Roberto Orlando | |
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Se dovessimo cercare un giorno per fare sintesi del connubio tra il Comune di Taranto e il Taranto FC lo troveremmo sicuramente nel giorno della presentazione della squadra a Palazzo di Città, a settembre del 2018. In quella occasione ci furono la stipula della nuova convenzione d’uso dello stadio Iacovone e l’impegno del Sindaco Melucci per riammodernare lo stadio col duplice intento di sostenere il Taranto di Giove e preparare il “biglietto da visita” per la candidatura dei Giochi del Mediterraneo.
Impegno del Sindaco Melucci che si è concretizzato con l’avvio del cantiere del campo B (un momento epocale dopo decenni di vergognoso abbandono) e i tanti lavori di ammodernamento dello Stadio (videosorveglianza, sicurezza, tornelli, illuminazione, spogliatoi nuovi); azioni costate diverse centinaia di migliaia di euro, un contributo importante alla società di Giove. Di contro, le promesse di promozione di Giove, sempre in quel pomeriggio d’estate a piazza Castello; ma se fosse dipeso semplicemente dalla volontà di qualcuno, probabilmente ci saremmo anche in C, ma bisogna fare i conti anche con gli avversari e quell’anno il super-Picerno sbaragliò la concorrenza.
La vicinanza dell’amministrazione Melucci nei confronti di Giove si è vista in tante occasioni, compresa la visita dello stesso Sindaco allo Iacovone nel febbraio del 2019, quando confermò il suo impegno per “adeguare gli impianti ai tempi e renderli finalmente degni delle performance dei rossoblù”. Ed in effetti il Taranto a febbraio di quell’anno era in piena lotta per la promozione, primo in classifica anche se il Picerno aveva una partita in meno.
In giugno tanta frenesia, tra le spinte della società per l’installazione dei sediolini, in quanto i criteri infrastrutturali dovevano essere posseduti alla data di scadenza delle domande (criterio non ottemperato, ma il Taranto non poteva accedere al ripescaggio), alle parole della società, con Giove che il 18 luglio, a giochi ormai chiusi, rivelava che il presidente FIGC Gravina, gli avrebbe detto di lasciar perdere con il ripescaggio già a fine giugno. Pazienza, forse si è pensato, si è costruita una “corazzata”, nel frattempo lo stadio è in fase di migliorie e si può tentare di arrivare in C dalla porta principale.
Nel frattempo l’azione del Comune è stata diuturna, con il cantiere del campo B in corso e l’attività funzionale ai Giochi del Mediterraneo, dove lo stadio di calcio diventerà un fiore all’occhiello. Anche se le performance dei rossoblù, per riprendere le stesse parole del Sindaco, non sono le stesse della stagione passata. Il progetto sportivo è naufragato, spandendo malumori pesanti tra la tifoseria, che ha abbandonato la squadra e il suo presidente. Una bolla di ossigeno da parte del Comune era nata a dicembre con il famoso contributo di 50mila euro in biglietti dello stadio, che non ha potuto concretizzarsi per “i debiti del Taranto verso il Comune”, come riferito dall’Assessore Marti come pepata risposta alle rimostranze del presidente Giove sul mancato introito.
Giove aveva dichiarato che avrebbe dato risposta all’Assessore Marti (“sto raccogliendo i dati per rendere le opportune risposte”, si legge nel suo comunicato stampa); le allusioni e il tono duro hanno lasciato il posto al silenzio. Anzi, ai fatti: dopo qualche giorno il Taranto ha comunicato di aver pagato il canone per l’attuale stagione (una somma di poco superiore ai 10mila euro, secondo alcune fonti a noi vicine) e del residuo della gestione B&Z (circa 9mila euro); resta perciò il nodo legato alla stagione 2018/2019 (circa 30.000 euro). Per ironizzare, la "battuta" del presidente Giove (forse quei soldi si sono persi in qualche altro ufficio) è costata quasi 20mila euro. Ma, sembra, la volontà del Taranto è di sedersi al tavolo con il Comune e continuare a camminare insieme come fatto finora. Ma cosa significa?
Il Comune nella scorsa estate ha festeggiato l’assegnazione dei Giochi del Mediterraneo e, Taranto o meno, dovrà per forza di cose adeguare la propria impiantistica sportiva; a giovarne saranno tutte le società sportive della provincia, Taranto FC incluso. Giove nelle sue dichiarazioni ha oscillato tra la volontà di credere alla serie C a progetti meno costosi e meno pretenziosi, in attesa di tempi migliori. Di certo con l’economia messa in ginocchio dalla pandemia mondiale e con il calcio fermo di fronte ad un immenso punto interrogativo non permette nessuna programmazione: Giove è come tutti gli altri presidenti, ha da pensare alle sue aziende, prioritarie rispetto alla squadra di calcio presieduta. Se una non si regge in piedi cade anche l’altra.
Certo è che se un domani si potesse tornare a parlare di programmazione sarebbe auspicabile capire nel modo più chiaro possibile le volontà di Giove. Dall’altro lato il Comune deve continuare a lavorare a favore della collettività come sta facendo, preparandosi al meglio per il futuro sportivo dei suoi ragazzi.