CALCIO ESTERO

Dal paradiso all'inferno, la favola senza lieto fine del Wigan

Dalla rubrica dedicata al calcio internazionale, 'Romanzi esteri'
   Cosimo Palumbo

12 Maggio 2020 - 15:00

Tempo di lettura: 6 minuti

Martedi 14 maggio 2013, Londra, all'Emirates Stadium va in scena Arsenal-Wigan, partita delicata per l'accesso alla Champions League dei Gunners e, soprattutto, per la salvezza dei Latics. Al termine dei novanta minuti il risultato finale è di 4-1 per i biancorossi di Wenger, il Wigan viene condannato ad una retrocessione che, paradossalmente, è meno amara del solito. Motivo? La squadra all'ora allenata da Roberto Martinez, attuale C.T. del Belgio, tre giorni prima riuscii, ai danni del Manchester City del "nostro" Roberto Mancini, a vincere la prima FA Cup della propria storia qualificandosi alla prossima edizione della nuova Europa League, ex Coppa UEFA. Vi chiedete come fu possibile che una piccola squadra arrivò ad un traguardo simile? Bene, riavvolgiamo il nastro.

Il Wigan Athletic è la squadra calcistica della città di Wigan, situata nella contea di Greater Manchester, fu fondata nel 1932 e disputa le gare casalinghe al DW Stadium. Attualmente milita in Championship , la Serie B inglese e prima dello stop forzato occupava la ventesima posizione a sole due distanza dalla zona retrocessione.

Come già detto, questa piccola squadra, nel 2013 fu protagonista di una delle storie più dolci ma allo stesso tempo amare del calcio d'Oltremanica. Nell'arco di tre giorni Boyce, McCarthy e compagni, passarono, come in un romanzo dantesco, dal paradiso all'inferno.
La prima tappa di questa storia è il giorno 11 maggio di quell'anno. All'interno del sontuoso Wembley Stadium di Londra si gioca la finale della 132ª edizione della competizione calcistica più antica al mondo: la FA Cup. Di fronte abbiamo un Manchester City all'inizio della propria evoluzione calcistica e la sorpresa Wigan. I Citizens per arrivare in finale ebbero la meglio sul Watford (3-0), sullo Stoke City (0-1), sul Leeds United (4-0), sul Barnsley (5-0) e sul Chelsea in semifinale vincendo per 2-1. Il Wigan, invece, al contrario del City non era certamente la favorita della competizione e, senza dubbio, per la rosa che aveva, molti non si aspettavano un'escalation del genere. La squadra di Roberto Martinez eliminò dalla competizione il Bournemouth vincendo al replay per 1-0, poi il Macclesfied Town sempre 1-0, l'Huddersfield con un netto 4-1, l'Everton a Goodison Park battuto 3-0 e in semifinale il rognoso Millwall vincendo 2-0. Il giorno della finale, però, il Manchester City schierava elementi del calibro di Tevez, Aguero, David Silva, Yayà Toure e Kompany. Mica male, vero? La sensazione, tra i tifosi dei Latics, era quella che per battere una corazzata cosi forte ci sarebbe voluto un vero e proprio miracolo. La partita, sorprendentemente, prese una piega strana fin da subito, McManaman e compagni riuscirono a tenere botta pareggiando, o quasi, la squadra di Mancini nel possesso palla e riuscendo a resistere agli attacchi della terribile coppia di Manchester. Gli ultimi dieci minuti di gara sono folli: Martinez sostituisce Jordi Gomez con Ben Watson e Zabaleta, terzino argentino del City si fa espellere all'84 sul risultato ancora, incredibilmente, bloccato sullo 0-0. Al 91' accade l'impensabile: Maloney batte il corner con la palla indirizzata verso la testa di... indovinate chi? Il subentrato Ben Watson, l'uomo del destino che impatta e insacca alle spalle di Joe Hart. Esplodono i tifosi del Wigan, si ammutoliscono quelli del Manchester City. In quanti, tra gli 86.000 presenti circa, si aspettavano un finale del genere? Forse, anzi, sicuramente nessuno.
Al triplice fischio scoppia la festa, il Wigan vince il primo importante trofeo della sua storia. Per tutta la comunità dei Latics, dirigenza, calciatori, staff e tifosi è il momento più importante della propria vita. Oltre ad aver trionfato nella competizione più antica e affascinante del mondo, il Wigan si è anche guadagnato, per la prima volta, l'accesso ad una coppa europea, l'Europa League. In casa City, invece, oltre a decretare l'esonero di Mancini, avvenuto poi qualche giorno dopo, questa sconfitta rappresenta una delle umiliazioni più brutte degli ultimi anni.
Sebbene l'esaltazione per una vittoria unica e di tale importanza sia, giustamente, tanta, la squadra di Martinez sa che non può rilassarsi. Tre giorni dopo, all'Emirates Stadium, dovrà affrontare un'altra battaglia. Vita o morte, vittoria o sconfitta, non c'è via di mezzo. O vinci e passi alla storia per aver fatto la miglior stagione della tua storia, o perdi e retrocedi, cancellando, in parte, l'impresa compiuta solamente qualche giorno prima.

Siamo al 14 maggio, come già detto, di fronte al Wigan c'è l'Arsenal che lotta con gli Spurs per un posto in Champions League. Sotto la fine pioggerella di Londra è la squadra di Wenger a passare in vantaggio dopo appena dieci minuti con Podolski. Il Wigan reagisce e trova l'illusorio gol del momentaneo 1-1 con lo scozzese Maloney. Nella ripresa, però, le speranze date dallo stesso Maloney svaniscono e, come in un vero e proprio incubo, l'Arsenal dilaga: segna Walcott, poi ancora Podolski e poi Ramsey chiude le danze. Al triplice fischio arriva la sentenza, i Latics ad una giornata dal termine sono a quattro punti di distanza dal Sunderland di Di Canio, questo significa condanna. Championship. A fine gara, il tecnico Roberto Martinez dirà: "Non mi sarei mai aspettato che succedesse una cosa del genere, questo gruppo non lo meritava". Già, perché dopo esser passati dal paradiso, i ragazzi della contea di Greater Manchester, non meritavano di finire dritti all'inferno. Il calcio da, ma soprattutto toglie. Le sconfitte sono molte di più rispetto alle vittorie. A volte è giusto, a volte no, a volte lo meriti, altre no. Proprio come questi ragazzi che in tre giorni son passati dalla gioia più grande della loro vita sportiva ad un dolore incolmabile. Le favole non sempre hanno un lieto fine, quel che è certo, però, è che insegnano sempre qualcosa.

Un tale evento, vincere la FA Cup e retrocedere nella stessa stagione, non era mai successo nel calcio inglese. A fine stagione Roberto Martinez verrà esonerato, siederà poi sulle panchine dell'Everton e della selezione belga. Al suo posto arriverà Uwe Rösler. Il Wigan, la stagione successiva, disputerà l'Europa League ma uscirà ai gironi e dal 2013 vive l'incubo delle serie minori cavalcando l'onda tra la Championship e la League One, non vivendo mai più la magica atmosfera della Premier League.

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