TARANTO FC

La stagione in 90 minuti

Inizia l'era Giove al comando della società e con Cascarano ripercorriamo le ultime tre stagioni del Taranto. Marco ci racconta la stagione 2017/2018.
   Carlo Esposito

29 Maggio 2020 - 15:00

Tempo di lettura: 11 minuti

La fallimentare stagione 2016/2017 si conclude con l'amara retrocessione. Uno smacco clamoroso nella storia del Taranto, perché mai era accaduto di retrocedere da ultimi in classifica.

Marco, bisognava pensare alla nuova stagione, dove e come avete ritrovato la voglia di ripartire dopo aver assaporato il Paradiso e subito dopo essere ripiombati nell’inferno?
La delusione era tantissima, passammo dalle stelle alle stalle. In 8 mesi di campionato gli ultimi 3 furono un calvario. Avevamo accarezzato la possibilità di poter mantenere la categoria seppur disputando un campionato di transizione. Invece fu impossibile non pensare ad un calvario, una picchiata libera, retrocedendo da ultimi in classifica. Fu devastante non solo moralmente ma anche economicamente: tifosi, proprietà, addetti ai lavori, attori principali, tutti indistintamente, incassammo il colpo del ko. Ricordo però il momento in cui capimmo che dovevamo ripartire e quell’attimo fu quando tu e lo storico del Taranto, Franco Valdevies, mi spronaste a rendere onore ad una delle ricorrenze più importanti per la nostra storia: i 90 anni del Taranto; capii che dovevamo festeggiarli o comunque renderne merito.

Ricordaci quella occasione...
Ricordo che ritrovai gli stimoli proprio perché quelle vostre parole amichevoli, di incoraggiamento, collezionistiche, storiche o come dir si voglia mi diedero lo spunto a più riprese per collegare in qualche maniera il 1927, ovvero la data della nascita del Taranto, con il 2017 e i nostri 90 anni: una squadra, anzi, una storia così gloriosa non poteva non farsi trovare pronta ad un appuntamento del genere. Da quel momento è nato un progetto commemorativo, per il quale mi sono avvalso della collaborazione vostra e delle vostre fonti.

Anche se conosco benissimo quel passaggio essendone stato parte integrante, parlaci degli steps per giungere alla costruzione della maglia del Taranto...
Con estrema sincerità, devo confidarti che fu tanta la delusione che non ebbi la forza di preparare nulla di nuovo per ciò che concerne l’abbigliamento della squadra. Poi giustamente venne l’illuminazione: se proprio dovevamo ripartire da qualche parte, quale occasione migliore se non i 90 anni. Bisognava esulare dai risultati sportivi e gettarsi sulla “storia”. Prima di proporre un prototipo di maglia, mi avvalgo della competenza di Franco Valdevies il quale mi fornisce la fotografia della prima schierata ufficiale del Taranto targato 1927; una foto d’epoca bellissima. La maglia indossata in foto non è la classica maglia a bande strette verticali rossoblu, ma una maglia detta “inquartata” ovvero con due grosse bande verticali rossobu sul davanti e 2 rossoblu invertite dietro. All’epoca i giocatori di football usavano indossare dei maglioni pesanti elasticizzati, quindi da qui la scelta di riprodurre in maniera moderna, anche un finto elastico orizzontale sul fondo della maglia: insomma una maglia celebrativa realizzata rispettando i criteri grafici dell’epoca con uno scollo a “V” e maniche dai colori invertiti.


(la prima schierata del Taranto 1927)

Diciamo che la realizzazione di questa maglia è stata perlopiù per un pubblico di nicchia, o col fine che ogni tifoso del Taranto, si avvicinasse un po' di più a una storia poco conosciuta...
Era doveroso e per rendere merito a questa ricorrenza, tutti i profili del logo del Taranto, la numerazione e gli sponsor sulla schiena furono realizzati di un colore dorato. Sulla parte inferiore destro del fronte maglia fu poi applicato un logo prettamente disegnato e realizzato per l’occasione con la dicitura “90 anni – 1927/2017”, un segno identificativo per l’occasione; logo che fu poi ripreso in basso alla numerazione di ogni maglia. Mi piace ricordare che da questa stagione inizia la collaborazione con una delle aziende più importanti nella realizzazione di patch in alta definizione con profili a rialzo, un’azienda tedesca che collabora da anni con tantissime società di calcio della Bundesliga. Anche qui con onestà devo ammettere che la numerazione, avendo riprodotto fedelmente, ma in maniera moderna la maglia del 1927, non era visibile totalmente. La maglia fu presentata in grande spolvero presso il Taranto point, in accordo con la società: un altro successo programmato perché la serata fu visita di tantissimi appassionati, tifosi e giornalisti in quanto fu allestita anche una mini-esposizione con immagini e documenti proprio del 1927. Altro aspetto importante fu il confezionamento della maglia dei 90 anni: chiunque ha acquistato la prima maglia della stagione 2017/2018 dei 90 anni, ha ricevuto una confezione cartonata lucida riproducente il fronte maglia. Non si è mai improvvisato nulla, per me realizzare una maglia del Taranto è sempre un’emozione, un pò come vestire un figlio, o lo fai bene o non lo fai proprio.


