploso negli anni ’90. Nasce a Correggio il 13 marzo del
1960, e reduce da un’interminabile gavetta con il suo primo gruppo, gli
‘Orazero’. Bisognerà aspettare il 1990 per il suo primo LP, intitolato
semplicemente ‘Ligabue’, e proprio qui troviamo il suo pezzo forte, quello che
lo ha portato alla ribalta, ‘Balliamo sul mondo’. Così ha trionfato nella
manifestazione musicale più in voga degli anni ’90, ‘Il Festivalbar’ nella
sezione giovani. E da qui che si parte con un tour di successo con oltre 250
date in tutta Italia, prologo di una storia d’amore con gli italiani, che lo
osannano e lo seguono da anni. Sarebbe impossibile elencare tutte le sue hit:
12 album in studio, 2 raccolte e ben 5 live; da vero rocker Luciano dà il suo
meglio nelle performance dal vivo, creando una simbiosi d’energia e calore con
il suo pubblico, un’esplosione memorabile di passione. Con ben 165.264 mila
spettatori nel mitico concerto a ‘Campovolo’ del 2005, deteneva i record
europeo di spettatori paganti per un concerto di un singolo artista, superato
poi nel 2017 al ‘Modena Park’ da Vasco Rossi. Artista a tutto tondo, Ligabue si
dedica anche al cinema e nel 1998 esce il suo ‘Radiofreccia’, e lo troviamo
anche nel ruolo di regista. Musica e calcio, passione e note che insieme
tessono le trame di un amore senza tempo. Buon ascolto e buona lettura.