Fabrizio Giannico | |
|
Tempo di lettura: 2 minuti
Lunedì 31 agosto sarà il giorno cruciale per il caso che vede coinvolte le società del Picerno e del Bitonto per la presunta combine del 5 maggio 2019. E’ stata fissata per le 11 l’udienza che vedrà il Tribunale della FIGC chiamato ad esprimersi sull’ormai nota vicenda.
Nei giorni scorsi la Procura Federale ha deferito per responsabilità oggettiva la società del Picerno che rischierebbe da un minimo di 5-6 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie C fino a un massimo della pena che potrebbe portare anche alla retrocessione in Serie D.
Più grave la posizione del Bitonto che è stato deferito sia per responsabilità diretta che oggettiva; la società rischia seriamente di perdere la serie C ma confida nella confessione di 4 calciatori coinvolti che sarebbe arrivata qualche giorno fa e che farebbe emergere la totale estraneità del Presidente Rossiello e del segretario D’Auccelli.
Deferiti tutti i tesserati coinvolti delle due società che rischierebbero una pesante squalifica che va dai 4-5 anni fino alla radiazione oltre che una pesante ammenda.
Da valutare la posizione del Potenza che sarebbe meno pesante. Secondo gli atti della Procura Federale tutto sarebbe partito da Michele Anaclerio, all’epoca dei fatti tesserato con il Bitonto, che tramite Vincenzo De Santis tesserato con il Potenza ma esonerato ad ottobre 2018 dal ruolo di DS, avrebbero organizzato la combine della partita dietro un compenso di 25mila euro. Se confermata la società lucana dovrebbe cavarsela solo con un’ammenda.
Molte le voci che si susseguono in questi giorni sull’esito del processo, si parla della mancata promozione del Bitonto e la retrocessione d’ufficio del Picerno liberando di fatto due posti in Serie C che potrebbero essere occupati dal Foggia e una tra Rende e Bisceglie. I più ottimisti, soprattutto dal fronte neroverde, vedono il Bitonto cavarsela con una semplice penalizzazione da scontare in Serie C, stesso discorso per il Picerno.