(il logo dei 90 anni e lo stemma del Taranto commemorativo)


(il cofanetto commemorativo dei 90 anni)


(la prima maglia commemorativa dei 90 anni)

Seconda e terza maglia tutte da scoprire...
Sulla seconda maglia c’è da dire che decidemmo, sempre in accordo con Aldo Scardino e la società, di utilizzare una maglia da catalogo Joma bianca con profili rossoblu sulle maniche. Sul fronte avemmo la fortuna di applicare uno sponsor (Canale 85) di colore blu e l’altro (Birra Raffo) di colore rosso. La maglia fu sempre impreziosita dagli inserti color oro in rilievo. Il problema nasceva sulla numerazione perché pur essendo, il dorato, più visibile sul bianco che sul rosso della prima maglia, optammo per bordare la numerazione oro con 2 tratteggi rossoblu: l’effetto fu visibilmente gradevole e risolutivo. Problematica che non riscontrammo con la terza maglia: di colore nero (identica alla seconda, nella base), fu completata dall’applicazione di inserti giallo fluo, il colore della “J” di Joma ricamato sul petto. Il tutto con l’inserimento di due bande orizzontali rossoblu e l’applicazione dei main sponsor,la numerazione e gli sponsor sulla schiena in colorazione giallo fluo: la maglia ebbe un successo clamoroso, forse la più venduta della stagione, senza nessun riferimento politico, nata soltanto studiando la moda e le tendenze del momento (il Chelsea e il Barcellona avevano la stessa colorazione di terza maglia).




(seconda e terza maglia del Taranto)

Perché esistono 2 versioni di maglia bianca?
Le seconde maglie della stagione di riferimento arrivano neutre, la lavorazione all’interno della base è un’operazione che facciamo con il mio staff in laboratorio. Se all’inizio siamo partiti facendo una composizione in stampa digitale con materiale da taglio termosaldato, durante la stagione grazie all’azienda Joma che si avvale di nuovi macchinari e tecnologie, si svolgono dei (chiamiamoli così) corsi di aggiornamento sulle nuove tecniche: una di questa è la stampa in sublimatico, direttamente nella trama del tessuto. Naturalmente il sublimatico può essere effettuato solo su un colore chiaro, andando ad “imprimere” la tonalità scura. Questo comporta il miglioramento qualitativo del capo, perché anche se può sembrare assurdo, durante una competizione di 90 minuti, il peso di una stampa “sudata” su una maglia da calcio è decisamente superiore al solo tessuto “colorato”. Da settembre in poi le seconde maglie della prima squadra furono prodotte esclusivamente con questa tecnica.


(seconda maglia del Taranto in versione sublimatico)

Completate le maglie, arriva l’avvicendamento societario, che impatto hai avuto con Giove?
Diciamo che nel primo periodo di insediamento le occasioni per incontrarci furono poche. Poi un giorno ricevo una sua convocazione in segreteria allo stadio. La sua richiesta fu categorica: “ascolta Marco, io dalla tribuna i numeri non riesco a vederli !”. Non potetti che dargli ragione e pur spiegandogli i motivi, lui mi confida che vuole realizzare una nuova casacca in stile anni 80 con le bande verticali strette rossoblu. Dal primo momento ho avuto l’impressione che fosse un tifosissimo del Taranto, passionale fino al midollo e vi svelo anche un retroscena: lui soffre maledettamente la partita, in alcune occasioni, al punto che è costretto ad abbandonare il campo tra il primo e il secondo tempo. A Bitonto, per dirne una, vincemmo 1 a 0 e in maniera celata nell’intervallo, andò via passeggiando non curante della pericolosità del momento, per le vie cittadine baresi. Di tutti i presidenti che ho avuto finora, Massimo Giove è il più tifoso in assoluto. Tornando al discorso precedente, il presidente vuole realizzare una nuova maglia ed io non posso che accontentarlo: gli chiedo solo di aspettare i primi mesi del 2018, perché per tutto il 2017, vi erano ancora i festeggiamenti del 90esimo. Mi metto all’opera e nella metà di gennaio arriva il prototipo: il presidente ha gli occhi lucidi e dopo aver applicato gli sponsor e la nuova numerazione, la maglia è pronta. Ad onor del vero, rifacemmo solo la maglia casalinga, la seconda e la terza rimasero in vigore fino alla fine del campionato.


