Nicola Signorile e Piergraziano Gori: storie di giovani portieri tarantini che hanno avuto la possibilità di difendere i pali della squadra della propria città.
Storie diverse, indubbiamente e "momenti storici" del tutto opposti.
Il primo trovatosi titolare di una squadra costruita tra le macerie di un fallimento pilotato che portò, con l'avvento di Blasi, alla miracolosa salvezza di Ragusa; quella travagliata stagione, nella quale Signorile mise comunque in mostra buone potenzialità, non gli servì quale trampolino di lancio per il seguito di carriera.
Chi colse l'occasione mettendosi in grande evidenza fu invece Piergraziano "Ghigo" Gori.
Nella stagione della promozione in C1 (gestione Pieroni), le imperfette condizioni fisiche di Giampaolo Spagnulo gli consentirono di giocare da titolare per quasi tutto il campionato.
Quel ragazzino, oltre ad essere idolo delle fanciulle della Nord, si dimostrò affidabile e soprattutto incredibilmente bravo nel gestire tensioni ed emozioni.
Una carriera trascorsa soprattutto in serie C (ma con circa 30 presenze in cadetteria) in piazze calde ed esigenti come quelle campane (Benevento, Nocera e Salerno), nelle quali ha colto anche esaltanti promozioni, a conferma di quelle doti di assoluta affidabilità di un portiere che, alla sua Taranto, avrebbe potuto regalare ulteriori prestazioni e soddisfazioni.
Per lui, a sancire il "passaggio di consegne" avvenuto in quella stagione, anche l'emozione di sostituire proprio il giaguaro Spagnulo nella sua ultima partita, quel Taranto-Catanzaro in cui si festeggiava la promozione in C1.