(la nuova prima maglia del Taranto volute da Giove)

Ma il presidente vuole anche cambiare il logo...
Il presidente aveva con sè una spilletta d’epoca con questo simbolo di Taras sul delfino e mi chiese di riprodurla perché ci teneva particolarmente. Non senza subire diverse critiche da parte della tifoseria per via di questo simbolo, riproduco il nuovo logo e lo stesso viene applicato per pochissime gare. Intanto per la realizzazione dello stesso logo, faccio richiesta della produzione in alta risoluzione con profilo a rialzo come quello del 90esimo, tant’è che quello applicato in materiale da taglio è di dimensioni leggermente più piccole: giunti in sede i nuovi loghi, vengono applicati sovrapposti ai precedenti. Le maglie sono finalmente pronte ed ultimate.


(il nuovo logo del Taranto in alta definizione)

Marco, con quali presupposti il nuovo presidente si accinse a prendere le redini di quella squadra e di quella stagione?
Non voglio essere ripetitivo ma di quell’anno ricordo del presidente il suo vivere la partita troppo da tifoso, potendolo confermare soprattutto durante le trasferte, occasioni in cui mi capitava di vivere la gara al suo fianco. Mentre Campitiello era più pragmatico, Bongiovanni e Zelatore più sanguigni, Giove mi è parso fin troppo tifoso e facendo un paragone con le parole dette nell’intervista precedente, essere troppo tifosi può essere, certe volte, controproducente; è capitato a me da imprenditore-tifoso e vedendo in lui questa caratteristica, in alcune situazioni mi è sembrato di specchiarmi. Quando fai le cose da tifoso, provi sicuramente soddisfazione ma poi nelle difficoltà rischi di rimanere da solo. Personalmente io amo godere delle mie vittorie e non delle sconfitte degli altri. A Taranto, paradossalmente, a volte succede il contrario: se sei professionale attiri inimicizie perché gli altri non riescono a capacitarsi. Se avessimo, magari, un senso di collaborazione consorziata, credo si raggiungerebbero molti ma molti più risultati; a Taranto di persone capaci ce ne sono eccome, solo che non li vogliamo vedere.


(Il nuovo logo sul Punto vendita)

Hai vestito il Taranto nel suo 90esimo anno, stai già pensando di vestirlo per la ricorrenza dei 100?
“Lavoriamo prima per costruire le stagioni 2021-2022-2023 e così di seguito, perché, onestamente, come faccio a sapere se ci sarò io nella ricorrenza dei 100 anni?” 7 anni sono lunghi e troppo lontani da noi, certamente lo spero, sarebbe un grande riconoscimento per la mia azienda su cui ho investito tutti i giorni della mia vita. Oggi viviamo un momento difficilissimo, quindi il mio augurio più grande è quello rivolto alla mia azienda poi, se ci saranno i presupposti per disegnare e realizzare la maglia del centenario, la faremo bellissima. Negli anni in cui ho realizzato le maglie del Taranto, queste sono sempre state richieste da collezionisti, appassionati, addetti ai lavori, arbitri, staff di altre squadre che hanno vestito e vestono Joma: la maglia del Taranto piace nonostante 30 anni dalla serie B.




(alcune immagini della presentazione delle maglie)

Oggi (27 maggio 2020) che registriamo questa intervista ricorre il 30esimo anno dall’ultima promozione del Taranto in serie B, perché secondo te?
A Taranto le figure professionali di alto spessore ci sono, vanno solo valorizzate, riconosciute e accorpate insieme. Se i tarantini fossero più uniti, il discorso sarebbe completamente diverso. Ognuno con le sue competenze, ognuno nel suo settore, senza invidie senza prevaricazioni. La scelta degli uomini è fondamentale, fare attenzione alle competenze, all’esperienza, ai consiglieri e alle persone di fiducia. Diceva sempre il saggio: se tu sai fare il portiere, non puoi fare l’attaccante!


Penultimo appuntamento a tutti i lettori di MondoRossoblù.it con la prossima puntata in cui tratteremo la stagione 2018/1019.


N.B. : Le maglie in visione appartengono alla collezione personale di Carlo Esposito Tarantoshirt

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